Ivo Saglietti – Un fotografo in cammino

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO GRILLO
Vico alla Chiesa delle Vigne 18R , Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

giovedi e venerdi dalle h.16 alle h. 20; sabato e domenica dalle h. 14 alle h. 20.

Vernissage
14/11/2024

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Ivo Saglietti
Curatori
Giovanni Battista Martini, Federico Montaldo
Generi
fotografia, personale

Ad un anno dalla scomparsa, la prima retrospettiva a Genova per ricordare il grande fotografo nella città in cui aveva scelto
di vivere e che oggi ospita il suo archivio.

Comunicato stampa

Ad un anno dalla scomparsa, la prima retrospettiva a Genova
per ricordare il grande fotografo nella città in cui aveva scelto
di vivere e che oggi ospita il suo archivio .
Aprirà a Genova Giovedì 14 Novembre 2024 alle ore 18, negli spazi espositivi di Palazzo
Grillo – Primo Piano, la mostra fotografica Ivo Saglietti. Un fotografo in cammino,
promossa dall’Associazione Archivio Saglietti APS e curata da Giovanni Battista Martini e
Federico Montaldo, con il sostegno di Camera di Commercio di Genova e con il patrocinio
del Comune di Genova.
La mostra presenterà circa 40 fotografie “vintage” originali in bianco/nero e materiali di
corredo, una prima grande retrospettiva per ricordare la figura e l’opera di questo
grandissimo fotografo, schivo e silenzioso, nel primo anniversario della sua scomparsa
proprio nella città dove aveva scelto di vivere e che oggi ospita il suo archivio.
Costantemente sorretto da un forte senso etico, Ivo Saglietti ha da sempre orientato il suo
sguardo e il suo obiettivo verso la parte più sofferente dell'umanità, percorrendo ed abitando
le strade di Paesi in situazioni di crisi e di conflitto per raccontarne il dolore, ma anche la
resistenza e la speranza.
Le sue opere sono state esposte in numerose mostre in sedi importanti in Italia e
all’estero e i suoi reportages hanno conquistato il World Press Photo Award - uno
dei premi internazionali più prestigiosi nel campo del fotogiornalismo – nel 1992 e
due menzioni d’onore allo stesso concorso nel 1999 e nel 2011.
La retrospettiva genovese si propone di indagare e valorizzare, ad un anno dalla scomparsa
e in un momento tanto delicato per l’intero scenario internazionale, il prezioso contributo di
Saglietti al fotogiornalismo , italiano e non solo ; un contributo mai distaccato né
univocamente documentativo; un lavoro profondo, mai autocompiaciuto, sempre rispettoso
quanto duro e diretto ; un lavoro drammaticamente attuale nelle domande che ancora
pone e nei temi che ha affrontato in oltre quarant’ anni di attività: la guerra e le sue
conseguenze sulla popolazione civile, le migrazioni e le frontiere; le grandi questioni del
cibo e dell’acqua , i nuovi sfruttamenti della manodopera.
La mostra ripercorre attraverso immagini d’epoca originali , le tappe di un lungo cammino
per il mondo, cammino ad un tempo umano e professionale, che ha visto Saglietti lavorare in
assoluta prevalenza all’estero: dalle tante guerriglie centro e sudamericane degli anni '80 al Medio Oriente - Cile, Nicaragua, Salvador, Panama, Haiti, Repubblica Dominicana,
Palestina, Cisgiordania, Gaza, Libano Siria ; dall Africa - Uganda, Nigeria, Niger e Kenia -
alla guerra nei Balcani -Kosovo,Serbia,Bosnia, Croazia, Macedonia-; senza dimenticare i
diversi progetti tematici a lungo termine.
Un cammino di scatti rigorosamente in bianco e nero in cui ogni foto è una domanda, è una
narrazione, costruita con il tempo necessario per poter raccontare una storia.
Una testimonianza per immagini del suo aver voluto essere testimone delle tragedie del
genere umano cosi come della sua cecità ed avida stupidità.
Scatti lenti, frutto di un pensiero, risultato ultimo dell’immergersi con empatia e grande
rispetto in ogni situazione, anche negli scenari piu’ duri e violenti; scatti sempre
contraddistinti da quell'attimo di umanità che, per Saglietti ,doveva necessariamente
accompagnare il destino dell'uomo, come ci ricordano le parole dello scrittore ed amico
Paolo Rumiz:
“Amico mio, dal nome un po’ slavo, hai certo una malinconia slava nell’anima per aver
guardato negli occhi la miseria del mondo (…). Alla fotografia hai sempre chiesto qualcosa
che va molto oltre gli effetti speciali, qualcosa che si chiama destino”.
La mostra sarà visitabile dal 14 Novembre al 31 Dicembre 2024 nei seguenti giorni ed orari :
giovedi e venerdi dalle h.16 alle h. 20; sabato e domenica dalle h. 14 alle h. 20.
Ingresso libero.

