A Verona parte la 19esima edizione della fiera ArtVerona: le prime impressioni
Un programma intenso per la manifestazione che, dall’11 al 13 ottobre, accende non solo il polo fieristico ma tutta Verona. Con un programma, guidato per il quinto anno dalla direzione artistica di Stefano Raimondi, che si arricchisce di colorate novità
19 anni e non sentirli, questo lo spirito con cui ArtVerona ha inaugurato la sua, per l’appunto XIX edizione, con un programma ricco di novità e ben 140 gallerie – italiane e internazionali – ma in cui rimangono ben saldi i punti fermi: primo tra tutti la buona qualità della proposta espositiva. Rispetto all’anno scorso, le sezioni di ArtVerona si riducono a tre, con una progettazione che risulta ariosa e volta a supportare il visitatore nel percorso, senza affaticarlo.
Ad accogliere il pubblico nell’ingresso centrale, da cui si diramano i due padiglioni rispettivamente dedicati al moderno e al contemporaneo, torna il format Red Carpet con l’intervento site specific di oltre 400 mq di Ugo Rondinone (1964, Brunnen). L’opera, intitolata the rainbow brick road esplicitamente dedicata ai diritti LGBTQIA+ in Italia, è realizzata in partnership con Aquafil S.p.A. e OBJECT CARPET GmbH.
Le Sezioni di Art Verona: la Main Section
La fiera si compone dunque di tre sezioni. La Main Section, dedicata alle gallerie storicizzate, pilastri della manifestazione che, come una spina dorsale, attraversa trasversalmente la fiera solcando entrambi i padiglioni. Quello dedicato all’arte moderna si caratterizza per lo spazio Habitat, alla sua III edizione, che il direttore artistico, Stefano Raimondi definisce “Uno dei progetti cardine del recente percorso di ArtVerona, ideato per approfondire in due spazi, uno interno ed uno esterno alla fiera, l’opera di due grandi maestri dell’arte italiana. L’Habitat in fiera, quest’anno è dedicato a Fabio Mauri e, prodotto in collaborazione con lo Studio, presenta per la prima volta la collezione completa degli Zerbini, realizzati a più riprese tra il 1995 e il 2009. Con un gesto inedito, il brillante artista mette letteralmente in terra pensieri e riflessioni, invitando il pubblico ad entrarvi dentro, calpestandoli ed immergendosi così nei loro intrinseci significati”.
Le sezioni Innova, Curated by di ArtVerona 2024
Innova si focalizza sulle gallerie emergenti e di ricerca, a cui la curatrice Hannah Eckstein ha chiesto di partecipare con una monografica o una collettiva di massimo tre artisti. Sempre nel padiglione contemporaneo, la sfidante Curated by, di Giacinto di Pietrantonio è una sezione che invita le giovani gallerie a rapportarsi con un curatore indipendente presentando un progetto elaborato per l’occasione.
ArtVerona una manifestazione inclusiva trampolino di lancio per gallerie e artisti
Come sottolinea il direttore artistico: “Verona è sempre stata un trampolino di lancio per le gallerie emergenti e adesso vogliamo diventarlo maggiormente anche per gli artisti. Per questo abbiamo riproposto LAB, a cura di Giulia Floris, in cui quattro artist-run-space, Cinevetrina, Esposizione Sud Est, FBI – Fondazione Benassi Iacopo, Viola Spettri ovvero realtà fondate e gestite da artisti, si aprono ad altrettanti soggetti, creando nuovi cortocircuiti e contaminazioni”. Che cominciano proprio in fiera, considerando che Jacopo Benassi, confermando la sua indole punk, anziché rimanere confinato nel suo spazio, sulla scia della sua prima mostra, invade anche le toilette del polo fieristico, lasciandone i frequentatori alquanto colpiti. Torna l’area dedicata all’editoria e agli spazi non profit, che, come spiega Elena Forin, Vicedirettrice artistica di ArtVerona: “risponde all’idea di Stefano Raimondi di declinare la fiera come Italian Art System, coinvolgendo tutti gli attori del sistema, non solo gallerie, ma anche curatori, spazi no profit, editorie e artisti, valorizzati attraverso l’istituzione, in partnership con realtà aziendali, istituzionali e il supporto di collezionisti, di diversi Premi, che quest’anno sono arrivati a sedici”.
E che ArtVerona sia non solo un evento dedicato al mercato ma “una grande festa dell’arte moderna e contemporanea” per usare le parole del direttore, lo dimostra anche il fittissimo programma di incontri e talk che, animando i tre giorni della fiera, anche nell’ambito dei format: Visiting Curators, a cura di Maria Chiara Valacchi e StandChat, a cura di Saverio Verini, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università degli Studi di Verona, coinvolge curatori e collezionisti di provenienza nazionale e internazionale.
Parola agli artefici del progetto ArtVerona
Il direttore artistico, Stefano Raimondi definisce ArtVerona come “una fiera inclusiva che ha tante anime, in cui ognuno può cercare le opere e i progetti secondo la propria indole. Per noi è prioritario coinvolgere tutte le maglie del sistema dell’arte, non solo il mercato. Perché il mercato cresce e si sviluppa solo se posto in dialogo con i progetti culturali. A tal fine ci impegniamo ad offrire visibilità alle realtà disseminate nel territorio, per mostrarne il lavoro radicale che compiono quotidianamente”. E in questa fiera dall’eterogeneo panorama espositivo “capace di irradiarsi su tutto il territorio”, per citare ancora Raimondi, si evince come la mission del progetto, ribadita anche da Federico Bricolo, Presidente di Veronafiere, sia quella di “creare un percorso strategico e inclusivo, volto a sviluppare sinergie tra mondi diversi ma ugualmente sensibili ai linguaggi visivi contemporanei. Un obiettivo raggiungibile grazie ad una visione trasversale che, attraverso l’attivazione di eventi di cross – marketing, unisce arte, cultura e business”. Azione agita in sinergia con il territorio fortemente coinvolto, come spiega Marta Ugolini, Assessore alla Cultura: “Come Comune perseguiamo la mission di valorizzare l’arte contemporanea rendendola accessibile non solo agli addetti ai lavori ma a tutta la cittadinanza. Quindi, siamo lieti di essere parte integrante di ArtVerona con il format Art&the City, organizzato con molti interlocutori, tra cui la Direzione Musei Civici e la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti”. E, in effetti, Art&the City, con il suo programma vastissimo, costituito da progetti istituzionali – come la mostra Mario Merz. Il numero è un animale vivente alla GAM che, rappresentando il secondo spazio di Habitat si riconnette direttamente alla fiera; Attraverso Veronetta, a cura di Maria Marinelli; o LIVES! spettacolo ideato da Nicolas Ballario e da eventi indipendenti, rivela e conferma l’identità di ArtVerona come centro propulsore e collettore dell’arte contemporanea ben oltre i tre giorni della fiera.
Ludovica Palmieri
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