Tra Oriente e Occidente. Ricordando Marco Polo

Informazioni Evento

Luogo
HEART SPAZIO VIVO
Via Trezzo (20059) , Vimercate, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da giovedì a domenica 16-19

Vernissage
27/10/2024

ore 18

Curatori
Simona Bartolena
Generi
arte contemporanea

La mostra rappresenta la continuazione del progetto espositivo “Memory of History”, presentato nei primi sei mesi del 2023 prima al Ningbo Art Museum nella provincia di Zehijang, quindi al The Roof Art Museum di Hangzhou e contemporaneamente al Centro Culturale di Milano.

Comunicato stampa

La mostra "Tra Oriente e Occidente. Ricordando Marco Polo" di Luo Qi e Giovanni Cerri, in programma allo Spazio Heart Pulsazioni Culturali di Vimercate dal 27 ottobre al 24 novembre 2024 e curata da Simona Bartolena, rappresenta la continuazione del progetto espositivo "Memory of History", presentato dai due artisti nei primi sei mesi del 2023 prima al Ningbo Art Museum nella provincia di Zehijang, quindi al The Roof Art Museum di Hangzhou e contemporaneamente al Centro Culturale di Milano.

Le oltre trenta opere esposte nei due piani espositivi dello Spazio Heart a Vimercate ripropongono il confronto tra Luo Qi e Giovanni Cerri, differenti stilisticamente sia nella scelta dei soggetti che nei metodi di esecuzione, ma uniti dal comune sentire e vivere l’arte come medium capace di trascendere le barriere linguistiche e culturali, creando connessioni profonde tra popoli e tradizioni apparentemente lontane.

 

L’incontro tra l’Oriente di Luo Qi e l’Occidente di Giovanni Cerri diventa così un'opportunità unica per mostrare come l'arte, proprio perché "non conosce confini", sia l’unica via alternativa a svolgere un ruolo cruciale nel mantenere vivo il dialogo tra diverse visioni del mondo e a creare connessioni: atto di resistenza contro l'intolleranza e l'isolamento, oltre a mostrare come la diversità di stili, tecniche e simboli possa essere una fonte inesauribile di innovazione e bellezza.

Inoltre, il richiamo all'arte del passato emerge come un elemento fondamentale per entrambi gli artisti, considerato indispensabile per la loro espressione contemporanea.

 

Nel confronto fra le loro opere risulta evidente come la forza dell'arte risieda nella capacità di veicolare significati complessi attraverso immagini, suoni e forme, a prescindere dal contesto culturale di partenza.

Proprio per questo l’allestimento diviene passaggio cruciale per l’esegesi stessa della mostra: la narrativa pittorica di Cerri e la narrativa linguistica di Luo Qi sono costantemente mescolate così da creare un canale privilegiato per affrontare e comprendere temi globali come l'identità, la memoria e il cambiamento, rendendo possibile una riflessione collettiva che abbraccia le differenze e le trasforma in ricchezza.

 

Luo Qi, nato a Hangzhou nella provincia di Zhejiang nel 1960, offre una riflessione visiva sull’eredità dell’immagine medievale, che viene portata fuori contesto, destrutturata e ricomposta, rinnovando un patrimonio iconografico con nuovi tratti, nuove luci e nuove tonalità.

Nelle sue opere non traspare solo un’analisi dell'immagine medievale, ma una conoscenza del linguaggio dei gesti, dei simboli, dei colori.

L’approccio di Luo Qi, che riconosce al Medioevo una grande ricchezza di contenuti, non è storico, ma iconografico: questo permette all’artista di rivisitarlo esaltandone la ricchezza delle immagini e ricreando un suo “personale Medioevo”.

 

Giovanni Cerri, artista milanese classe 1969, rivisita il paesaggio urbano - sia quello riferito ad architetture di carattere storico, sia quello periferico, più “anonimo” – con l’aggiunta della tematica urgente e “mondiale” dell’emergenza climatica. Luoghi che ci appaiono sotto una nuova luce, inquietante nella sua caratterizzazione di un ambiente post-umano, una visione drammatica del paesaggio del futuro, tuttavia molto prevedibile sulla base di ciò che sta accadendo al nostro pianeta per mano dell’uomo. In queste sue nuove opere le tendenze del presente sono percepite dall’artista come altamente negative: le tinte desolate e le pennellate che lasciano colare il colore sulla tela sono gli “avvertimenti” pittorici di quello che il cambiamento climatico sta producendo sotto gli occhi di tutti noi.

La mostra “Tra Occidente e Oriente” si completa con un doveroso omaggio di dieci opere, cinque per ogni artista, alla figura di Marco Polo, il grande viaggiatore, mercante e scrittore italiano in occasione del settimo centenario della morte. Il primo a portare con sé influenze artistiche e culturali da un capo all'altro del mondo, creando un ponte e arricchendo sia l'Oriente che l'Occidente.

LUO QI / Nota biografica

 

Nato a Hangzhou nella provincia di Zhejiang in 1960, Luo Qi si è laureato presso l’Accademia delle Belle Arti di China in 1986 ed è rimasto per insegnare presso per l’Accademia da 35 anni. Vive e lavora tra Hangzhou e Lisbona, Portogallo. Editore esecutivo del Belt and Road Cultural Journal of China’s Silk Road Art (Guangxi Publishing Group). Consulente del China 2020-2028 Progetto di Ricerca (dell’Università di Bologna).

Consulente di progetto dell’International Conference on Portuguese Chinese Cultural Studies (Università di Aveiro, Portogallo).

Presidente del Consiglio dell’AAMA International Contemporary Art Exhibition (una delle più importanti mostre d’arte del mondo, che è stata fondata da direttori di musei e professori di università di 20 paesi, ed è composta da 180 artisti riconosciuti da oltre 60 paesi.

Presidente dell’Asian Art Exhibition (un’organizzazione che ha oltre 20 anni, gestita da esperti e studiosi di 12 paesi asiatici).

Ha pubblicato oltre 30 volumi di studi accademici.

 

GIOVANNI CERRI / Nota biografica

Nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora, Giovanni Cerri ha iniziato a esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero, esponendo in importanti città come Berlino, Francoforte, Colonia, Stoccarda, Copenaghen, Parigi, San Francisco, Varsavia, Toronto, Shanghai, Ningbo, Hangzhou.

Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate e relitti di edifici al confine tra città e hinterland. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia alla 54° Edizione della Biennale di Venezia. Nel 2020 alla Casa di Lucio Fontana a Comabbio (VA) espone la mostra “Diario della pandemia. Quaranta disegni durante l’isolamento”, una selezione di opere su carta realizzate nel periodo di lockdown. Nel 2021 espone con una personale al Museo Italo Americano di San Francisco. Nel 2024 espone al Galata Museo del Mare di Genova la mostra sull’immigrazione italiana “L’Italia che partiva. Via mare verso l’America”. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche, tra cui citiamo: Museo della Permanente (Milano), Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, Museo di Villa Clerici (Milano), Museo Civico “Floriano Bodini”, Gemonio (VA), Museo Italo Americano, San Francisco (USA), Ningbo Art Museum, Cina.

Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro “Ultima frontiera” per la Casa Editrice Le Lettere, Firenze, collana Atelier curata da Stefano Crespi.