Emily Kraus – Dare Tempo al Tempo

  • MATTA

Informazioni Evento

Luogo
MATTA
Corso Sempione, 33, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ore 12-21

Vernissage
19/11/2024

ore 12

Artisti
Emily Kraus
Generi
arte contemporanea, personale

In questo spazio, il tempo fluisce in modo diverso, come se ogni segno di colore ed ogni forma fossero una traccia di qualcosa che è stato, oppure qualcosa che deve ancora accadere.

Comunicato stampa

In questo spazio, il tempo fluisce in modo diverso, come se ogni segno di colore ed ogni forma fossero una traccia di qualcosa che è stato, oppure qualcosa che deve ancora accadere. Ogni porzione della tela cattura un istante che non è mai solo un momento fisico: è come se il tempo fosse disteso sulla superficie pittorica, per essere tradotto in suono, in tutte le sue sfumature. Non c'è solo il presente della visione, ma una sensazione di continuità, come se il dipinto appartenesse ad un flusso che si distende tra passato e futuro.

Lo spazio non è vuoto, ma pausa; è un contenitore che definisce la relazione tra le forme e tra le ombre. Ogni angolo, ogni piega di luce, invita l’occhio a spostarsi, a muoversi dentro la tela, come se lo spazio stesso avesse una propria vita. Non è mai statico, ma in continuo divenire, come se il tempo lo attraversasse, rendendo ogni osservazione una nuova scoperta.

La superficie della tela è come un ambiente in cui ricercare liberamente, ma allo stesso tempo è in grado di dare una sensazione di ordine, come se il caos venisse tradotto in un linguaggio visivo chiaro e preciso. Lo spazio dipinto non è solo fisico, è anche emotivo e sensoriale, sonoro. Ogni tratto crea una dimensione che avvolge e che sfiora vibrazioni non visibili, ogni tasto, ogni corda, ogni battito crea una nuova fonologia.

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In this space, time flows differently, as if every stroke of color and every shape were a trace of something that has been or something that is yet to happen.
Each portion of the canvas captures a moment that is never merely a physical instant; it is as if time were stretched across the painted surface, to be translated into sound in all its nuances. There is not only the present of the appearance but also a sense of continuity, as if the painting belongs to a flow that stretches between past and future.

The space is not void but rather a pause; it is a container that defines the relationship between forms and shadows. Every corner, every fold of light, invites the eye to shift, to move within the canvas, as if the space itself had a life of its own. It is never static but in constant becoming, as though time passes through it, making each observation a new discovery.

The surface of the canvas is like an environment in which to explore freely, yet it also conveys a sense of order, as if chaos were translated into a clear and precise visual language. The space is not just physical; it is also emotional and sensory, resonant. Each stroke creates a dimension that envelops and touches invisible vibrations, each key, string, beat creates a new phonology.