5 videogiochi da non perdere. Tra Giappone, Messico e Venezia nei 30 anni di Playstation 

Le nostre recensioni di cinque videogiochi da poco usciti, dal Giappone ottocentesco al Messico post-rivoluzionario sino a Venezia nel prossimo futuro

Nel nostro spazio dedicato alle recensioni di videogiochi stavolta celebriamo i 30 anni del marchio PlayStation con Astrobot ed esploriamo il Messico post-rivoluzionario (Mexico, 1921: A Deep Slumber) e Venezia nell’Antropocene (Death to Venice). E parliamo di ben due giochi (Amedama e Judero) in cui l’anima del personaggio principale può possedere i corpi dei suoi nemici.

Amedama di IzanagiGames e ACQUIRE Corp
Amedama di IzanagiGames e ACQUIRE Corp

1. Amedama 

Nel Giappone alla fine del periodo Edo (metà del XIX Secolo) interpretiamo l’anima di uno spadaccino capace di spostarsi da corpo a corpo, possedendo animali ed esseri umani. Costretti a ripetere continuamente lo stesso ciclo di sette giorni, in stile Giorno (anzi, settimana) della marmotta, grazie a questo potere navighiamo in un racconto a bivi i vari schieramenti della frammentata cospirazione politica e criminale che ha portato alla nostra morte e al rapimento della nostra sorella adottiva. I vari personaggi di cui possiamo prendere il controllo e l’identità hanno armi, abilità e posizioni sociali diverse che ci permettono di combattere in modo diverso, di accedere a luoghi diversi e a volte, per i personaggi principali, anche di esplorare i loro ricordi attraverso flashback interattivi. Possiamo così vivere la storia attraverso le prospettive di personaggi spesso nemici sia del protagonista sia l’uno dell’altro in un mondo dove non esistono bianco e nero ma solo persone che, con più o meno scrupoli e con più o meno ideali, provano a sopravvivere

Amedama di IzanagiGames e ACQUIRE Corp è disponibile per PC e arriverà il 21 novembre 2024 su console Nintendo Switch
https://amedama.info/en

Astrobot di Team Asobi e Sony Interactive Entertainment
Astrobot di Team Asobi e Sony Interactive Entertainment

2. Astrobot 

Astrobot è una strana celebrazione dei trent’anni del marchio di console PlayStation di Sony. È un videogioco che ricorda e cita tante opere del passato ormai abbandonate. E ha un tono giocoso e una varietà che Sony ha ormai in gran parte ugualmente abbandonato a favore di videogiochi “di prestigio” fortemente narrativi ma meccanicamente simili l’uno all’altro come The Last of Us, poi diventato anche serie TV per HBO. È inoltre sviluppato dal poco che resta di questo passato di Sony, cioè da Team Asobi in cui è confluito parte di Japan Studio, chiuso nel 2021 e responsabile, con le sue varie squadre interne, di videogiochi che vanno dallo spensierato Ape Escape al primo episodio della serie di videogiochi di corse automobilistiche Gran Turismo, dall’horror Forbidden Siren alle influenze del fumetto francese di Gravity Rush al videogioco di culto Ico (e al suo seguito Shadow of the Colossus). Il risultato è un gioioso videogioco di piattaforme, quel genere ormai un po’ scomparso dai cataloghi delle grandi compagnie incentrato sul saltare per sconfiggere nemici e superare ostacoli. È un videogioco ricco di idee, e sa sfruttare pienamente le potenzialità della PlayStation 5, e soprattutto del suo controller DualSense capace di fornire sensazioni tattili attraverso la vibrazione. 

Astrobot dello studio Team Asobi di Sony Interactive Entertainment è disponibile in esclusiva per PlayStation 5
https://www.playstation.com/it-it/games/astro-bot

