A Lugano la grande mostra che mette a confronto i grandi artisti francesi Yves Klein e Arman
Il progetto inedito, ospitato negli spazi della Collezione Olgiati, è un 'botta e risposta' che prende forma in un percorso che riunisce oltre sessanta opere realizzate tra gli Anni Cinquanta e Sessanta
Dopo il confronto tra Giacomo Balla e Pietro Dorazio, ospitato lo scorso anno, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati di Lugano continua a mettere in dialogo tra i grandi nomi della storia dell’arte. A inaugurare la stagione autunnale 2024 è infatti Yves Klein e Arman. Le Vide et Le Plei, mostra a cura di Bruno Corà che, per la prima volta, evidenzia le poetiche opposte e complementari dei due esponenti del Nouveau Réalisme. L’allestimento della mostra, visibile fino al dicembre 2025, è firmato da Mario Botta.
“Yves Klein e Arman. Le Vide et Le Plein” a Lugano: la mostra e il percorso espositivo
Le poetiche opposte e complementari legate a Le Vide et Le Plein prendono forma in un percorso che riunisce oltre sessanta opere realizzate tra gli Anni Cinquanta e Sessanta da Yves Klein e Arman. L’allestimento, disegnato da Mario Botta, accompagna il pubblico ad approfondire il confronto tra i due artisti, presentati in due percorsi paralleli negli spazi della Collezione Olgiati.
Il versante dedicato a Klein (Francia, 1928 – 1962) si apre con un ciclo di monocromi che ne ripercorrono la fase “storica” , a cui seguono i dipinti declinati nel celebre blu, come i due Monochromes bleu sans titre, realizzati dall’artista tra il 1955 e il 1959, e anche monocromi del giallo, del rosa e del bianco, fino a Monochrome or sans titre, in foglia d’oro su vetro.
Ai lavori di Klein si contrappongono i cicli di opere che danno sostanza all’idea di pieno di Arman (Francia 1928 – USA 2005), concetto che prende le mosse dall’interesse dell’artista verso gli oggetti. Questi, di cui inizialmente l’artista raccoglie le impronte nei Cachet (lavori creati obliterando timbri inchiostrati su carta o pannello), nel 1959 si trasformano in Accumulations e le Poubelles, opere costituite da rifiuti inscatolati in teche di plexiglass. Attraverso questi lavori, Arman si rende interprete di un’epoca dominata dalla società dei consumi e che “in circa mezzo secolo ha prodotto più oggetti che nei cinquantamila anni precedenti”, ricordava l’artista.
Parola al curatore della mostra Bruno Corà
“Se Klein con ‘Le Vide’ opera un’innovativa contaminazione tra la cultura orientale e quella occidentale, aprendo un nuovo capitolo della sensibilità verso la realtà, Arman, con l’accumulazione di oggetti e rifiuti della realtà urbana sembra voler enfatizzare l’importanza dell’oggetto e il processo della quantificazione produttiva, portandolo alle estreme conseguenze della saturazione, quasi profetizzando le società consumistiche e del surplus dell’intero Occidente, e non solo”, spiega il curatore Bruno Corà.
La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati a Lugano
Fulcro del museo svizzero è la Collezione permanente, aperta al pubblico nello spazio adiacente al centro culturale LAC – Lugano Arte e Cultura, che copre 120 anni di storia dell’arte a partire dai primi anni del Novecento a oggi, focalizzandosi sull’arte italiana. In concomitanza con la mostra Yves Klein e Arman. Le Vide et Le Plein verranno esposte opere molto significative di Harold Ancart, Giovanni Anselmo, Giacomo Balla, Marisa Merz, Giulio Paolini, Massimo Bartolini, Louise Bourgeois, Alighiero Boetti, Ettore Spalletti e Anselm Kiefer, per citarne solo alcuni; e nella sala conclusiva sarà esposto l’Archivio Futurista.
Valentina Muzi
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