Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DI SANTA GIULIA
Via Musei 81/b, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
17/10/2024

su invito

Uffici stampa
ADICORBETTA
Generi
arte antica

In mostra circa 40 opere d’arte, tra dipinti, oggetti, libri, armi, strumenti musicali, con prestiti nazionali e internazionali, provando a restituire al pubblico lo spirito di un’epoca.

Comunicato stampa

Come si viveva nel Cinquecento in una delle città più popolose dell’Europa moderna?

Quali sentimenti muovevano gli animi? Quale fu la reazione dopo il brutale Sacco di Brescia con 8.000 morti? Quali mode erano in auge? Come ci si informava? A quali santi si era devoti? Come ci si sposava? E il ruolo delle donne? Quali libri si leggevano, che musica si ascoltava? E il rapporto con la natura e con l’antico? E l’amore? Cosa rese la pittura bresciana straordinaria? Chi fu Fortunato Martinengo?

 

Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552, a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati, cerca di rispondere a queste domande attraverso circa 40 opere d’arte, tra dipinti, oggetti, libri, armi, strumenti musicali, con prestiti nazionali e internazionali, provando a restituire al pubblico lo spirito di un’epoca.

 

Il Cinquecento a Brescia è eccentrico, tormentato da tensioni religiose e dalla guerra così come è attento alla ricerca dell’armonia, tra il lusso delle famiglie nobiliari di una città ricca, colta e potente e l’operosità di molti.

 

Moretto (1498 circa – 1554), Romanino (1484/1487 – 1560) e Savoldo (1480 circa – post 1548) sono al centro di questo progetto che racconta un periodo di fermento culturale - tra filosofia, poesia, musica - in cui la pittura raggiunse risultati sorprendenti, base per maestri futuri come Moroni e Caravaggio. Il volto della mostra ma anche il termine cronologico, è Fortunato Martinengo, nobile bresciano nato nel 1512, anno del tragico Sacco della città di Brescia, e morto nel 1552: il suo ritratto dipinto da Moretto - in mostra grazie allo straordinario prestito dalla National Gallery di Londra - è uno dei più affascinanti del Cinquecento.