Andrea Zabric – Afra

Informazioni Evento

Luogo
LACATENA FINE ARTS
Via Toledo 292, 80132, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
12/11/2024

ore 18

Artisti
Andrea Zabric
Generi
arte contemporanea, personale

In questa mostra napoletana dedicata in senso lato – cioè indiretto, mai sottotestuale – alle ombre (umbras) e ad Afra Sperantia, persona nota nell’antica Pompei, i pigmenti scelti dalla Zabric si rifanno alle stanze cromatiche in cui visse ed operò questa donna di un tempo passato.

Comunicato stampa

Non romanticizzo i pigmenti; pur essendo un medium essenziale, sono anche un prodotto industriale significativo. Non mi sembra utile, nell'ambito della mia pratica, approfondire sui contesti di approvvigionamento e sulle problematiche che riguardano ugualmente anche i pigmenti inorganici naturali. Non ho paura di usare »pigmenti moderni« infatti li vedo come complementi necessari ai pigmenti elementali della terra. Andrea Zabric
Una delle cose che piu' di tutte mi attira nella pittura di Andrea Zabric (*1994 Ljubljana), di cui siamo lieti di presentare dodici lavori prodotti tra 2022 e 2024, è il sentimento inappagato del colore.
Malgrado abbia condotto annosi studi sui pigmenti e sui materiali che adopera, nonostante abbia una profonda conoscenza della pittura, Zabric ama essere incosciente di fronte al lavoro, preferisce affidarne l'esito al lettore quasi per prolungare la lenta gestazione dell'immagine. Lascia che ad emergere sia la qualita' evanescente della materia, quei vapori colorati nei quali si puo' disimparare l'arte di riconoscere le cose.
Le polveri come medium e soggetto della sua ricerca - Zabric se ne serve in modo apparentemente svagato, ma il suo uso è in relatà spericolato, oserei dire sperimentale rispetto all'immagine. Dai grandi tableaux lignei ai piccoli tondi, ogni composizione crea un orizzonte - si dissocia dall'effetto naturalistico costringendo il colore a rivelarsi con continui spostamenti, sbarramenti o dissolvenze.La vita che corre mentre i quadri di Zabric se ne stanno immobili, ad esprimere con brevi movimenti la durata instabile del colore.
Il vantaggio in tutto cio' è che Zabric sa che un quadro non puo' essere anticipato. Dipingere significa arretrare difronte all'immagine, ricevere sorprese dal suo funzionamento, capire quelle sorprese come si capisce qualche verità di nascosto.
L'interesse per questa pittura è quindi nel suo essere immagine di confine che si snatura difronte al proprio crescere, fino ad identificarsi con quelle materie che si mescolano con stupefacente facilità o si restringono sul profilo di un gesto.
In questo volo a piene braccia, Zabric è sola col suo corpo. Ed è proprio in questa misura fisica che si esalta la forza della sua immaginazione. Il mondo nutre il colore, e il colore nutre il mondo, e l’uno e l’altro alimento, che si condividono, sono reciproco riconoscimento e disconoscimento, cospirata lotta della mutazione, che avviene all’interno di un paradigma di un’ottica meticolosa, sola, sobria, assediata.
La scultura inclusa nella mostra è il risultato di masse di polvere di pigmento compresse idraulicamente, e rappresenta la trasmutazione della sostanza pittorica di base in una nuova forma di energia visiva. A differenza dei dipinti, non contiene legante. Tutte le sculture della Zabric sono realizzate esclusivamente con pigmenti che, compressi da un’elevata pressione meccanica, fermano i granelli di polvere in una forma transitoria coerente: ancora una volta, un corpo.
In questa mostra napoletana dedicata in senso lato - cioè indiretto, mai sottotestuale – alle ombre (umbras) e ad Afra Sperantia, persona nota nell’antica Pompei, i pigmenti scelti dalla Zabric si rifanno alle stanze cromatiche in cui visse ed operò questa donna di un tempo passato. Ciò che però maggiormente conferisce vitalità a queste ombre, è l’improvviso coaugularsi della materia in rivoli scabri, zigrinature appena ombrate, quasi corrosioni fermate dal tempo ad uno stadio ormai immemoriale. La coincidentia oppositorum fra spirito e materia ritorna come contrasto sensibile fra l’aggravata impassibilità del mezzo e la deliberata intenzionalità di uno stile.
©FL, Ottobre 2024

 

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VITA
Andrea Zabric
* 1994 in Lubiana, Slovenia
Vive e lavora fra Lubiana, Vienna e Monaco di Baviera

Formazione

2019–2022 Academy of Fine Arts Vienna, Master in Critical Studies
con Prof. Sabeth Buchmann, Prof. Michaela Eichwald, Mag. Luisa Kasalicky
2015–2019 Ludwig-Maximilians-Universität Munich, Bachelor in Art History (Laurea in Filosofia)
2012–2018 Academy of Fine Arts Munich, Diploma in Painting and Graphic Arts

Progetti

Dal 2023 Ricercatore Associato presso il Dipartimento di Art Education del Museum Brandhorst, Munich.
Illustratore per Die schönsten Märchen der Schwestern Grimm. Die Brandenburger Märchensammlung di
Ramona Krönke e Beatrix Brunschko.
2022 Docente Ospite per the ALUO UHO lecture series presso the Academy of Fine Arts and Design Ljubljana.
2021 The Cybersounds podcast series at Kunsthalle Wien.
Curatore della serie di conferenze Rehearsing Research con Bracha L. Ettinger presso the Academy of Fine
Arts Vienna.
Co-editore del volume Big Critical Energy pubblicato da Schlebrügge.
Dal 2020 Autore presso il Dipartimenti di Studi Umanistici di Radio Študent Ljubljana.

Mostre recenti

2024 Afra Sperantia, Galerija Kranjčar, Zagreb (personale)
2023 Systems of Support, Salzburger Kunstverein (collettiva)
2022 Teach Nature, Kunsthaus Wien and AVU Gallery Prague (collettiva)
Palmina Zima, Galerija Simulaker, Novo mesto (personale)
2020 Parasite Salon for Cruel Summer Camp, Exile, Vienna (collettiva)
Jahresgaben, Kunstverein Munich
5 years, GiG Munich (collettiva)
2019 ADA, Hengesbach Gallery Wuppertal (personale)
elements, GiG Munich (doppia perosnale con Lukas Hoffmann)
2018 salondergegenwart, Hamburg (collettiva)
Masters Salon Painting, KoMask, Antwerp (collettiva)
Izkustvo 48700, Galerija Kresija, Ljubljana (personale)
Perspectives - Art Award Kunstclub 13, Platform, Munich
12 reasons to paint, Škuc Gallery, Ljubljana (collettiva)