I dimenticati dell’arte. Emilio Sobrero, tra gli artisti della Quadriennale del 1935
È l’edizione della Quadriennale a cui si ispira il progetto da poco presentato dal Presidente Luca Beatrice. Ecco chi era uno degli artisti, oggi dimenticato, di quella edizione
Amava ritrarsi con l’espressione assorta, spesso al cavalletto o di tre quarti, quasi a voler suggerire all’osservatore un’attitudine pensosa. Apprezzato da critici dal palato fine come Lionello Venturi o Mario Soldati, amico di artisti del calibro di Carlo Carrà e Felice Casorati e collezionisti come Riccardo Gualino, nonostante il suo indubbio talento e la sua partecipazione attiva alla scena culturale del Ventennio, per decenni Emilio Sobrero (Torino, 1890- Roma,1964) era caduto nell’oblio.
Chi era Emilio Sobrero
Emilio nasce a Torino da una colta famiglia altoborghese, originaria delle Langhe: suo padre Giovanni è medico, mentre la madre, Carolina Abbado, è imparentata con la famiglia di musicisti e direttori d’orchestra. Il fratello maggiore di Emilio, Mario, è un giornalista molto apprezzato, e ha seguito le orme dello zio, Cesare Sobrero. Dopo aver terminato il liceo classico, nel 1908 Emilio si iscrive all’Accademia di Belle Arti, che frequenta per tre anni: già nel 1915 comincia un percorso assai promettente, che lo porta ad esporre in importanti collettive a Torino e a Milano. Negli anni venti studia con attenzione l’impressionismo francese per aggiornare il proprio stile alle tendenze più moderne, che gli permettono di aderire alla Società di Belle Arti “Antonio Fontanesi”, fondata a Torino dal fratello, insieme a Casorati e agli architetti Rigotti e Sartoris nel 1925. La Società, che ha la sua sede a palazzo Bricherasio, organizza mostre in Italia e all’estero, tra le quali ricordiamo le Vedute di Torino (1926) e quella degli Artistes italiens contemporains al Musée Rath di Ginevra (1927).
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Sobrero e Torino
Nello stesso anno conosce Mario Soldati, che seguirà il suo lavoro con pagine critiche puntuali e ispirate: “Sobrero è innamorato pazzo della sua città e dei giardini della collina: Monte dei Cappuccini circonfuso nell’aria d’argento, veduto e sentito in un’ora vera torinese dalla finestra di casa sua, è un bellissimo quadro”. Al Musée Rath Sobrero è l’artista più rappresentato, con 26 opere tra paesaggi, autoritratti e nature morte, accompagnate da un lungo testo critico di Soldati. Nel 1927 Emilio lascia Torino per Roma, dove prende casa in via Tomassetti. Nella capitale uno dei suoi maggiori estimatori è Lionello Venturi, che gli scrive: “Caro amico, tu sai che il tuo autoritratto dell’anno scorso m’era piaciuto. Adesso non mi piace più, e la colpa è del tuo autoritratto di quest’anno. Magnifico, questo: un colpo di genialità. Hai trovato te stesso, appieno!”. L’anno successivo viene invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove espone un Autoritratto che viene acquistato da Riccardo Gualino, su segnalazione di Venturi. Dopo una serie di mostre collettive e personali nella capitale, Sobrero si trasferisce a Parigi nel 1931, dove sposa Matilde Cabutti di Bossolasco ed espone alla galleria Jeune Europe.
Sobrero alla Quadriennale del 1935
Rientrato a Roma l’anno successivo, continua la sua affermazione come protagonista della scena artistica italiana: alla Triennale realizza un affresco (1933), alla Quadriennale del 1935 presenta sette dipinti, mentre tre anni dopo, nella sezione delle nuove acquisizioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna ci sono anche alcune opere di Sobrero. Nel 1943 realizza la decorazione pittorica e l’arredamento del Salone del Consiglio della Compagnia di Roma in via della Conciliazione a Roma, che sarà la sua ultima commissione pubblica. Dal dopoguerra la sua notorietà si attenua, con rare occasioni espositive: nel 1951 vince il premio Frosinone con il dipinto Il Pincio, e tre anni dopo il premio Suzzara con Viaggio di notte. Muore a Roma il 20 luglio 1964 e per molti decenni viene dimenticato. Oggi le opere di Sobrero sono visibili sul sito.
Ludovico Pratesi
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Ludovico Pratesi
Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…