Figure

Informazioni Evento

Luogo
SPA - SPAZIO PER ARTE
Palazzo Bellini, Piazza Martiri della Libertà, 10, Oleggio, NO, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

- ogni primo sabato del mese ore 9:00-13:00;
- per eventi speciali (terzo giovedì del mese);
- su appuntamento: [email protected]

Vernissage
12/10/2024
Curatori
Federica Mingozzi
Generi
arte contemporanea, collettiva

Una mostra con opere dalla collezione Laura e Luigi Giordano.

Comunicato stampa

Il volto è la parte infinitamente meno fisica del corpo, fatta di sguardo, di contrazioni della bocca, di pieghe, di tutto quell’insieme di sottili attributi attraverso i quali l’anima si rivela nel corpo.
Ernesto Sabato

FIGURE
a cura di Federica Mingozzi
SPA | Spazio Per Arte
Palazzo Bellini, Oleggio (NO)
12 ottobre 2024 – 5 luglio 2025

SPA | Spazio Per Arte presenta dal 12 ottobre la nuova mostra Figure, a cura di Federica Mingozzi: 20 ritratti dalla collezione Laura e Luigi Giordano, che nel novembre scorso hanno inaugurato Palazzo Bellini a Oleggio, nuovo indirizzo dell’arte contemporanea in Italia.

Il 12 ottobre 2024 apre Figure, il nuovo progetto espositivo di SPA | Spazio Per Arte, in Palazzo Bellini a Oleggio, nato dal desiderio di Laura e Luigi Giordano di condividere con la città e il pubblico la loro collezione privata e promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea in tutte le sue forme. A Palazzo Bellini, nel centro storico, si potranno ammirare una selezione di venti ritratti - oltre alle quattro opere permanenti - provenienti dalla collezione Giordano, in un percorso attraverso l’evoluzione di questa forma d’arte a cura di Federica Mingozzi.

Figure è la seconda esposizione e segue BIANCO, la mostra che ha inaugurato SPA | Spazio Per Arte nel novembre 2023.

Perché puntare l’attenzione sui ritratti in un’epoca in cui è facile, grazie alle moderne tecnologie, offrire immagini di sé in grado di rappresentare emozioni e situazioni differenti? Perché continuare a cercare di cogliere sentimenti e sensazioni attraverso una raffigurazione? E, soprattutto, cosa si intende oggi con ritratto? Queste sono le domande da cui parte questo nuovo progetto espositivo, che si focalizza sul ritratto e sulla sua evoluzione, partendo dal presupposto che lo stesso non è solo esperienza figurativa ma, in particolar modo nella contemporaneità, anche astratta. Non a caso il titolo del percorso è Figure, termine che, etimologicamente, si collega al verbo fingere cioè plasmare, forgiare e che indica la forma esteriore delle cose plasmata sulla base dell’esperienza dell’artista.

Il ritratto continua a essere, anche in un tempo in cui le tecnologie possono riprodurre emozioni e stati d’animo, una sfida per l’artista. Il nuovo percorso di SPA | Spazio Per Arte si focalizza sul ritratto e sulla sua evoluzione, da mezzo utile a tramandare la memoria e l’importanza di qualcuno nel suo tempo, a testimonianza delle persone comuni e della loro quotidianità, a strumento di ricerca non tanto di un vero oggettivo, ma delle caratteristiche psicologiche del soggetto. Arrivando così alla contemporaneità, alla forma astratta, alla estremizzazione del gesto e del comportamento che sono efficaci strumenti di comprensione della parte introspettiva del soggetto.

«Si è imposta nel corso del tempo», afferma Federica Mingozzi, curatrice della mostra, «una tendenza, che va al di là del realismo, ed è quella secondo la quale si intende per ritratto anche un’immagine distorta della persona, mediata e filtrata dall’occhio dell’artista che ne interpreta la psicologia attraverso un modello cognitivo del tutto personale. È dunque evidente come, nella contemporaneità, sia in atto un serrato confronto tra due diverse modalità interpretative, che sottintende l’adesione a scuole di pensiero distanti e, in apparenza, inconciliabili. Estremizzazioni gestuali e comportamentali possono divenire efficaci strumenti di comprensione della parte introspettiva del soggetto, che emerge così nella sua piena individualità. In questo modo, le distinzioni tra realismo e idealismo perdono molto del loro valore, dando maggiore rilievo al processo emotivo che ogni fruitore deve mettere in atto per decodificare un linguaggio artistico a volte complesso, ma sicuramente efficace nel rivelare anche il mondo intenzionale dell’autore in relazione al soggetto. Ecco, dunque, il senso di questo percorso che in SPA | Spazio Per Arte si concretizza, creando il luogo ideale, veritiero e dell’anima, in cui entrare in relazione con il presente dell’arte, che si svela sotto gli occhi di chi osserva nella reciprocità di sguardi con i soggetti rappresentati».

