Una mostra a Brescia sul talento imprenditoriale femminile. Con le opere della collezione di BPER Banca

Si intitola “PRIMA. Che io possa andare oltre” la mostra ospitata a Palazzo Martinengo di Villagana a Brescia, sede di BPER Banca. L’esposizione propone opere della collezione della Banca di artiste che hanno fatto del proprio talento anche il proprio mestiere. Dal Seicento a oggi

È un percorso sulla creatività femminile che attraversa secoli di storia dell’arte (e non solo) la mostra che inaugurerà il 18 ottobre a Palazzo Martinengo di Villagana a Brescia, sede di BPER Banca, istituto sempre più impegnato sul fronte dell’arte. PRIMA. Che io possa andare oltre è il titolo dell’esposizione a cura di Giovanna Zabotti con la collaborazione di Chiara Grandesso e Silvia Moretti (e patrocinata dal Comune di Brescia) che propone al pubblico un nucleo di opere della collezione di BPER Banca attraverso una peculiare chiave di lettura: “donne che hanno fatto del proprio talento una professione e aperto la strada a coloro che le hanno seguite”. In occasione di PRIMA. Che io possa andare oltre, vengono così riaperte le porte della storica sede di Palazzo Martinengo di Villagana, aperte per la prima volta nel 2023 con l’esposizione Ospiti a palazzo. Figure in posa e al naturale, proseguendo così la missione di valorizzazione delle opere della collezione di BPER Banca.

La mostra “PRIMA. Che io possa andare oltre” di BPER Banca a Brescia. Il progetto

“Il progetto espositivo nasce da un processo di scambio e dialogo continuo con un gruppo di lavoro composto da donne e professioniste che per vari motivi hanno dimostrato di poter essere considerate per ciò che sono e ciò che fanno, anche in ruoli tradizionalmente riconducibili all’attività maschile”, spiega la curatrice Giovanna Zabotti. “Insieme a loro e al team de La Galleria BPER Banca abbiamo concepito una mostra piena di forza e di energia, che restituisce voce a donne che con coraggio e grinta si sono ‘impossessate’ per la prima volta di ruoli considerati di dominio maschile in cui hanno eccelso. Questo stupore verso il successo femminile in determinati ambiti si sperimenta ancora oggi, ma la volontà è che non si debba parlare più di prime volte ma che, appunto, si possa andare oltre”.

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La creatività e l’imprenditoria femminile nelle opere della collezione di BPER Banca

A fare da apripista nel percorso espositivo (il cui allestimento è curato dall’architetto Silvia Moretti e dall’exhibition designer Andrea Isola) – ma anche nel mondo della storia dell’arte – è Elisabetta Sirani (Bologna, 1638-1665), tra le artiste più rappresentative del barocco bolognese: nel 1660 viene ammessa all’Accademia Nazionale di San Luca a Bologna come docente, oltre a guidare la bottega appartenuta al padre Andrea Sirani; inoltre è stata la prima direttrice di una scuola di pittura femminile. Fanno parte della corporate collection di BPER Banca due opere di Sirani, in mostra in occasione di PRIMA. Che io possa andare oltre: la Madonna che allatta il Bambino (1658) e San Giovannino nel deserto (1660).

La collezione al femminile di BPER Banca. Da Elisabetta Sirani al panorama contemporaneo

Tenacia e capacità imprenditoriale sono le doti che hanno reso Elisabetta Sirani un’antesignana di tutte le artiste imprenditrici; non a caso, i suoi dipinti sono messi in dialogo con opere di artiste del panorama contemporaneo che, con i propri percorsi e ricerche, hanno portato avanti la propria visione e fatto del proprio talento la loro professione. Tra le opere in mostra sono l’acrilico su tela datato 1985 Rosso-nero di Carla Accardi (Trapani 1924 – Roma 2014), unica donna a fare parte del Gruppo Forma 1 (movimento artistico formalista e marxista) e che ha sfidato i codici del tempo dedicandosi all’astrattismo, oltre a essere stata una delle prime attiviste femministe in Italia; i dipinti Soledad (2024) e Il silenzio del luogo (2024) di Ana Kapor (Belgrado, 1964) e Isola #49 (2021) di Stefania Galegati(Bagnacavallo, 1973), opera vincitrice della prima edizione del BPER Prize, premio promosso da BPER Banca incentrato sui temi dell’inclusione e della valorizzazione del talento femminile; e ancora, i lavori di Goldschmied & Chiari e Marina e Susanna Sent, titolari di un laboratorio d’arte a Murano. La mostra, che sarà visitabile fino all’11 gennaio 2025, include inoltre i componimenti poetici di Alessandra Baldoni, che con i propri versi interpreta i lavori presentati.

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Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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