Milano omaggia l’arte applicata e l’artigianato con un festival da vedere alla Casa degli Artisti 

Si chiama “Artino FAAA” il Festival Annuale dell'Arte Applicata milanese che punta sul dibattito delle arti coinvolgendo il pubblico in workshop, laboratori e conferenze. A rendere unica l'edizione 2024 è la sezione Be – Folk che riflette sul folklore in senso gramsciano

Nato nel 2020, Artino FAAA – Festival Annuale dell’Arte Applicata torna alla Casa degli Artisti di Milano dal 7 al 10 novembre 2024. Una rassegna che punta sul mantenere vivo il dibattito sulle arti e sulla riscoperta e all’approfondimento dell’artigianto, coinvolgendo il pubblico in workshop, eventi e laboratori. Ma a contraddistinguere l’edizione 2024 è la sezione Be – Folk! a cura di Irene Biolchini, curatrice e docente all’Accademia Albertina di Torino, Mariavera Chiari, rappresentante di Casa degli Artisti e membro dell’associazione Nic (Nuove Imprese Culturali), e in collaborazione con Christian Gangitano, curatore dell’Associazione Atelier Spazio Xpò&Comunicarearte. Si tratta di 4 giornate aperte con interventi teorici e critici che ruotano intorno ai temi dell’artigianato, del popolare e del folklore in senso gramsciano. 

Artino FAAA – Festival annuale dell’arte applicata a Casa degli Artisti

Il festival permette di esplorare un’ampia gamma di manufatti nati dall’attenzione per l’eticità del lavoro e dall’amore per la sperimentazione: nel campo tessile spiccano Cromaticamilano e Leo Atlante. Nel campo delle ceramiche troviamo MV% ceramics design, le ceramiche “dreamy pop” di Mariavera Chiari, architetto milanese, appassionata di archeologia e artigianato sin da bambina. Nel suo atelier affacciato sul Naviglio Grande – che quest’anno festeggia 22 anni di attività –, crea manufatti distribuiti in tutto il mondo, da Le Bon Marché a Parigi a Eataly a New York. Il filo conduttore dell’hand made unisce poi gli stand di Alberica Jacini, creatrice di gioielli colorati, arricchiti con pietre semipreziose e bronzo, ottone e argento, e di Martino Vertova, artigiano e artista, che lavora da anni il suo materiale prediletto: il vetro; a cui si aggiungono molti altri artisti di calibro internazionale. 

Mariavera Chiari nel suo atelier Mv
Mariavera Chiari nel suo atelier Mv

Be – Folk: il volto gramsciano del Festival delle arti applicate di Milano

Con Be – Folk! si vuole così riflettere sul folklore in senso gramsciano, proponendo una nuova “concezione del mondo e della vita” che possa opporsi alle “concezioni ufficiali del mondo e della storia”, ricalcando le parole di Antonio Gramsci nei Quaderni dal Carcere. Nel corso delle giornate si alterneranno curatori, pensatori, agitatori culturali, artigiani e artisti per la presentazione di un nuovo modo di guardare al popolare, alla tradizione e al presente. Tra questi ricordiamo Stefano Boccalini, con la presentazione del suo Ca’Mon (un laboratorio permanente di sperimentazione e di ricerca a Monno, in provincia di Brescia), l’artista e antropologo Marco Maria Zanin, Sofia Baldi Pighi, già direttrice artistica della prima Biennale di Malta, e molti altri ancora. La Microfiera Artino coinvolge anche un selezionato numero di espositori che sono invitati a pensare e produrre oggetti di arte applicata, con a loro disposizione uno spazio dal quale proporre i propri manufatti al pubblico di Casa degli Artisti. 

Paola Alborghetti Xilo Workshop
Paola Alborghetti Xilo Workshop

Parola alle curatrici di Be – Folk Irene Biolchini e Mariavera Chiari

Le giornate aperte Be – Folk! si articolano nella costruzione di un convegno che ha l’obiettivo di rimettere al centro la pratica e la quotidianità del popolare, per un ripensamento del folk in una nuova chiave di resistenza civile. Per questo sul palco si alternano progettualità che dalla tradizione ripartono per determinare un nuovo senso di partecipazione attiva alla collettività e un nuovo modo di intendere il contemporaneo”. Così parla Irene Biolchini, curatrice dell’evento assieme a Mariavera Chiari, che aggiunge “un festival che si articola in una micro fiera dove espongono artisti che vivono di arte applicata, un convegno e, durante il weekend, due workshop aperti al pubblico che potrà sperimentare con le proprie mani il fare dell’arte applicata”. 

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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