Figure intende condurre il visitatore alla scoperta di queste due differenti idealità, per evidenziare come sia possibile rimodulare la concezione tradizionale alla luce di diverse esperienze artistiche contemporanee.

«Abbiamo concepito SPA | Spazio Per Arte come un luogo in cui presentare e fruire l’arte contemporanea in modo dedicato con mostre, public program, eventi, conferenze e momenti di approfondimento, nonché un programma di visite e laboratori per le scuole perché siamo fermamente convinti che l’arte aiuti a crescere, a vivere meglio e a sfruttare tutti i nostri sensi nel modo migliore», affermano Laura e Luigi Giordano, ideatori di SPA. «Per questo», sottolineano, «SPA | Spazio Per Arte è diventata nel frattempo Associazione culturale “SPAZIO PER ARTE ETS”, iscritta nella sezione Enti del Terzo settore del RUNTS. Un passaggio importante perché questo nuovo status ci consentirà di allargare ulteriormente la nostra attività volta alla promozione culturale e, in particolare, dell’arte contemporanea. La seconda mostra centrata sul ritratto, che da anni ci appassiona, ci auguriamo sveli ulteriormente questo luogo “veritiero e dell’anima”, in cui la connessione tra chi osserva e chi è rappresentato si faccia inedita esperienza di conoscenza, condivisione e partecipazione».

Il percorso
Figure esordisce con Masked Figure di David Finn (1984) opera permanente della collezione, vero nume tutelare di questo spazio, che anticipa la riflessione sul soggetto di questa esposizione. A seguire il grande olio su tela Die Zwei Schwestern ( Kammend) di Hermann Albert, con le sue figure femminili di una bellezza classica che portano l’attenzione sulla figurazione tradizionale. Al piano superiore, le opere intense di alcune artiste contemporanee: Klangkorper di Miriam Cahn che ritrae figure essenziali con una muta e inevasa domanda negli occhi: qual è il senso del dolore? Yekbun (Unity) di Zehra Dogan, attivista curda, che ha scelto l’arte come modalità comunicativa del suo essere donna consapevole del suo tempo e dei limiti imposti dalla società; Caffeine di Georgia Gardner Gray che gioca con i cliché delle figure femminili in relazione ai preconcetti legati al mondo delle donne; Untitled, Don9t worry. I9m ûne series di Tania Roscic, infine, ha creato un proprio linguaggio visuale usando materiali tratti dalla quotidianità.
Quindi Desmond di Rainer Fetting, e la sua ricerca pittorica segnata da violenza cromatica che lo ha portato a confrontarsi con l’Espressionismo tedesco, ma anche con artisti come Velásquez e Van Gogh; Shell di Brandon Landers che usa il colore come linguaggio non solo in virtù delle cromie scelte, ma anche dell’ispessimento materico, a sottolineare le difficoltà del vivere. Di Sofia Mitsola, giovanissima artista greca che indaga sulla figura femminile, Pom Pom, Lady of the Sycamore, un grande olio su tela: le sue figure sono segnate dal confronto con il mondo greco ed egiziano che rende di stringente attualità anche grazie a scelte cromatiche intense. La Biblioteca, locus animae di Palazzo Bellini, accoglie tre fotografie degli anni Settanta di Cindy Sherman - Sherm 114581 - Sherm 114583 - Sherm 1145876 - tratte da una serie di quindici, in cui l’autrice impersona altrettanti passeggeri di un autobus.

Il percorso di Figure è intessuto attorno alle opere permanenti di SPA tra cui Untitled #3 di Giulia Cenci, scultura calco di una sagoma da tassidermista realizzato con materiali di recupero e ispirato alla morte di Marat (immortalato come martire della Rivoluzione francese in un quadro del 1793 del pittore Jacques-Luis David). Con lei dialogano Andrea Lehmann, artista tedesca contemporanea che guarda a una pittura di tradizione naturalistica e realistica (in mostra Advice Bunny, 2007), e Mimmo Paladino, che indaga in Senza Titolo (Stabat Mater) la relazione tra gesto segnico e musica.