Death To Venice di Lichene
Death To Venice di Lichene

3. Death to Venice 

In un prossimo futuro, una persona morente decide di morire in una Venezia altrettanto morente, un ecosistema sconvolto da inquinamento e turismo, da gentrificazione e innalzamento del livello dei mari. Lì questo essere umano entra in comunione con la città, con qualcosa che si è sviluppato a partire da tutto ciò che la compone. Parla con Venezia, rivive la sua agonia attraverso i ricordi di entità umane e non umane, viventi e non viventi. Death to Venice è un racconto interattivo a scelte multiple e illustrato che racconta i confini sfumati tra natura e cultura svelati dalla crisi climatica ed epistemologica dell’Antropocene in quello che gli autori hanno definito “un rito collettivo di putrefazione”. Ma nelle acque, come canta Ariel ne La tempesta di Shakespeare, “niente di ciò che era svanisce davvero. Piuttosto il mare lo muta in qualcosa di più ricco, e strano”
Death to Venice di Lichene (Andrea “McKid” Bettini e Eva “laughingpineapple” Jucci) è disponibile gratuitamente sulla piattaforma itch.io ed è giocabile direttamente sul browser internet. Il videogioco è stato finanziato come parte del progetto di microgiochi Briefs (il tema dell’edizione 2024 era “morte”) del collettivo austriaco Gold Extra. 

https://lichene.itch.io/death-to-venice

Judero di Jack King-Spooner e Talha Kaya
Judero di Jack King-Spooner e Talha Kaya

4. Judero 

Jack King-Spooner è da più di dieci anni uno dei principali esponenti della scena del videogioco alternativo e sperimentale, con opere caratterizzate da stili visivi disomogenei, poesia e trame piene di non sequitur come la serie fantascientifica Sluggish Morss. Judero, sua collaborazione con Talha Kaya finanziata attraverso una campagna Kickstarter, è un videogioco ambientato in un’antichità non ben definita nelle Marche scozzesi (i Borders). Il sacerdote guerriero Judero, capace di separare la sua anima dal corpo per possedere altre creature, si trova a intraprendere un periglioso viaggio pieno di combattimenti per pacificare terre attraversate da conflitti. Mescolando disegni, plastilina, giocattoli, animazione a passo uno (anche detta stop-motion) e modellazione digitale 3D, Judero ci fa giocare una storia sul narrare storie, e tante sono infatti le piccole storie che ci raccontano i personaggi che incontriamo. Storie a volte epiche e tragiche e a volte mediocri e quotidiane, senza distinzione. Perché questa distinzione per Judero non esiste: “niente è ordinario e niente ha senso”, ci dice a un certo punto un anacoreta. Notevole il recupero, oltre che di creature, luoghi e leggende scozzesi, anche delle ballate raccolte da Francis James Child nel XIX secolo.

Judero di Jack King-Spooner e Talha Kaya è disponibile per PC e Mac
https://store.steampowered.com/app/1960900/Judero

Mexico,1921 A Deep Slumber di Mácula Interactive
Mexico,1921 A Deep Slumber di Mácula Interactive

5. Mexico, 1921: A Deep Slumber 

Secondo l’organizzazione Reporter senza frontiere, il Messico è oggi uno dei posti più pericolosi al mondo per chi si occupa di giornalismo, anche a causa di un elevatissimo accentramento delle testate nelle mani di poche (tre) compagnie. Dal 2000, più di 150 membri della stampa sarebbero stati uccisi in un clima di collusione tra crimine organizzato e istituzioni apertamente ostili. Con un chiaro riferimento alla situazione attuale, Mexico, 1921: A Deep Slumber sottolinea la centralità di una stampa libera nelle democrazie e in questo docugioco esploriamo, proprio nel ruolo di un giovane fotogiornalista, il Messico dopo la rivoluzione degli anni 10 fino all’omicidio del presidente Álvaro Obregón nel 1928. Omicidio che porterà a più di settanta anni di governo del Partito Rivoluzionario Istituzionale (all’epoca chiamato Partito Rivoluzionario Nazionale) che, dagli anni 40, inizierà una decisa virata verso destra culminata in un grande programma di privatizzazioni. Se i personaggi principali, fittizi, sono poco più di caricature, è invece interessante come Mexico, 1921: A Deep Slumber ricostruisce, con una direzione artistica ispirata all’arte messicana, le ambientazioni dell’epoca e le popola di personaggi (tra cui artisti come il pittore Dr. Atl) e di oggetti da scoprire e fotografare per comporre un archivio di fonti (prime pagine di quotidiani, opere d’arte, citazioni…) realizzato con la collaborazione della Hemeroteca Nacional de México e il Museo de Arte Popular di Città del Messico. 

Mexico,1921: A Deep Slumber di Mácula Interactive è disponibile per PC
https://store.steampowered.com/app/1851090/Mexico_1921_A_Deep_Slumber

Matteo Lupetti 

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Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

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