La soap opera del Capo di Gabinetto al Ministero della Cultura. Nominata Valentina Gemignani
Dopo la nomina e le dimissioni lampo di Francesco Spano e lo spinoso “caso Futurismo”, il Ministro nomina un nuovo Capo di Gabinetto che proviene dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dopo i polveroni, gli scandali e le inchieste delle ultime settimane, si torna a parlare del Ministero della Cultura, questa volta per via di una nomina. Dopo la designazione e le turbolente dimissioni di Francesco Spano a Capo di Gabinetto del dicastero guidato da Alessandro Giuli, il Ministro ha nominato una nuova figura che ricoprirà questo ruolo: si tratta di Valentina Gemignani, attualmente vice Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Chi è Valentina Gemignani, il nuovo Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura
Valentina Gemignani è nata a Chieti nel 1972. Nel 1994 si laurea in Giurisprudenza con lode presso l’Università degli Studi di Teramo, per poi conseguire, nel 2006, la Laurea in Scienze dell’Amministrazione. Nel 1997 si abilita alla professione di Avvocato presso la Corte d’Appello dell’Aquila; nel 2019 consegue l’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche presso SDA Bocconi.
Valentina Gemignani. Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al Ministero della Cultura
Dal 2020 è dirigente di prima fascia al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e ha ricoperto gli incarichi di Direttore Generale della Direzione dei Servizi del Tesoro del Dipartimento dell’Amministrazione generale, del personale e dei servizi e di vice Capo di Gabinetto. Per il medesimo dicastero, dal 2015 al 2021, ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale del Gabinetto; dal 2008 al 2014 è stata dirigente dell’area Risorse Umane e, ad interim, dell’area Amministrazione, Finanza e Controllo di Laziodisu, Ente per il diritto agli studi universitari del Lazio.
Prima di giungere al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal 2005 al 2008, ha lavorato al Ministero degli Affari Esteri, presso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Ufficio Legislativo. In precedenza, è stata titolare di contratto di alta specializzazione nel Dipartimento Partecipate del Comune di Roma. Dal 2001 al 2004 ha esercitato le funzioni di Direttore Generale presso il Comune di Chignolo Po (PV).
È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia e Componente del Comitato di verifica tecnico-finanziario per il monitoraggio della spesa presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Comitato Unico di Garanzia del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Osservatorio Nazionale per il Diritto allo Studio Universitario. Ha collaborato con la cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico del corso di laurea in Economia Aziendale dell’Università Bocconi di Milano e con la cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico del corso di laurea in Scienze Politiche dell’Università Roma Tre. Dal 2023 è membro del Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane.
Ministero della Cultura. Dal caso Boccia al Futurismo passando dalle dimissioni di Spano
La nomina di Gemignani arriva dopo quelli che sono stati definiti i due nuovi “casi Boccia”: le dimissioni di Spano a Capo di Gabinetto avvenute, stando alla versione ufficiale, per gli “sgradevoli attacchi personali” ricevuti in seno alla destra, ma secondo un’inchiesta condotta dalla trasmissione Rai Report – e di cui abbiamo approfonditamente parlato qui – la ragione consisterebbe in un conflitto di interesse risalente al periodo in cui lavorava al MAXXI, in cui è coinvolto anche il suo compagno Marco Carnabuci. L’altro caso Boccia, che ha addirittura avuto il vigore di far passare in secondo piano quello precedente, vede al centro la grande mostra sul Futurismo in programma dal prossimo dicembre alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma dove – sempre secondo un’inchiesta di Report (in questo approfondimento Artribune ha ricostruito la vicenda intervistando tutti i personaggi coinvolti) – ci sarebbero state forti ingerenze politiche sulle scelte curatoriali del progetto.
Giuli, che ha l’arduo compito di riportare il Ministero a riva dopo i recenti naufragi, punta su questa nuova nomina per ristabilizzare la situazione, con un profilo altamente specializzato in ambito amministrativo. Speriamo che sia la volta buona.
Desirée Maida
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