Nella stessa grande sala si trovano Fino alle mie orecchie di Alice Visentin, Sofa di Maja Vukoje e Strozzi Pappolozzi di Gelitin: Alice Visentin, vincitrice della prima edizione del Premio d’Arte Collective per il Castello di Rivoli, intende riflettere sul vitalismo tramite la sua intimità estetica; Maja Vukoje, nata a Dusseldorf, realizza opere di raffinata qualità e di straniante espressività, e comunica inquietudini profonde; Gelitin, infine, è il nome di un collettivo composto da quattro artisti austriaci (Wolfgang Gantmer, Ali Janka, Florian Reither e Tobias Urban): il loro lavoro è una sfida lanciata agli spettatori affinché guardino il mondo da punti di vista inusuali.

Il neo-espressionista Karl Horst Hödicke con Feuerroter Reiter, usa pennellate stese e intense per raccontare mondi immaginari, spesso abitati da personaggi che paiono esprimere il senso delle difficoltà dell’essere umano. A lui vicina un’altra opera permanente di SPA | Spazio Per Arte, Fade to Black di Philippe Parreno del 2018, che richiede di essere esposta alla luce e poi osservata al buio per rendersi visibile. In dialogo con Parreno, uniti da una comune indagine sul senso della morte, c’è Eaten by Facticity di Mona Osman, con le sue narrazioni che indagano questioni di portata universale e anche le dinamiche relazionali dei singoli. A seguire, sola, campeggia un’unica opera di Kiki Smith: Vis consili expers mole ruit sua. Si tratta di una replica in bronzo del teschio dell’artista su cui è incisa la citazione oraziana che dà il titolo all’opera.

La Sala blu di SPA | Spazio Per Arte accoglie due opere, in apparenza molto diverse tra di loro centrate sulla relazione tra bios e thanatos: una scultura in terracotta di Siegfried Anzinger, Senza Titolo, che mette in evidenza le capacità plastiche di questo autore e una fotografia Untitled di Sabah Naim, artista sensibile e attenta che dà voce al suo genius loci, l’Egitto. Un’intera parete è occupata da Office Love, un arazzo di William Kentridge, dalla matrice poetica quanto politica: raffigura un’intricata mappa di Johannesburg in cui le figure si contrappongono drammaticamente all’asetticità della carta. Il grande lavoro di Anselm Kiefer Cette obscure clarté qui tombe des étoiles (1991-1992), opera permanente di SPA | Spazio Per Arte, conclude la riflessione sulla figura, indagando il divenire dell’essere vivente, dalla decadenza alla nuova nascita.

L’apertura di Figure inaugura anche la nuova serie di incontri che animano SPA | Spazio Per Arte durante tutta la durata dell’esposizione, con l’obiettivo dichiarato sin dall’inaugurazione da Laura e Luigi Giordano di essere uno spazio aperto alla città e a tutti i visitatori che vorranno scoprirlo affinché, attraverso l’arte contemporanea, diventi anche SPAzio per l’anima, SPAzio per sé stessi. In particolare dal 21 novembre 2024 al 22 maggio 2025 si svolgerà il nuovo Public Program di approfondimento della mostra, dopo quello dello scorso anno contrassegnato dal tutto esaurito ad ogni appuntamento.

La nuova mostra porta con sè anche una nuova serie di incontri dal titolo Indovina chi viene a SPA che vede protagonisti personalità di rilevo del mondo dell’arte, designer, collezionisti che racconteranno, confrontandosi con questo spazio, il loro percorso e il loro personale rapporto con l’arte contemporanea.
A inaugurarlo, in una anteprima speciale lo scorso 14 settembre, è stato Robin Rhode, artista presente nella collezione Giordano, che ha incantato il pubblico raccontando per oltre due ore, attraverso oltre vent’anni di opere, il suo straordinario percorso artistico.

La bellezza porta con sé altra bellezza. In questi mesi l’amministrazione comunale di Oleggio ha realizzato il restauro della scala interna di Palazzo Bellini. Questa operazione ha permesso di valorizzare il percorso di ingresso completando così il recupero di uno degli elementi caratterizzanti di questa architettura neoclassica, riportandolo alla bellezza originaria.

La Collezione Laura e Luigi Giordano
La collezione Laura e Luigi Giordano è caratterizzata da un interessante mix di medium e generi artistici (dalla figurazione all’astrattismo, dal neoespressionismo all’arte concettuale) dagli anni Ottanta ai nostri giorni. Vi si trovano opere pittoriche, scultoree, fotografiche, video e installazioni. La collezione comprende circa 200 opere di diverse generazioni di artisti. Il lavoro di personalità storicizzate come Hermann Nitsch, Arnulf Rainer, George Baselitz, Anselm Kiefer, Miriam Kahn, Wolfgang Laib, William Kentridge, Antony Gormley è affiancato da quello di artisti quali Roland Flexner, Roberto Cuoghi, Elmgreen & Dragset e dei più giovani Gina Folly, Anne Ihmof, Diego Marcon, solo per citarne alcuni.