BIO IVO SAGLIETTI
Ivo Saglietti nasce a Toulon, nel 1948.
Trascorre l’adolescenza ad Alba. Nel 1968 è a Torino, studente di Scienze Politiche in quegli
anni turbolenti e inquieti, impegnato politicamente nel "Movimento". Qui inizia la propria

attività come cineoperatore, partecipando alla realizzazione di alcuni reportages a sfondo
politico-sociale.
Nel 1975 inizia ad occuparsi di fotografia, lavorando nelle strade e nelle piazze della
contestazione.
Nel 1978 si trasferisce a Parigi, dove, grazie all’amicizia con Mario Dondero, affina la sua
conoscenza fotografica ed entra in contatto con il mondo del fotogiornalismo. Da qui iniziano
i suoi viaggi come Reporter-Photographe, dapprima con agenzie francesi, in seguito per
conto di agenzie americane e per le grandi riviste internazionali (Newsweek, Der Spiegel,
Time, The New York Times), per i quali copre in assignement situazioni di crisi e di conflitto
in America Latina, Medio Oriente, Africa e Balcani.
Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine, a cominciare da Il Rumore
delle Sciabole, reportage dal Cile di Pinochet (1986-1988), da cui il suo primo libro
fotografico.
Nel 1992 conquista il premio World Press Photo con un servizio su un'epidemia di colera in
Perù; nel 1999 la menzione d'onore allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo e, nel
2011, per una fotografia su Srebrenica, Bosnia.
Nel 2000 diviene membro associato dell'agenzia fotogiornalistica tedesca Zeitenspiegen
Reportagen.
Nel tempo si orienta sempre di più verso progetti fotografici di lunga durata, che gli
permettono di raccontare le storie in modo più personale, articolato e meno condizionato
dalle esigenze e richieste dei settimanali.
Tra questi si ricordano il reportage che ripercorre la via degli schiavi dal Benin alle
piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti; quello sulle tre
grandi malattie da infezione (aids, malaria e tubercolosi); quello che racconta del dialogo
possibile tra le religioni attraverso l’esperienza comunitaria dell’antico monastero siro
antiocheno di Deir Mar Musa el-Habasci e infine a quello sulle frontiere nel Mediterraneo e
del Medio Oriente e dei Balcani.
Ha esposte le sue fotografie in molte mostre in importanti sedi, in Italia e all’estero.
È scomparso a Genova il 2 Dicembre 2023.

L’ARCHIVIO SAGLIETTI APS
Archivio Saglietti APS è un Associazione di Promozione Sociale nata nel 2024 a Genova ,
città che Ivo Saglietti ha scelto come sua ultima casa, per promuovere, diffondere e
divulgare la sua opera , l’impegno sociale e culturale e i principi che hanno sempre ispirato
il suo lavoro.
L’Archivio fotografico raccoglie migliaia di negativi in bianco e nero- ed una più ridotta
parte a colori - dei reportage e dei progetti fotografici di Saglietti , oggi in parte
digitalizzati, suddivisi per progetti e temi su cui l’Autore ha lavorato nel corso della sua lunga
carriera professionale .
L’Associazione è aperta inoltre alla valorizzazione della fotografia e degli archivi fotografici
di altri autori in tutte le differenti forme, anche tramite la realizzazione di corsi di formazione,
l’ organizzazione di attività e iniziative culturali ed artistiche, la promozione e la tutela dei
diritti umani, civili, sociali e politici.