Dinastia Savini
Una grande esposizione sulla famiglia Savini, i cui protagonisti, grazie alla complessità genealogica e alle relative qualità artistiche, possono essere considerati, a buon diritto, l’autentico specchio dell’Ottocento artistico bolognese.
Comunicato stampa
Dinastia Savini
Giacomo (1768-1842)
Alfonso (1838-1908)
Alfredo (1868-1924)
Museo Ottocento Bologna ha il piacere di annunciare una grande esposizione sulla famiglia Savini, i cui protagonisti, grazie alla complessità genealogica e alle relative qualità artistiche, possono essere considerati, a buon diritto, l’autentico specchio dell’Ottocento artistico bolognese: l’alto livello qualitativo promuove i Savini ad exempla delle variegate correnti stilistiche che dominarono e si svilupparono nell’intero secolo XIX.
Sono diversi i membri che composero la dinastia, e che ebbero una lunga fortuna critica.
La mostra parte da inizio secolo, per approfondire la figura di Giacomo Savini (Bologna, 1768-1842) che, allievo di Vincenzo Martinelli, è stato tra i referenti principali del periodo Neoclassico, in particolare del paesaggio. Di quest’ultimo si espongono rarissimi dipinti inediti.
Da metà secolo si distinse poi Alfonso Savini (Bologna, 1838 – 1908) che ebbe una vita molto lunga e sviluppò il suo interesse per la pittura di genere, prima di taglio neo-pompeiano e poi neo-settecentesco, tramite il mercante d’arte Adolphe Goupil che lo fece conoscere in tutto il mondo. Nel 1895 partecipò anche alla prima Biennale di Venezia. I suoi dipinti si conservano nelle raccolte internazionali più prestigiose.
Chiuse il secolo infine Alfredo Savini (Bologna, 1868
– Verona, 1924) che, rielaborando la lezione del padre, si gettò su linee liberty e iper-realistiche. Vinse il Premio Baruzzi nel 1896 con Auxilium ex alto e, dopo essersi trasferito a Verona, nel 1905 espose alla Biennale di Venezia.
I Savini, nonostante la forte diversità iconografica che li distinse, ebbero un minimo comune denominatore che li accomuna tutti: il raggiungimento della più elevata maestria pittorica, attraverso una formazione comune presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e
la frequentazione delle esposizioni nazionali e internazionali. La mostra, composta da prestiti pubblici e privati, dialoga con la collezione permanente del Museo Ottocento Bologna, in un approfondimento magistrale e ricco di spunti di riflessione.
In occasione della mostra viene proposto un catalogo monografico bilingue (ita/eng) che raccoglie le biografie dei pittori e il corpus completo dei dipinti. Le tematiche relative a Giacomo Savini (1768-1842) sono state indagate da Ilaria Chia, mentre gli approfondimenti relativi ad Alfonso (1838-1908) e Alfredo (1868-1924) Savini sono a cura di Francesca Sinigaglia.
Finalmente la Dinastia Savini: novità emerse
Il Museo Ottocento Bologna sta approfondendo con energia le figure artistiche più rilevanti del nostro territorio. Si tratta di mostre inevitabili, che riscoprono con urgenza personaggi erroneamente dimenticati oppure conosciuti solamente per alcune note opere simboliche, ma che mai sono stati indagati in modo sistematico ed approfondito. Tanto è già stato fatto ma ancora molto sarà da fare. Dopo l’apertura del Museo Ottocento Bologna e le monografiche fondamentali su Carlotta Gargalli e Mario de Maria, ora arriva finalmente il momento dei Savini. Una mostra necessaria, voluta fortemente e completamente inedita. I Savini furono una famiglia di laboriosi pittori che, attraverso i loro passaggi generazionali, rappresentarono la città di Bologna e gran parte dello sviluppo della pittura dell’Ottocento. Giacomo (1768-1842), Alfonso (1838-1908) e Alfredo (1868-1924): bisnonno, padre e figlio. Tre artisti che, con i loro pennelli, hanno attraversato un secolo, dall’inizio dell’Ottocento agli inizi del Novecento. La mostra è costituita da più di novanta pezzi, talmente rappresentativi da risultare tre mostre monografiche a sé. L’idea di creare un focus su tutti e tre gli artisti, consente al visitatore di godere dei loro singoli sviluppi artistici e del loro stile, così altamente qualitativo ma allo stesso tempo così differente nelle varie mani. Per la prima volta infatti sono state chiarite le parentele tra loro, identificando Giacomo come capostipite di una generazione di pittori e che, benché fosse nato nel XVIII secolo, seppe cogliere prima di altri i principi della paesaggistica di stampo neoclassico basata sul vero. Così come sono stati rintracciati gli eredi che ancora conservano numerosissime opere, documenti e fotografie dei tre pittori bolognesi: in particolare è emerso, dalle pieghe del tempo, un album di antiche fotografie che testimonia l’enorme produzione di scene di genere da parte di Alfonso che aveva l’abitudine di documentare le proprie creazioni, prima di inviarle alle più prestigiose case d’aste in tutto il mondo. Dipinti inediti di cui ora abbiamo testimonianza visiva e che ci permettono di ricostruire l’intero corpus pittorico di Alfonso: dalla pittura di storia a quella in costume del XVIII secolo, passando dal periodo neo pompeiano. Così come finalmente si è potuto indagare la pittura di Alfredo, prima negli anni bolognesi e poi, dal 1900, a Verona: investigando inoltre le dinamiche che lo spinsero a diventare professore presso il Collegio Venturoli e poi presso l’Accademia Cignaroli di Verona. In occasione della mostra, il Museo Ottocento Bologna ha finanziato e coordinato i restauri di tutte le opere che si conservano nei depositi del MAMbo, della Pinacoteca Nazionale di Bologna e del Museo Revoltella di Trieste. Alcune uscite dalle proprie sedi per la prima volta. Oltre a tutte le personalità coinvolte, un ringraziamento particolare va agli eredi dei Savini per la loro grande disponibilità nel prestito delle opere e alla dott.ssa Patrizia Nuzzo, curatrice responsabile della Galleria d’Arte Moderna “Achille Forti” di Verona che ha partecipato con entusiasmo alla realizzazione di questa mostra, redigendo schede di catalogo aggiornate sui dipinti di Alfredo Savini che si conservano presso il museo veronese.
A suggellare la riscoperta delle vicende artistiche della dinastia Savini, nell'ambito della rassegna Il secolo dei Savini è organizzato un ciclo di conferenze di approfondimento in collaborazione con il Museo Davia Bargellini, dove dal 18 ottobre 2024 al 25 marzo 2025 sarà visibile l’esposizione L'album inedito di Giacomo Savini. Pittura di paesaggio al Museo Davia Bargellini, preziosa occasione per riscoprire la pittura di paesaggio di un artista poco noto, a cura di Curata da Mark Gregory D'Apuzzo e Ilaria Chia, con la partecipazione di Ilaria Negretti. Gli appuntamenti avranno luogo nella Sala Carracci, presso la sede di Confcommercio Ascom Bologna, in Strada Maggiore 23 a Bologna.