A Milano apre una mostra del grande artista Remo Salvadori: metalli puri e corrispondenze simboliche
A sette anni dall’apertura Building decide di presentare la personale dell’artista toscano che proprio nell’ottobre del 2017 aveva inaugurato al pubblico gli spazi della galleria
Festeggia con Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947) Building a Milano, la galleria che proprio sette anni fa inaugurava al pubblico con lo stesso artista gli spazi di Via Monte di Pietà 23. Così, dal 24 ottobre 2024 al 18 gennaio 2025, Salvadori interviene sui tre piani espositivi con una serie di opere concepite come “interventi di agopuntura e azioni benefiche”.
La mostra su Remo Salvadori da Building
In un dialogo tra forma e materia, tempo e spazio, azione e meditazione, la mostra Remo Salvadori – che non è altro che il continuo di un lungo percorso di ricerca intrapreso dal 1971 – si sviluppa negli interni della galleria ma anche al suo esterno, con l’opera site-specific Nel Momento (2024), una composizione di nove elementi in stagno installati sulla facciata della palazzina di Building.
Remo Salvatori: metalli e corrispondenze simboliche
“La mostra comprende tipologie di lavori, frutto di un sapere, di un’attitudine compositiva e una disciplina rigorosamente praticata. I sette metalli puri e le loro corrispondenze e simbologie accompagnano costantemente Salvadori nella sua ricerca e pratica d’arte: essi richiamano una dimensione metamorfica e spirituale. Le opere in mostra, sebbene possano richiamare un universo barocco e misterioso, si risolvono sul piano formale in una essenzialità rara”, raccontano dalla galleria.
Remo Salvadori: l’artista
Salvadori fu tra i primi artisti della sua generazione ad assumersi il peso della tradizione e della storia che segnano il contesto culturale in cui si sviluppa e si definisce l’azione artistica e l’identità dell’artista stesso. La sua ricerca inizia nei primi Anni Settanta con la scelta di utilizzare il mezzo fotografico per reinterpretare concetti filosofici e figure archetipe o legate al mito. “Le sue creazioni sono veicolo ed esito di una costante attenzione verso ciò che lo circonda e verso ciò che interiormente egli verifica essere in stretta relazione con la realtà. Esterno ed interno alla propria sensibilità si coniugano nell’esperienza dell’opera. L’attenzione rivolta al tempo e allo spazio del lavoro, così come del proprio vivere, s’intreccia a riflessioni sul colore, sulla forma, sui materiali, su modalità di rappresentazione e di osservazione”, continuano da Building.
Caterina Angelucci
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