Il famoso gallerista londinese Ben Brown aprirà una sede a Milano
"L'Italia ha preso il posto dell'Inghilterra come paradiso fiscale in Europa", ha dichiarato il celebre gallerista inglese Ben Brown, che per il prossimo futuro punta ad aprire una nuova sede a Milano
A vent’anni dall’apertura della prima galleria a Mayfair a Londra, nel 2004, uno dei più famosi galleristi del mondo, Ben Brown, con sedi oggi anche a Hong Kong, Palm Beach e New York, non smette di guardare al futuro e al consolidamento del suo lavoro a supporto degli artisti. E progetta di espandersi aprendo un nuovo avamposto a Milano, anche per questioni strategiche, perché “l’Italia ha preso il posto dell’Inghilterra come paradiso fiscale in Europa”, come ha commentato il gallerista londinese specializzato nell’arte europea e americana del XX Secolo.
Il lavoro ventennale di Ben Brown per l’arte contemporanea
Introdotto nel mondo dell’arte dalla madre, la pittrice Rosamund Brown, il fondatore di Ben Brown Fine Arts ha iniziato lavorando in musei e gallerie, prima di approdare alla direzione del dipartimento di arte moderna e contemporanea di Sotheby’s, dove è rimasto per dieci anni, e decidere poi di aprire una galleria tutta sua vent’anni fa, nel 2004, a Londra, nel quartiere di Mayfair. Da quel primo presidio Brown ha continuato a diramare la propria presenza nel mondo; a Hong Kong nel 2009 – tra i primi dei tanti operatori internazionali che vi sarebbero arrivati in seguito –, nel 2019 a New York e nel 2021 a Palm Beach. Il consolidamento della galleria non ha mai distratto il suo fondatore; né diluito il suo intuito nella ricerca artistica di qualità o il suo impegno nella promozione degli artisti scoperti e rappresentati; come dimostra la collaborazione ventennale con la fotografa tedesca Candida Höfer, che Brown ha esposto per primo proprio nel 2004 e che è ora protagonista della mostra in corso a Londra fino a febbraio 2025. Nel frattempo, sono ha sempre tenuto alte e dritte le antenne sulle opportunità all’orizzonte nel mercato dell’arte. È questo il caso eclatante, ad esempio, dei Lalanne, che introduce anche un precedente nella relazione che va ora profilandosi tra Ben Brown e l’Italia.
Ben Brown e l’Italia. La mostra dei Lalanne a Venezia
È stata infatti un’idea di Ben Brown quella di esporre a Londra, nel 2007, le opere della coppia formata da Claude e François-Xavier Lalanne, dopo tre decenni di assenza dalla città. “Credevo in loro, quindi ho comprato metà della mostra da solo”, ha raccontato Brown ad Artsy. E così i Lalanne, che hanno lavorato per decenni in una nicchia, sono poi diventati celeberrimi, ricercatissimi, e di recente protagonisti di una scalata ininterrotta verso le vette del mercato dell’arte. A conferma di un’intuizione più che corretta del gallerista londinese, che ha dedicato al loro lavoro anche una mostra a Venezia curata da Jérôme Neutres, Planète Lalanne, a Palazzo Rota Ivancich, durante l’ultima Biennale Arte 2024. Un momento espositivo che ora acquista il sapore di un’anticipazione di progetti più solidi nel nostro Paese.
Una nuova galleria di Ben Brown a Milano
E infatti la notizia ora è che la progettualità di Ben Brown per l’Italia si espande ben oltre una presenza temporanea. Al momento non abbiamo né una data precisa né anticipazioni sulla location, sappiamo solo che il gallerista inglese sta progettando di aprire a Milano un ufficio e una galleria in un futuro non troppo lontano. Attirato anche dalle condizioni fiscali del nostro Paese, che appaiono ora più favorevoli rispetto a quelle della Londra post-Brexit, lasciata da diversi collezionisti in favore di Svizzera o, appunto, Italia. A questo si aggiunge un contesto dinamico e abituato a valorizzare arte, design e creatività, che negli ultimi anni ha già visto arrivare in città tanti operatori dell’arte internazionali, da Peres Project alla prossima apertura della galleria newyorchese (ma con fondatore italiano) Scaramouche.
Il gallerista londinese intanto ha già una certa familiarità con l’Italia. A lungo nel board di Artefiera, Brown parla fluentemente italiano, durante la sua direzione da Sotheby’s è stato tra gli apripista dell’arte italiana nel mercato oltremanica e nella sua scuderia annovera alcuni dei nostri più grandi artisti, come Lucio Fontana e Alighiero Boetti. Una buona base da cui partire per un nuovo presidio a Milano.
Cristina Masturzo
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