Hilma af Klint, Edvard Munch, Yayoi Kusama. I protagonisti delle mostre alla Fondation Beyeler nel 2025

Attraversa diversi momenti storici e linguaggi artistici la programmazione di mostre che costellerà il museo svizzero il prossimo anno. Collettive, monografiche e un importante focus sul Surrealismo

Sarà un 2025 all’insegna di “aurore boreali, sogni, galassie e infinito” quello che contraddistinguerà la programmazione espositiva di Fondation Beyeler, museo d’arte di Riehen presso Basilea (in Svizzera) la cui sede è stata progettata da Renzo Piano (un nuovo edificio è in fase di realizzazione, e reca la firma dell’architetto svizzero Peter Zumthor. Hilma af Klint, Edvard Munch, Vija Celmins e Yayoi Kusama sono alcuni dei protagonisti delle mostre che inaugureranno nei prossimi mesi, cui si affiancheranno presentazioni di opere scelte della propria collezione. “La ricchezza delle rassegne organizzate presso la Fondation Beyeler nell’anno a venire promette di entusiasmare cultrici e cultori e d’arte provenienti da tutto il mondo”, dichiarano dalla Fondazione.

Edvard Munch, Train Smoke, 1900, Huile sur toile, 84,5 x 109 cm, Munchmuseet, Oslo, Photo: Munchmuseet / Halvor Bjørngård
Edvard Munch, Train Smoke, 1900, Huile sur toile, 84,5 x 109 cm, Munchmuseet, Oslo, Photo: Munchmuseet / Halvor Bjørngård

La mostra “Aurore boreali” alla Fondation Beyeler

Dal 26 gennaio al 25 maggio 2025 la Fondazione ospiterà Aurore boreali, mostra che comprende circa 80 paesaggi realizzati tra il 1880 e il 1930 da artiste e artisti scandinavi e canadesi, tra cui Hilma af Klint ed Edvard Munch. Al centro delle rappresentazioni in mostra è la foresta boreale, che si estende a sud e a nord del Circolo Polare Artico: “è una delle più vaste selve primigenie al mondo e all’epoca veniva sempre più frequentemente letta come un paesaggio dell’anima”, sottolinea una nota di Fondation Beyeler. Helmi Biese, Anna Boberg, Emily Carr, Prinz Eugen, Gustaf Fjæstad, Akseli Gallen-Kallela, Lawren Harris, Hilma af Klint, J. E. H. MacDonald, Edvard Munch, Iwan Schischkin, Harald Sohlberg e Tom Thomson si sono lasciati ispirare da questo paesaggio in chiave introspettiva, per un progetto espositivo che permette di percorrere gli sviluppi della pittura paesaggista nordica nell’arte moderna.

La mostra “La chiave dei sogni. Capolavori surrealisti della collezione Hersaint” alla Fondation Beyeler

È dedicata all’arte surrealista la mostra in programma dal 16 febbraio al 4 maggio 2025 dal titolo La chiave dei sogni. Capolavori surrealisti della collezione Hersaint, una prima mondiale che presenterà tra gli altri circa 50 opere di Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte, Joan Miró, Pablo Picasso, Man Ray, Dorothea Tanning, provenienti dalla collezione iniziata dal banchiere Claude Hersaint che, a 17 anni, acquistò il suo primo quadro di Max Ernst, per poi proseguire per tutta la vita all’acquisizione di opere di autori surrealisti, incentrate sui temi del sogno, dell’inconscio, della metamorfosi e del bosco visto come luogo del mistero. I dipinti della collezione Hersaint dialogheranno con opere della Fondation Beyeler.

Vija Celmins, Untitled (Big Sea #2), 1969, Graphite sur fond acrylique sur papier, 86,4 x 114,3 cm, Collection privée, © Vija Celmins, Courtesy Matthew Marks Gallery
Vija Celmins, Untitled (Big Sea #2), 1969, Graphite sur fond acrylique sur papier, 86,4 x 114,3 cm, Collection privée, © Vija Celmins, Courtesy Matthew Marks Gallery

Vija Celmins in mostra alla Fondation Beyeler

L’artista lettone naturalizzata statunitense Vija Celmins sarà al centro della grande retrospettiva in programma dal 15 giugno al 21 settembre 2025. Della disegnatrice e pittrice verranno presentati lavori a partire dagli Anni Sessanta fino a oggi: durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, Celmins si concentra su immagini di distruzione, per poi passare a indagare la struttura di diverse superfici, tra cui ragnatele, oceani, deserti, cieli stellati e galassie. In mostra anche una serie di sculture che l’artista definisce “dipinti tridimensionali”, e un nuovo gruppo di opere con le quali Celmins indaga il rapporto con superfici e profondità.

Kusama avec Yellow Tree / Living Room à la Triennale d’Aichi, 2010, ©️ YAYOI KUSAMA
Kusama avec Yellow Tree / Living Room à la Triennale d’Aichi, 2010, ©️ YAYOI KUSAMA

Yayoi Kusama in mostra alla Fondation Beyeler

Sarà la prima retrospettiva in Svizzera di Yayoi Kusama (Matsumoto 1929) quella in programma presso la Fondazione dal 12 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026, per una esposizione che offrirà ai visitatori la possibilità di approfondire della celebre artista giapponese oltre 70 anni di carriera. Organizzata in stretta collaborazione con l’artista e il suo atelier, la mostra presenterà opere iconiche di Kusama, tra cui una delle sue Infinity Mirror Rooms. Pittura, scultura, installazioni, disegno, collage, happening, live-performance, moda e letteratura sono i linguaggi di cui si è servita Kusama nelle sue opere, facendo di lei una delle artiste più influenti e amate del panorama contemporaneo. Yayoi Kusama è organizzata dalla Fondation Beyeler in collaborazione con il Museum Ludwig di Colonia (che accoglierà la mostra dal 14 marzo al 2 agosto 2026) e lo Stedelijk Museum di Amsterdam (dove si terrà dall’11 settembre 2026 al 17 gennaio 2027).

Desirée Maida

Libri consigliati:

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più