Muore a 94 anni Daniel Spoerri, l’artista del ready made contemporaneo 

L'artista romeno di nascita e svizzero d'adozione, classe 1930, muore il 6 novembre 2024 a Vienna lasciando in eredità “Il Giardino di Daniel Spoerri” il grande parco di sculture sulle pendici del Monte Amiata

Esponente del Nouveau Realisme e della Eat Art, Daniel Spoerri – il suo originario cognome paterno era Feinstein – muore il 6 novembre 2024 a 94 anni, consacrandosi come il più grande “oggettore” dopo Marcel Duchamp. Se non altro, l’erede più significativo e coerente per la sua poetica artistica dedicata per tutta la carriera alla capacità espressiva del ready made che ha sviluppato in una miriade di diversi progetti, oggi custoditi nei musei tra i più importanti al mondo, e protagonisti di progetti espositivi come in Quello che vedete non è né cibo né arte, la mostra collettiva ospitata fino al 31 gennaio 2025 negli spazi della Galleria Gaburro di Milano.

ActionRestaurant Spoerri_1972, Collection privée, Milan, Photo Fabio Mantegna © Daniel Spoerri ADAGP, Paris, 2021 (1200x800)
ActionRestaurant Spoerri_1972, Collection privée, Milan, Photo Fabio Mantegna © Daniel Spoerri ADAGP, Paris, 2021 (1200×800)

Daniel Spoerri: la vita e la carriera

Spoerri nasce a Galati, in Romania, nel 1930, e avvia ha avviato la sua esperienza creativa con la danza, primo ballerino dell’Opera di Berna, assistente alla regia, allievo a Parigi del mimo Ducrot. La sua vocazione per l’arte si manifesta però a Parigi nel mitico luogo – la Chambre n.13 dell’Hotel Carcasson in Rue Moffetard – dove Allain Jouffroy e Arturo Schwarz ebbero modo di fare l’esperienza per primi dei tableaux pieges, i “quadri trappola” che sembrano sfidare la legge di gravità. Tavole già utilizzate su cui gli oggetti appoggiati venivano incollati come nature morte tridimensionali e poi appese/rovesciate sulle pareti come fossero quadri. Per questi Spoerri è famoso e presente in tutti i più importanti musei internazionali, entrando in collezione del MOMA di New York

Daniel Spoerri e la fascinazione per le tradizioni culinarie 

Cofirmatario del manifesto dei Nouveaux Réalistes, scritto da Pierre Restany, insieme a Yves Klein, Jean Tinguely, Arman, Francois Dufrêne, Raymond Hains, Martial Raysse e Jacques Villeglé, ha partecipato anche alla eclatante cerimonia finale del movimento nel 1970 a Milano creando il dolce a forma di Tiara per Restany al Ristorante Biffi.
Poiché il nome di Spoerri si lega anche alla nascita della Eat Art, arte commestibile connessa strettamente ai suoi quadri trappola, realizzati dai commensali del suo noto ristorante di Dusseldorf, il Restaurant Spoerri, nato nel 1968 e seguito due anni dopo dalla Eat art-Galerie, la galleria nata al piano sopra al ristorante per ospitare una ricca programmazione di mostre di arte commestibile, tra cui Roy Lichtenstein, Dieter Roth, Joseph Beuys, Niki de Saint Phalle e tanti altri.  Ci sono poi i suoi interessi culinari come il trattato sulla polpetta, il cibo più internazionale e presente in tutte le tradizioni del mondo. Aveva scoperto le tradizioni della cucina durante nove mesi trascorsi su una piccola isola greca, Simi, agli inizi degli Anni Sessanta. Lì ha esplorato la cucina tradizionale e le erbe naturali dell’isola scoprendo questa sua nuova vocazione.

Il cambiamento era il motto di Spoerri, che non si accontentava di ciò che era già noto e collaudato che per seguire la potenza della sua curiosità e la febbrile inquietudine che lo caratterizzava non ha mai smesso di creare nuove idee artistiche. È stato promotore e regista di numerosi progetti espositivi ambientali, come il DyLaby allo Stedeliijk Museum Il Cocrodome al Centre Pompidou, e ha realizzato il progetto più complesso della sua vita Il Giardino di Daniel Spoerri, a Seggiano sulle pendici del Monte Amiata, in Toscana.

Il Giardino di Daniel Spoerri in Toscana 

Daniel Spoerri arriva in Toscana come tutti i viaggiatori internazionali attratti da questa regione e decide di acquistare una proprietà in Maremma, sulle pendici del Monte Amiata, irretito dal paesaggio fantastico di questo territorio. La tenuta che acquista è denominata per tradizione Il Paradiso per le sue qualità naturali che Spoerri pur da artista così metropolitano per la sua poetica, riconosce in questo luogo, uno spazio speciale.

La tenuta, nelle mani dell’artista, si trasforma in un parco di sculture dove posiziona le proprie opere e quelle di amici come Eva Aeppli (Zofingen, 1925 – Honfleur, 2015), in una dimensione di resista di un progetto collettivo che assomiglia al poesie album, cioè l’album dei ricordi offerti da coloro con i quali ha condiviso esperienze e amicizie. 

Il Giardino di Daniel Spoerri oggi 

Ad oggi oltre 100 opere realizzate da circa 50 artisti lo abitano e rappresenta uno dei giardini d’artista più importanti al mondo, divenendo un’enorme opera d’arte ambientale che racconta espressioni artistiche internazionale di mezzo secolo con al centro la poetica del ready made.
Dunque il Giardino, come immensa opera autobiografica immersiva, si fa testamento ideale di vita e di poetica del grande Maestro.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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