A Verona c’è un progetto artistico che riflette su acqua e sostenibilità ambientale
Quando tematiche sociali incontrano l’arte contemporanea nascono progetti come “Tomorrows”. Una mostra e un premio, giunti alla seconda edizione, per riflettere sulla crisi idrica e sull’impatto dell’uomo sull’ambiente
Chi l’ha detto che l’arte non può smuovere le montagne? Esperienze come Tomorrows, realizzata per la seconda edizione nell’ambito del format Art&theCity della fiera ArtVerona, dimostrano che l’arte, proprio come l’acqua – protagonista del progetto – può smuovere ben più di una montagna e può plasmare, alimentando e nutrendo, sconfinati territori (fisici e mentali). E, proprio come il prezioso elemento che costituisce circa il 70% del corpo umano e del pianeta, l’arte va tutelata e coltivata. Altrimenti muore. Questo il tema di Tomorrows – A Land of Water, mostra ideata da Cariverona nell’ambito del più ampio Tomorrows, che coinvolge diversi soggetti e si articola in più forme, tra cui il premio Tomorrows UniCredit residency and production award, promosso da UniCredit e rivolto ad artisti presenti ad ArtVerona, per incentivare la ricerca su tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Vinto, nella prima edizione 2023, dall’artista Luana Perilli.
“Tomorrows” e il legame con Verona e l’acqua
Come spiega Bruno Giordano, Presidente della Fondazione Cariverona, “Il forte legame del progetto con il territorio emerge a partire dalla location della mostra: Castel San Pietro, che abbraccia tutta la città ed ha un valore iconico per Verona, in quanto sede del primo insediamento. Inoltre, sorgendo in prossimità del fiume, Castel San Pietro si lega a Panta Rei, ampio progetto sul valore dell’acqua e sul problema dell’emergenza idrica di cui fanno parte, oltre a Tomorrows, anche la mostra Panta Rei a Palazzo Pellegrini, la residenza d’artista di Oriana Persico e un vasto programma pubblico, negli spazi di Cariverona focalizzato sulla città e il suo fiume, per sensibilizzare la popolazione sull’essenzialità dell’acqua e sulla conseguente necessità di rivedere un modello economico e produttivo non più sostenibile”.
“Tomorrows” nelle parole della curatrice Jessica Bianchera
Jessica Bianchera, curatrice del progetto con Marta Ferretti, ha proseguito: “Castel San Pietrorappresenta un luogo d’eccezione per Verona. Infatti, seppur costruito nell’Ottocento, nel periodo di dominazione austriaca, racconta le origini della città, con le vestigia dei primi insediamenti preistorici. L’edificio, che l’intervento di Cariverona ha restituito alla comunità, attualmente nello stato di cantiere, si divide tra la sezione di scavo archeologico che riporta alla luce i resti romani e la parte adibita alle mostre. Dall’anno scorso è sede del progetto Tomorrows con cui indaghiamo il presente e il futuro della Terra attraverso la contaminazione tra arte contemporanea e sostenibilità. Quest’anno la crisi idrica è al centro di Tomorrows – A Land of Water, mostra realizzata in concomitanza con ArtVerona e visitabile gratuitamente fino al 10 novembre. Attraverso opere video e installazioni, affrontiamo la questione in scala globale, coinvolgendo artisti internazionali”. “Tre artiste: Lina Dib, Elena Mazzi e Alberta Whittle e un collettivo: DAVRA research collective (Saodat Ismailova, Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva)”, ha continuato, “riflettono sull’acqua, tanto nella sua fisicità quanto nei suoi significati simbolici, per un’analisi ad ampio raggio delle dinamiche legate alla crisi idrica anche in senso sociale e geopolitico”. Ciascuno dei quattro interventi rappresenta un caso emblematico nel rapporto tra specie umana e ambiente. Del resto, l’acqua, simbolo di vita e trasformazione e sinonimo del fluire dell’esistenza è anche un elemento fatale per gli equilibri economici, politici e sociali del pianeta.
“Tomorrows” e l’analisi ad ampio raggio sulla crisi idrica
Le opere in mostra veicolano drammaticamente questi messaggi, attraverso le voci e le testimonianze dei popoli maggiormente colpiti dalla crisi. Rispetto alle altre, THRESHOLD (2017), installazione interattiva di Lina Dib (Texas), sviluppata con il supporto tecnico di Taylor Knapps, anziché raccontare, mette direttamente in atto l’impatto negativo dell’uomo sull’ecosistema marino, giocando sul concetto di prossimità. All’avvicinarsi degli spettatori il video e l’audio rallentano, i colori si desaturano e il romantico tramonto si spegne per cedere il passo ad un mortifero grigio, mentre il suono vira in un rimbombo profondo. Quando il video è quasi immobile, i corpi degli spettatori “liquefano” l’immagine, per cui il mare perde la sua purezza per diventare petrolio. Viceversa, l’ecosistema rivive all’allontanarsi del pubblico. L’installazione, ispirata al disastro ambientale della BP del 2010, il più grande nella storia degli Stati Uniti, costituisce anche un omaggio a Wave di Thierry Kuntzel e a Sunsets di Andy Warhol.
“Tomorrows” e la serata inaugurale
Tomorrows in occasione dell’opening della mostra ha ripreso alla lettera l’idea di Stefano Raimondi, direttore artistico ArtVerona, dell fiera come ‘grande festa dell’arte’ facendo ballare, fino a tarda notte, ospiti di tutte le età. Alla consolle due figure di spicco del panorama musicale contemporaneo. Il live di Lorenzo Senni e il dj set di Ritmica, collettivo votato all’idea di un clubbing fresco e futuristico. Da questa panoramica si evince come il progetto riesca pienamente nel suo intento, facendo riflettere sull’essenzialità dell’acqua. Così, la crisi idrica elevata a metafora della più ampia crisi ambientale, richiama l’attenzione sulla necessità di proteggere e preservare le risorse del nostro pianeta.
Ludovica Palmieri
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