La Polonia riparte: Varsavia ha un nuovo grande museo per l’arte moderna. “Finalmente qui basta censure”
Ha aperto al pubblico il nuovo museo d’arte moderna di Varsavia, progettato da Thomas Phifer. Al suo interno, collezioni del secondo Novecento polacco e una raccolta in fieri d’arte contemporanea
Dopo essere rimasta per quasi due decenni senza una sede permanente, una delle istituzioni culturali più importanti della Polonia, il Museo d’Arte Moderna di Varsavia (MSN Warsaw), trova finalmente casa in un nuovo importante edificio nel cuore della capitale polacca. Costato circa 145 milioni di dollari e interamente finanziato dalla città di Varsavia, il museo è stato progettato dallo studio newyorkese Thomas Phifer and Partners. Fondato nel 2005, MSN Warsaw conserva principalmente opere d’arte realizzate dopo il 1989, al momento dell’uscita dall’orbita dell’Unione Sovietica. Joanna Mytkowska, che dirige il museo dal 2007, ha arricchito le collezioni a partire dal 2011, utilizzando i fondi pubblici appositamente destinati per importanti acquisti di opere d’arte. La collezione, a suo avviso, “è ancora molto giovane e si sforza di affrontare le sfide del presente, l’emancipazione di diverse minoranze che lottano per la visibilità, la crisi climatica, l’uguaglianza sessuale e razziale”.
Il nuovo Museo d’Arte Moderna di Varsavia. L’edificio
Dopo 5 anni di lavori, il nuovo museo d’arte moderna di Varsavia apre finalmente al pubblico: l’edificio di 20.000 metri quadrati, rivestito in cemento bianco, sorge su Plac Defilad, prospiciente la celebre Marszałkowska e a pochi passi dal Palazzo della cultura e della scienza, un “dono” alla Polonia da parte di Stalin negli Anni Cinquanta. Il nuovo museo di arte moderna di Varsavia si inserisce in un percorso che negli ultimi dieci anni ha visto nascere in Polonia ben 30 nuovi edifici destinati a usi culturali. Il nuovo museo sorge in un edificio orizzontale, di grandi dimensioni, quasi completamente bianco, crea un contrasto con i grattacieli in vetrocemento che dominano lo skyline del centro di Varsavia. Il piano terra dell’edificio principale è caratterizzato da grandi vetrate che “aprono” l’edificio verso l’esterno, in particolare alla piazza adiacente, recentemente ristrutturata. Gli spazi espositivi del nuovo museo, che complessivamente coprono circa 4.500 metri quadrati, sono disposti attorno a un atrio con tetto in vetro e una spettacolare scalinata. Dal punto di vista architettonico, il team di Phifer si è ispirato alla luce uniforme e grigia di Varsavia; gli architetti hanno scelto di illuminare alcune gallerie tramite lucernari e altre tramite un sistema di persiane e veneziane progettato da Arup. “La luce di Varsavia e l’arte si abbracciano e dipendono l’una dall’altra”, ha osservato Phifer. Ispirato dalle opere in vetro di Roni Horn, paragona l’architettura in cemento bianco a “una vetrina che incarna, trattiene e contiene la luce”.
Il nuovo Museo d’Arte Moderna di Varsavia. Le collezioni principali
Le collezioni storiche dell’MSN Warsaw comprendono opere da istituzioni artistiche d’avanguardia del Novecento che sono poi state assorbite dal museo stesso. Qui è conservata la collezione della Galleria Foksal, spazio d’avanguardia fondata nel 1966 a Varsavia, i cui artisti hanno sempre messo in discussione i meccanismi delle istituzioni artistiche accademiche. Nonostante i tentativi sistematici di ottenere fondi, non è stato possibile creare un quadro istituzionale per la collezione fino al 2017, quando appunto è stata acquisita dal Museo. Inoltre, la cosiddetta Collezione 1, di respiro internazionale, è ancora in fase di costruzione, e comprende opere d’arte che rappresentano le ultime tendenze artistiche; in particolare si concentra sull’arte socialmente impegnata che mostra i processi sociali locali e globali, la circolazione delle informazioni e lo sviluppo tecnologico dei nostri tempi. La collezione, e il relativo dibattito che suscita, forniscono strumenti per comprendere le sfide di oggi. Rispondono anche alle esigenze di emancipazione di creare strutture gerarchiche che contrastino l’esclusione culturale.
Infine, la collezione della Exchange Gallery è stata donata al Museo da Józef Robakowski nel 2017. La collezione unica contiene oltre 200 opere raccolte da una galleria d’arte indipendente fondata nel 1978 da Małgorzata Potocka e Józef Robakowski in un appartamento privato in ul. Piłsudskiego 7 a Łódź. Esistente fino al 2022, la Galleria Exchange era un forum d’arte, luogo di incontro e archivio. La collezione è multimediale e comprende dipinti, sculture, opere su carta, fotografie, film, video, opere sonore e oggetti non convenzionali. Si tratta di un lavoro artistico collettivo, composto consapevolmente dall’artista e storico dell’arte Józef Robakowski, basato su contatti, dialogo e scambio disinteressato di opere e idee artistiche tra le scene artistiche indipendenti di Łódź, polacca e internazionale.
Il nuovo Museo d’Arte Moderna di Varsavia. Il programma d’apertura
L’apertura del Museo è celebrata da un variegato programma di eventi, fra cui segnaliamo la mostra performativa When I State That I Am an Anarchist, del carismatico artista Christopher D’Arcangelo, fino a non molto tempo fa poco conosciuto al di fuori dei circoli d’avanguardia di New York; la sua specialità erano gli atti dimostrativi che prendevano di mira il sistema gerarchico delle istituzioni artistiche, come ammanettarsi alle panchine e alle recinzioni dei musei. E ancora, due “anti-happening” di Július Koller; il primo, Univerzálny Futurologický Otaźnik del 1978, sarà ripetuto più volte all’esterno del museo durante i giorni di apertura, con la partecipazione dei bambini delle scuole elementari di Varsavia. Il secondo “anti-happening” riguarderà il perimetro in gesso di uno spazio che ricorda un campo da tennis, riprodotto ogni giorno in una delle gallerie espositive al secondo piano. Il 31 ottobre sarà invece la volta del Freak Show, che includerà una gamma di pratiche performative, dal monodramma e dalle arie d’opera a uno spettacolo di drag. Costituiranno l’espressione artistica individuale degli artisti che vivono l’esperienza della straordinarietà corporea. Gli artisti sono uniti nel loro modo condiviso di pensare alla disabilità come strumento artistico e nell’impiego della nozione di “freak” nelle loro diverse pratiche.
Il nuovo Museo d’Arte Moderna di Varsavia. Guardando al futuro
Il nuovo museo arriva in un momento in cui la politica nazionale polacca ha svoltato a sinistra; con la caduta del governo di estrema destra, spiega ancora Joanna Mytkowska, “la censura è scomparsa, insieme alla pressione sulle istituzioni culturali per promuovere i valori nazionali conservatori”. Ma sono emerse nuove tensioni: “dopo otto anni di governo populista, la sfera culturale è in crisi, e ampie schiere di artisti e operatori culturali che sopravvivono in modo precario versano oggi in gravi difficoltà”. Il nuovo MSN Warsaw, è appunto portavoce dell’urgente desiderio di ricostruire le relazioni culturali e rafforzare le istituzioni esistenti.
Niccolò Lucarelli
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