Flashback Art Fair 2024
Flashback, l’arte è tutta contemporanea giunge alla dodicesima edizione. Gli spazi di Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee ospitano le opere proposte da alcune fra le più interessanti gallerie italiane e internazionali.
Comunicato stampa
Il nuovo centro artistico indipendente di 20.000 mq, situato a pochi passi dal centro di Torino, si rivela come una entusiasmante sorpresa per chi non c’è mai stato e una conferma per chi frequenta con costanza gli spazi che, grazie alla direzione dell’artista Alessandro Bulgini, dal 2022 si sono trasformati rendendo l’ex brefotrofio un luogo di ricerca e sperimentazione artistica. Fra i padiglioni immersi nel verde, Flashback Art Fair propone, anche in questa edizione, la sua visione della storia dell’arte in un progetto che, rinnovandosi ogni anno, non solo connette antico, moderno e contemporaneo, ma offre una visione sorprendente sia sulla storia dell’arte che sulla storia di oggi.
Questa edizione si interroga sul significato profondo dell’equilibrio, uno stato di quiete che emerge dal bilanciamento delle forze. Un concetto che attraversa numerosi ambiti – dalla scienza all’economia, dalla politica alla biologia, fino alla sfera sociale e psicologica. E inevitabilmente anche l’arte. Ma il raggiungimento di tale equilibrio è davvero sinonimo di giustizia e correttezza? In un’epoca in cui l’equilibrio è talvolta invocato e altre volte messo in discussione, questa dodicesima edizione non vuole dare risposte, ma sollevare domande. Attraverso opere d’arte, performance, talk, laboratori e musica, esploreremo le innumerevoli sfaccettature di un tema che tocca profondamente la condizione umana e la vita in tutte le sue forme – dichiarano le direttrici Ginevra Pucci e Stefania Poddighe.
Quest’anno Flashback Art Fair presenta un programma che pone al centro dell'indagine le implicazioni artistiche, sociologiche, economiche e scientifiche del termine “equilibrio”, in un momento storico che richiede riflessioni profonde e nuove prospettive.
L'idea di equilibrio è comunemente associata a uno stato di armonia e stabilità. Questa edizione si interroga su tale concezione, chiedendosi se l’equilibrio sia sempre giusto, equo ed etico. Soprattutto se sia davvero desiderabile o nasconda in modo quasi contro intuitivo forme di repressione, ingiustizia e disuguaglianza.
Attraverso le opere selezionate dalle gallerie, ospiti e approfondimenti in forma di talk e incontri Equilibrium? si propone non di offrire risposte definitive, ma di aprire uno spazio di riflessione e di dialogo. In un momento storico in cui il concetto di equilibrio è tanto auspicato quanto criticato, la fiera diventa un luogo di esplorazione delle molteplici sfaccettature di un tema che riguarda profondamente la storia e la condizione dell'essere umano e che nell’ambito artistico ha da sempre offerto agli artisti possibilità creative volte ad emozionare o sconvolgere il fruitore.
L’immagine guida di quest’anno è di Sandro Mele, artista nato nel 1970 a Melendugno (LE). Il suo lavoro è uno stimolo per la riflessione sulle attuali dinamiche politiche e sociali. Con “Italians no longer have work” ci invita a confrontarci sulla disuguaglianza e il precariato nel mondo lavorativo. “L’uomo” dignitosamente vestito, cammina in punta di piedi su una fune ricercando l’equilibrio. Riuscirà a raggiungere il suo traguardo? Equità, pari dignità sociale sono punti di partenza di una meditazione umana e profonda che esamina i diversi disequilibri della nostra società.
L’idea di equilibrio appare precaria, fragile, come una tensione costante tra opposti. Questo equilibrio può essere visto come uno stato temporaneo, sempre sul punto di infrangersi, dove l’eccesso e il divergente sono esclusi per non compromettere la stabilità. Tuttavia, la presenza del disequilibrio sembra inevitabile, suggerendo che nella dialettica dell’arte, così come nella vita, l’instabilità è parte integrante dell’esperienza umana.
Le gallerie ospiti di Flashback Art Fair declinano il tema con un’ampia e variegata proposta che conduce i visitatori in un viaggio emozionale nei corridoi di Flashback Habitat.
Il pubblico si muove come un funambolo, tirato ora da un estremo della corda, ora dall’altro, chiedendosi se raggiungerà mai la sintesi, l’equilibrio, e se questo sia sensato, giusto, etico.
Nelle opere d’arte proposte dalle gallerie, lo spettatore scopre mondi simili, altri ancora invece in totale antinomia. Si imbatte in scene di vita e di morte: da un lato il caos danzante e gioioso del matrimonio di Pieter Bruegel, testimonianza di vita e futuro (“The Wedding Dance Outside”, De Jonckheere Gallery), dall’altro, il “Trionfo della Morte” di Franco Gentilini (Aleandri Arte Moderna) personificata da uno scheletro che marcia scandendo il ritmo della festa.
Si incontrano tante donne diverse, nelle rappresentazioni, obiettivi e condizioni, a testimonianza dell’ancora precario equilibrio della condizione femminile. Nelle opere di Emilia Palomba e Maria Lai (Mancaspazio), sono eleganti ed essenziali, maestose e monumentali pur immerse nel lavoro e nella vita quotidiana dei vicoli sardi. Si passa dalla magnificenza e sontuosità della “Maddalena in estasi” di Francesco Guerreri (Galleria Giamblanco), al femminile erotico e sensuale dell’Odalisca di Hayez (Bottegantica) tuttavia rappresentato da giovani schiave vergini custodite negli harem e destinate a diventare concubine o mogli dei sultani turchi. Tra le numerose donne si incontra anche l’inedito gruppo scultoreo della “Madonna seduta in trono con il bambino” (Flavio Pozzallo), una significativa novità per gli studi sulla scultura lignea abruzzese del Trecento. Il perfetto ovale del volto, la netta canna nasale, le ampie arcate sopracciliari conferiscono a Maria maggiore serenità e il collo snello e slanciato le dona un’eleganza regale. Infine, la donna raffinata e altolocata della statua togata (Antiques Par Force) ci riporta all’arte antica e alla tradizione greco-romana.
