Gli appuntamenti di arte performative da vedere fra novembre e dicembre 2024
Due spettacoli in tournée da vedere, anche perché diretti da quelli che sono probabilmente i registi più talentuosi della generazione dei quasi quarantenni, e tre rassegne variamente incentrate sull’indagine delle più attuali declinazioni delle arti performative
Due dei registi più talentuosi e apprezzati della generazione nata negli anni Ottanta, dopo i rispettivi debutti avvenuti entrambi l’estate appena passata nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto, sono in tournée per l’Italia in queste ultime settimane del 2024 e ancora nei primi mesi del nuovo anno: Leonardo Lidi porta in scena Il giardino dei ciliegi, terza e ultima tappa del suo Progetto Čechov, concepito e realizzato immediatamente dopo la pandemia di Covid; mentre Liv Ferracchiati è anche interprete del suo La Morte a Venezia, una personalissima rilettura del romanzo di Thomas Mann. Le arti performative, invece, sono al centro di tre diverse rassegne: il festival Duende a Brescia, Ai confini dell’arte a Roma e Refugia a Bologna.
Il giardino dei ciliegi – Čechov – Leonardo Lidi – Perugia
Prosegue fino a metà gennaio il viaggio lungo l’Italia di Il giardino dei ciliegi, terzo e ultimo capitolo del Progetto Čechov, una trilogia di spettacoli tratti dalle opere del drammaturgo russo iniziata con Il gabbiano e proseguita con Zio Vanja, concepita dal regista piacentino Leonardo Lidi quale mezzo per stimolare un confronto sulle tematiche universali che quei testi trattano – dall’amore al ruolo dell’arte. Un progetto, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, realizzato con una compatta compagnia di attori e a cui, in alcune date, è possibile assistere nella sua interezza durante un’avvincente “maratona Čechov”. Coinvolgente, nondimeno, è anche il “solo” Giardino dei ciliegi: la protagonista, Ljuba, ritorna alla tenuta di famiglia dopo aver trascorso cinque anni a Parigi. A causa dei debiti accumulati, però, la sua amata proprietà deve essere messa all’asta: un avido mercante propone a Ljuba di lottizzare i suoi terreni e di affittarli ma la donna non vuole rinunciare al suo magnifico giardino. La nostalgia del passato cerca invano di vincere sull’arida pragmaticità del presente…
La Morte a Venezia – Mann – Liv Ferracchiati – Napoli
Libera interpretazione di un dialogo tra sguardi: questo il sottotitolo dello spettacolo che Liv Ferracchiati ha tratto dal celebre romanzo breve/novella di Thomas Mann. Il regista/autore è anche in scena con l’attrice e danzatrice Alice Raffaelli, con la quale dà vita a un incontro/scontro condotto attraverso i linguaggi della recitazione, della danza e del video: un tentativo di dialogo costantemente in bilico fra affinità e fraintendimento. Spiega Ferracchiati: “Distaccandosi dal tema dell’omoerotismo e della differenza d’età, rimane l’incontro a Venezia tra Gustav Von Aschenbach e Tadzio, rimane la morte. Il tentativo è di avvicinare questi due personaggi a noi e, allo stesso tempo, di raccontare la fatica di scrivere e di come questa fatica, alla fine, sia squarciata da momenti rari, bellissimi e terribili, fatti di incontri con altri esseri umani”. Lo spettacolo, prodotto da Marche Teatro, TSU Teatro Stabile dell’Umbria, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini con Spoleto-Festival dei Due Mondi, è fino al primo dicembre al Teatro Bellini di Napoli e in tournée fino a maggio 2025.
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Festival Duende – Brescia
Si svolge in vari luoghi di Brescia, dal 1 al 9 dicembre, la seconda edizione di Duende, Festival di arti performative e nuove tecnologie, ideato e organizzato dal Centro Teatrale Bresciano con la direzione artistica di Nadia Busato. Il nome della rassegna deriva da una parola dello spagnolo antico, pressoché intraducibile in italiano e il cui significato, secondo gli ideatori, potrebbe essere così sintetizzato: “Il potere misterioso di un’opera d’arte capace di far commuovere profondamente”. Ecco, allora, che la vocazione del festival bresciano pare coincidere con la volontà di indagare la capacità delle arti performative di cogliere, rappresentare e problematizzare la complessità della realtà contemporanea. In programma, dunque, spettacoli di prosa – protagonisti Marta Cuscunà, Licia Lanera, Carrozzeria Orfeo, Christian Ceresoli e Silvia Gallerano – ma anche cinema e installazioni – SONICOSMOS. Un viaggio nel cosmo narrato dal suono, in cui convivono astrofisica, video e musica; e Julie VR 360, un adattamento de La signorina Julie di August Strindberg fruibile con visore per realtà virtuale.
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Ai Confini dell’Arte – Roma
Dal 18 al 30 novembre alcune aree periferiche della capitale – il parco urbano pubblico Giordano Sangalli e lo spazio multifunzionale Fortezza Est nel quartiere multietnico di Torpignattara e la Biblioteca Interculturale Cittadini del Mondo nel quartiere del Quadraro – ospitano i poliedrici appuntamenti dell’ottava edizione di Ai confini dell’Arte, rassegna ideata e curata da Margine Operativo con la direzione artistica di Alessandra Ferraro e Pako Graziani. Con l’obiettivo di sperimentare la possibilità di oltrepassare le distinzioni fra i generi artistici favorendo, all’opposto, il dialogo e l’ibridazione, il programma prevede una variegata offerta di laboratori ed eventi performativi, proposti dai seguenti artisti: Carlo Massari (C&C Company), Francesco Leineri, Luca Lotano e Matteo Portelli, Francesco Picciotti (Divisoperzero), Fabrizio Pallara (Teatro delle Apparizioni), Margine Operativo, Daria Greco e Jacopo Ruben Dell’Abate.
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Refugia – Bologna
Un progetto a sostegno della creazione artistica e del fare comunità, concepito e realizzato dall’associazione culuturale bolognese əkodanza, attiva nel campo dei linguaggi performativi del contemporaneo, in particolare della danza: è Refugia, giunto alla sua ottava edizione, che si terrà dal 25 novembre al 10 dicembre in vari luoghi del capoluogo emiliano. Un ricco programma di residenze artistiche, laboratori, opere di arte partecipata e pubblica, feste e incontri, organizzati allo scopo di attivare un processo di sensibilizzazione, conoscenza e riflessione sui temi di potere, corpo, libertà, diritti, decolonizzazione, violenze, utilizzando proprio gli eclettici linguaggi della scena performativa contemporanea, che intrecciano parola, gesto e comunità.
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Laura Bevione
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