A Milano Antonio Fiorentino presenta le nuove opere create nel suo atelier subacqueo

Avete letto bene: le sculture di questo artista sono realizzate grazie all’intervento del mare, con l’acqua salina che le trasforma in modo inaspettato. Sono solo alcune delle opere protagoniste di questa mostra allestita in un esclusivo studio commerciale milanese

A sentirne parlare, quasi non ci si crederebbe. Eppure, una volta viste le opere concrete, ci si convince della loro tecnica di realizzazione davvero unica. Parliamo della serie di opere Opus Mari, firmate dall’artista italiano Antonio Fiorentino, presentate a ottobre 2024 a Milano nel contesto della mostra Ed è subito sera. Un corpus in gran parte di nuova produzione, proposto assieme ad altri lavori molto curiosi, che si distinguono tutti per l’aiuto della natura, che entra come parte integrante del processo creativo. L’acqua del mare trasforma la materia scultorea, oppure è la luce del sole a dipingere le tele, provocando particolari reazioni chimiche. Queste e altre meraviglie naturali si possono ammirare nella cornice prestigiosa dello studio di commercialisti Spada & Partners, che ormai da anni propone eventi espositivi nel contesto quotidiano di lavoro della sede.  

Antonio Fiorentino: tra arte e trasformazioni naturali

Come già si dovrebbe essere inteso, la pratica di Antonio Fiorentino (Barletta, 1987) si caratterizza per una relazione simbiotica e collaborativa con la natura. Si definisce una sorta di “demiurgo”, un artista-artefice capace di lavorare assieme ai processi fisici e chimici, creando risultati unici nel loro genere. Unici e imprevedibili, in quanto frutto di una mano umana e una naturale. A dare il contributo di agente fisico non è solo l’acqua marina, ma c’è anche il sole delle albe e dei tramonti. E ovviamente i materiali organici: pezzi di legno, corde, argilla dalla grana grezza che rivela subito la sua provenienza dal terreno. “C’è sempre una forma di collaborazione con la natura, che è ciò che davvero mi interessa“.

Le opere di Antonio Fiorentino in mostra a Milano da Spada & Partners

Concentriamoci ora sul corpus esposto a Milano, che illustra bene tre dei cardini artistici principali di Fiorentino. Sculture modellate dal mare, dipinti “reagiti” alla luce del sole, e branchi di cavallucci marini. Tutte opere disseminate nelle sale e nei corridoi dello studio commerciale, in dialogo con la restante ricca collezione di proprietà. 

Le sculture subacquee di Antonio Fiorentino

Il centro della mostra è costituito dalla serie Opus Mari: sculture d’argilla, profondamente trasformate dall’acqua di mare. La superficie è erosa – accarezzata dalle onde per chissà quanto tempo – e dà a ciascuna opera l’aspetto di un relitto, di un tesoro riemerso dal profondo degli abissi. È così che volti ignoti e statuette di tritoni e altri abitanti marini acquisiscono un fascino unico, che fa domandare se si tratti di arte contemporanea o di antiche memorie del passato.

Antonio Fiorentino, Untitled, 2024, cyanotype and pigments on canvas 60 x 50 cm
Antonio Fiorentino, Untitled, 2024, cyanotype and pigments on canvas 60 x 50 cm

Le Cianotipie di Antonio Fiorentino

Si passa poi ai lavori su tela, in cui il gesto pittorico è quasi più affidato all’imprevedibilità della natura, che all’artista. Stendendo sulla superficie una speciale soluzione chimica, i colori reagiscono alla luce del sole, “dipingendo” immagini astratte dalle sfumature cangianti. Azzurri tenui, poi blu profondi e sprazzi di giallo improvvisi: è il sole dell’alba che dà vita a cieli non troppo lontani da quelli di William Turner.

Cavallucci marini e materiali recuperati sulla sabbia

A concludere la selezione, Fiorentino presenta un gruppo di curiose composizioni che portano il mare dentro, nei loro stessi materiali e forme. Da un lato, molteplici cavallucci marini dal lungo corno. I primi esemplari della serie erano fatti proprio con i loro corpi organici, innestati con code di lucertola. Questi sono invece di legno e argilla, ma mantengono intatta la loro aura di creature mistiche tra passato e futuro. Di altro genere le sculture prodotte con pezzi di legno, corde e altre componenti raccolte dall’artista durante i suoi viaggi. Le loro strutture robuste, smussate dall’azione del mare, restituiscono immagini dal sapore antico, primordiale, che raccontano di tempi lontani, pur risalendo al presente. 

Emma Sedini

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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. È laureata in economia e management per arte, cultura e comunicazione all'Università Bocconi, e lì frequenta tutt'ora il MS in Art Management. Nel frattempo, lavora in…

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