Non solo corpo, arte e moda: tutto sullo sguardo del fotografo Paul Kooiker
Ha lavorato con i più grandi brand del lusso e ha esasperato le fattezze dei corpi. La visione di Paul Kooiker è tutta da scoprire. Qui le foto inedite uscite sul Focus Moda di Artribune
Un universo visivo unico in cui il corpo umano diventa scultura vivente: è qui che ci conduce il fotografo di fama internazionale Paul Kooiker. Caratterizzato da uno stile che esagera le forme del corpo e sfida le visioni convenzionali, il suo lavoro esplora i confini dell’identità e del genere, creando immagini che evocano il surrealismo. Dal suo studio ad Amsterdam, ha lavorato per marchi come Dior, Hermès, Louis Vuitton e Valentino, e i suoi lavori sono stati presentati in diverse riviste di settore. Nonostante il legame con la moda, le sue fotografie trascendono le tendenze, introducendo un’estetica senza tempo. Grazie a questo, Kooiker consegna ad Artribune immagini esclusive incentrate sul tema del Focus Moda: il corpo, che, attraverso riflessioni sull’anonimato e sul mistero, invita a ridefinire concetti come diversità e body positivity, fornendo una visione provocatoria e intellettuale della fotografia moderna.
Il corpo come scultura
Al centro della fotografia di Kooiker c’è il corpo umano, che trasforma in surreali sculture viventi. Per lui il corpo è una materia prima, capace di essere modellata e ricostruita per esplorare nuovi significati. Questo approccio riflette la convinzione che il corpo sia più di una semplice entità fisica; è un simbolo ricco di possibilità interpretative. Kooiker è particolarmente affascinato dall’idea di prendere qualcosa di familiare e reimmaginarlo attraverso la sua macchina fotografica, ottenendo a volte immagini inquietanti. Decostruendo e ricostruendo il corpo, cerca di esplorare come possa esistere in una realtà alternativa, dove le funzioni tradizionali vengono ribaltate e i significati messi in discussione. Questa decostruzione visiva gli permette di riflettere sull’identità e sulla percezione corporea, offrendo agli spettatori una nuova prospettiva sulla forma umana.
Giocare con l’identità
Il lavoro di Kooiker spesso sfida i tradizionali ruoli di genere e gioca con il concetto di identità, sfumando il confine tra umano e oggetto. Il suo obiettivo è creare un’interazione tra il corpo umano e gli oggetti circostanti, spingendo gli spettatori a chiedersi dove finisce l’uno e inizia l’altro. L’interazione tra esseri umani e oggetti funge da terreno fertile per la creatività, dove i ruoli e le norme tradizionali vengono sovvertiti. Utilizzando oggetti di uso quotidiano per oscurare l’identità del soggetto, Kooiker suggerisce che l’identità stessa è fluida e in continua evoluzione. La sua intenzione non è quella di fornire risposte definitive ma di porre domande, incoraggiando gli spettatori a impegnarsi in un’esperienza visiva aperta a molteplici interpretazioni. La sfumatura dei confini tra identità, genere e oggetti diventa un punto di partenza per una riflessione più ampia.
Il concetto di anonimato
L’anonimato gioca un ruolo significativo nella fotografia di Kooiker, offrendo un modo per esplorare il corpo. Nascondendo il volto di una persona, rimuove l’elemento di riconoscibilità personale, permettendo al corpo di assumere una qualità quasi astratta. Il mistero insito in questo approccio invita gli spettatori a colmare le lacune con la propria immaginazione, rendendo l’esperienza visiva più personale e coinvolgente. L’anonimato amplifica la tensione tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, costringendo gli spettatori a cercare un significato oltre la superficie dell’immagine.
Gli strumenti di Paul Kooiker
Il suo processo creativo è fortemente influenzato dall’uso di materiali semplici come cartone, polvere e persino un iPhone. Tali elementi sono fondamentali per il suo lavoro, permettendogli di concentrarsi sull’essenza dell’immagine. La qualità tattile di questi materiali contrasta con l’eleganza tipicamente associata alla fotografia tradizionale. Ad esempio, la polvere diventa parte della narrazione, aggiungendo consistenza e profondità alle sue immagini. Questi materiali creano un dialogo tra il soggetto e l’ambiente, aggiungendo strati di significato e contribuendo a creare un’atmosfera unica nel suo lavoro. Centrale nella visione artistica di Kooiker è anche la scelta di utilizzare dispositivi tecnologici come l’iPhone. Questi strumenti comuni gli consentono di esplorare la fotografia in un modo più spontaneo e accessibile, abbattendo i confini delle differenti forme d’arte. Attraverso dispositivi apparentemente semplici, Kooiker è in grado di creare un linguaggio visivo immediato e complesso, offrendo un approccio sfaccettato alla fotografia moderna.
Il progetto “FASHION” di Kooiker
Il libro e la mostra di Kooiker intitolati “FASHION” presentano una visione provocatoria del ruolo della fotografia di moda attuale. Sebbene il suo lavoro sembri opporsi agli standard tradizionali della moda, il titolo stesso è volutamente provocatorio. Kooiker è interessato a esplorare criticamente il concetto di moda, mettendone in discussione le convenzioni e le esagerazioni. Sebbene la fotografia di moda rimanga un mezzo potente, spesso si limita a rappresentare modelli standardizzati di bellezza e successo. Con “FASHION”, Kooiker affronta questi standard presentando immagini che, pur legate alla moda, si allontanano dalle regole stabilite. Le sue fotografie sfidano le nozioni convenzionali di bellezza e desiderabilità, invitando gli spettatori a riconsiderare il loro rapporto con l’arte del vestire.
Alessia Caliendo
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