Musica, visual, moda: l’artista è multidisciplinare. L’esempio di Mace al Forum di Assago 

La figura odierna dell’artista si dirige con determinazione verso un profilo ibrido che racconta la sua vision attraverso diversi metodi espressivi, toccando la percezione dello spettatore su più livelli. Lo dimostra con grande carattere Mace, nel suo spettacolo plurisensoriale

Quali sono i parametri di definizione della figura dell’artista nel 2024? A cavallo tra i due millenni, l’evoluzione digitale e i nuovi strumenti di produzione creativa hanno modificato i processi e la fruizione dell’arte, mescolando i confini tra le sue discipline, rendendole sempre più complementari tra loro. La commistione di musica, visual, performance, contaminata da moda e lifestyle, ha l’obiettivo di creare un prodotto complessivo che comunichi la personalità riconoscibile dell’artista e il concetto che vuole veicolare. 

L’arte nelle sue diverse declinazioni diventa un corpo unico che rende l’osservatore stesso un ascoltatore, coinvolto nel momento esperienziale attraverso molteplici sensi. 

Mace: l’identità poliedrica dell’artista contemporaneo 

In passato la tendenza a definire l’artista in base al metodo espressivo prescelto ha risposto al bisogno del fruitore di decifrare l’arte attraverso uno schema ordinato. I mestieri dell’arte sono stati catalogati con la massima precisione da innumerevoli ramificazioni. Il musicista, per esempio, poteva essere definito compositore, esecutore, cantante, interprete, cantautore, sulla base del suo metodo espressivo attraverso il mezzo musicale. Avventurarsi a elencare i sottogeneri dell’arte visuale sarebbe impresa ancor più ardua. 

In un momento storico in cui le produzioni musicale e visuale si completano attraverso strumenti digitali, la figura del creativo esula dai vecchi schemi di definizione ed è proprio qui che un musicista può essere esteta e un illustratore può essere performer. 

Anche in passato illustri esempi di artisti musicali ci hanno regalato altre opere, come David Bowie, non solo rocker superstar ma anche attore e visual artist, Paul McCartney, leggendario componente dei Beatles e pittore, Bob Dylan con la sua serie di dipinti dedicati alle rotaie dei treni che continuava il filone semantico dei suoi testi. 

Nel pop contemporaneo, però, è proprio l’esperienza di fruizione che si espande a una dimensione multisensoriale, lasciando lo spettatore in balia di emozioni plurime che rendono indistinguibile il confine tra opera musicale e visuale. L’artista va oltre e si esprime non solo attraverso i canali artistici in cui si riconosce, ma prosegue nel suo racconto attraverso il suo look che comprende lo stile nel vestire, l’attitudine, fino a dettagli complementari come outfit, tatuaggi, hairstyle e make-up. 

Il mondo psichedelico di Mace al Forum 

Una sintesi completa di questo nuovo profilo dalle molteplici attitudini è Mace, all’anagrafe Simone Benussi, produttore musicale che coltiva le sue diverse anime con una coerenza che lo rende incredibilmente riconoscibile dal punto di vista stilistico. Da un lato beatmaker di alcune tra le hit più conosciute degli ultimi tempi, dall’altro compositore sperimentale che traduce i suoi viaggi psichedelici in elettronica. Protagonista assoluto del suo concerto del 18 ottobre all’Unipol Forum di Assago, Mace era accompagnato da 8 musicisti e da un’alternanza di amici e collaboratori che lo hanno accompagnato nel suo percorso visionario, tra cui Gemitaiz, Marco Mengoni, Coez, Venerus, Cosmo e molti altri nomi dell’attuale scena musicale nazionale. L’occasione era la celebrazione dell’album Māyā, uscito lo scorso 5 aprile, ma il live ha regalato anche momenti di danza e sogno durante gli intermezzi strumentali, l’interpretazione toccante al piano solo di Centomilacarie, l’inaspettata ed emozionante Chic di Izi cantata all’unisono da tutto il pubblico e le numerose hit consolidate del passato come la più conosciuta La canzone nostra cantata in chiusura da Blanco

La moda, tra musica e arte visuale: l’identità artistica come progetto collettivo 

La poliedricità del progetto musicale di Mace si sublima attraverso gli altri mezzi espressivi coinvolti. Sul palco, una sorta di bosco incantato di piante vere circonda la DJ booth secondo il progetto scenografico di Marco Klefisch; sullo sfondo si alternano i visual di Sugo Design con un progetto di motion design pensato per accompagnare ogni pezzo, in concordanza con base e lyrics. L’estetica di Mace è anch’essa una delle cifre stilistiche che contribuiscono a rafforzare il suo character artistico: la ricerca sperimentale esula dalla musica e si estende alla moda, coltivando un estro estremamente personale, mixando indumenti e accessori di designer emergenti e grandi nomi del fashion world. L’inconfondibile chioma verde fluo si accompagna a un abito custom di Sabato Russo caratterizzato da drappeggi color argento che emerge visivamente tra le lunghe tuniche lucide color rosso acceso della band, secondo il progetto estetico della stylist Thais Montessori Brandao. Bracciali e anelli sempre in primo piano di Atelier Or.ti.Ca e scarpe firmate Giuseppe Zanotti

Ogni dettaglio contribuisce a comunicare l’identità artistica dell’individuo che produce arte e oggi più che mai ne emerge un risultato multisfaccettato, consegnato al pubblico come un contenitore di mille ispirazioni. 

Elena Canesso 

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Elena Canesso

Elena Canesso

Nata e cresciuta in provincia di Padova, mossa dalla curiosità verso il mondo e le sue contraddizioni vola in Cina e vive tra Shanghai e Guangzhou dopo una laurea in Mediazione Linguistica e Culturale a Ca’ Foscari. Nel 2016 la…

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