La Galleria dello Scudo presenta invece un dialogo basato sul tema dell’equilibrio e della circolarità della forma: i “Tondi e oltre”, realizzati tra il 1985 e il 1987 di Emilio Vedova si ritrovano a confronto con un cemento di grande formato creato appositamente per la fiera da Arcangelo Sassolino, artista che sottende conflitti ed equilibri e che, per la prima volta, si cimenta con la forma circolare. In mostra immagini di scontri tra forze contrapposte. “L’Arte contro i tiranni” della Galleria Aleandri Arte Moderna: tre disegni antinazisti di Guttuso, di cui due pubblicati sulla prima pagina dell’Unità; un altro raffigurante partigiani della Brigata Garibaldi di un giovanissimo Pietro Consagra. In questo lungo percorso artistico, dove il visitatore è chiamato a riflettere sul concetto di equilibrio, emerge in modo distinto il contrapporsi della visione bucolica e serena del Rinascimento con la prospettiva dinamica e frammentata del Futurismo: se da una parte era una forma di serenità e rispetto per i cicli naturali, diventa poi una sfida costante, uno stato precario in cui la velocità e il progresso sembrano minacciare qualsiasi possibilità di stabilità. Fra le importanti opere esposte anche quelle di Abel Grimmer e di altri rappresentanti del Cinquecento fiammingo della galleria olandese Floris Van Wanroij che rappresentano il mito e la vita in perfetta armonia con la natura. Al contrario, il dipinto futurista di Giacomo Balla “Velocità terrestre; l’auto è passata” (Galleria Russo) esprime una visione dirompente del mondo contemporaneo. Non manca l’incontro - e lo scontro - tra apollineo e dionisiaco: il gusto per la geometria, l’ordine e la misura della ricerca di Giulio Paolini (Galleria In Arco) fa da contraltare all’istinto, agli impulsi primordiali scolpiti nel marmo di Carrara del busto del fauno di Giuseppe Pisani (Galleria Carlo Orsi) ed esemplificati dalle ringhianti teste di lupo di Cristiano Carotti (Contemporary Cluster). E se gli opposti si attraggono, l’iperrealismo dalle tinte oniriche di “Armonica e Ocarina” di Alfredo Serri (Galleria Open Art) dialoga con l’astrattismo della natura morta di Lucio Fontana (NP - ArtLab). Quanto al medium, l’equilibrium di Flashback Art Fair 2024 non gioca solo sulla compresenza di pittura e scultura, disegno e fotografia, ma anche sulla complementarità di preziosi e antichi tappeti persiani (Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs) e gli anti-tessili di Sadley (Małgorzata Ciacek Gallery), feticci fatti di reti intrecciate con legno e metallo, d’ispirazione totemica e magica.
LE GALLERIE
Aleandri Arte Moderna, Roma (I), Antiques Par Force, Roma (I), Arcuti Fine Art, Roma, Torino (I), Atipografia, Arzignano VI (I), Galleria Aversa, Torino (I), Benappi Fine Art, Londra (UK), Galleria Umberto Benappi, Torino (I), Galleria Berardi, Roma (I), Galleria Riccardo Boni, Roma (I), Bottegantica, Milano (I), Botticelli Antichità, Firenze (I), Studio d’Arte Campaiola, Roma (I), Galleria Canesso, Parigi (FR), Milano (I), Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I), Contemporary Cluster, Roma (I), De Jonckheere, Ginevra (CH), Galleria Del Ponte, Torino (I), Floris Van Wanroij Fine Art, Dommelen (NL), Galleria Giamblanco, Torino (I), Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK), Galleria dello Scudo, Verona (I), Galleria Gracis, Milano (I), Galleria In Arco, Torino (I), Galleria d’Arte l’Incontro, Chiari BS (I), Andrea Ingenito Arte Contemporanea, Napoli, Milano (I), DYS44 Lampronti Gallery, Londra (UK), Lara e Rino Costa, Valenza AL (I), Luma Contemporary Art, Roma (I), Małgorzata Ciacek Gallery, Varsavia (PL), Mancaspazio, Nuoro (I), Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino (I), NP – ArtLab, Padova (I), Galleria Open Art, Prato PO (I), Galleria Carlo Orsi, Milano (I), Photo & Contemporary, Torino (I), Flavio Pozzallo, Oulx TO (I), Galleria Russo, Roma (I), Gian Enzo Sperone, Sent (CH), Tower Gallery, Todi PG (I).
Ritornano come ogni anno i Flashback Lab di Mariachiara Guerra, i flashback sound e i flashback talk a completare il programma.
Appare evidente l’obiettivo di Flashback Art Fair di stimolare lo spettatore a una riflessione di coscienza e conoscenza. Flashback nella sua dodicesima edizione ci racconta quanto le opere e i loro contenuti coinvolgano i diversi settori della vita. Equilibrio e disequilibrio sono concetti fondamentali che possono arricchire o depauperare la vita di ognuno: l’arte ha il potere di risvegliare e sensibilizzare gli animi.