La fiera d’arte miart lancia un programma di talk e conversazioni per avvicinarsi alla prossima edizione

Anticipando il tema che ispirerà l’edizione 2025 della fiera milanese, omaggio all’approccio multidisciplinare e partecipato di Robert Rauschenberg, miart coinvolge cinque importanti istituzioni per raccontare un’arte fatta di collaborazioni e sinergie. Primo appuntamento al Pirelli HangarBicocca

Vuole celebrare le relazioni nel mondo dell’arte l’iniziativa talks among friends promossa da miart in avvicinamento alla ventinovesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea che si terrà dal 4 al 6 aprile 2025 ad Allianz MiCo.

Robert Rauschenberg e le relazioni nell’arte

Un programma di conversazioni “tra amici” che trae spunto dall’approccio alla disciplina artistica di Robert Rauschenberg (1925 – 2008): al pittore statunitense, nel centenario della sua nascita, miart ha scelto di dedicare l’edizione alle porte, valorizzando i principi che ne indirizzarono il lavoro, fondato sull’interdisciplinarietà, il dialogo e l’apertura al mondo. In quanto alfiere dell’arte multidisciplinare, Rauschenberg ispirerà una fiera che vuole abbattere le barriere – tra arte e non arte, tra artista e spettatore, tra media, tra discipline – e rafforzare la rete di relazioni costruite negli anni, per proporsi come piattaforma di incontro.

Billy Kluver, left, and Robert Rauschenberg in Rauschenberg's studio working on “Oracle” in 1965
Billy Kluver, left, and Robert Rauschenberg in Rauschenberg’s studio working on “Oracle” in 1965

I “talks among friends” di miart

Among friends è, non a caso, il titolo della retrospettiva che nel 2017 il MoMa di New York dedicò all’artista – che amava “tutte le situazioni in cui il lavoro finale è il risultato del lavoro di più di una persona” – nel decennale della sua scomparsa: miart lo prende in prestito come tema della fiera, e ancor prima chiama a raccolta cinque istituzioni favorevoli a collaborare e creare sinergie per spingersi oltre lo slogan, e farne una dichiarazione d’intenti. Contando sulla partecipazione di Fondazione Prada, Museo del Novecento, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Pirelli HangarBicocca e Triennale Milano, talks among friends si articolerà, dunque, nei prossimi mesi, come palinsesto di incontri volti a celebrare la capacità delle istituzioni milanesi di farsi promotrici di progetti condivisi, che vanno oltre la distinzione tra pubblico e privato, uscendo dai propri confini tradizionali ed esplorando nuove discipline o contaminando lo spazio pubblico.
Ciascuna delle cinque istituzioni coinvolte ha proposto e curato un incontro pubblico legato al tema della collaborazione e costruito attorno alla rispettiva ricerca e alle mostre in corso. Il risultato è un calendario di cinque appuntamenti che si svolgeranno tra novembre 2024 a marzo 2025, con cadenza mensile, presso le diverse istituzioni in questione.

Jean Tinguely, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2024. Primo piano: Jean Tinguely, C_a_f_é _K_y_o_t_o_, 1987, Museum Tinguely, Basel. Donation Niki de Saint Phalle. A cultural commitment of Roche. Secondo piano: Jean Tinguely e Niki de Saint Phalle, L_e_ _C_h_a_m_p_i_g_n_o_n_ _m_a_g_i_q_u_e_, 1989, Niki Charitable Art Foundation, Santee. Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano. Jean Tinguely: © SIAE, 2024. Foto Agostino Osio
Jean Tinguely, veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2024. Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milano. Jean Tinguely: © SIAE, 2024. Photo Agostino Osio

Il primo incontro al Pirelli HangarBicocca con Jean Tinguely

Si parte giovedì 28 novembre, alle 18.30, al Pirelli HangarBicocca, che ospita fino al prossimo febbraio la retrospettiva dedicata a Jean Tinguely. L’incontro – la lecture Jean Tinguely: happenings, collaborazioni, opere effimere di Annalisa Rimmaudo, curatrice delle collezioni di arte contemporanea del Centre Georges Pompidou – sarà dedicato alla produzione di opere effimere e collaborative di Tinguely, per approfondire la sua capacità di costruire relazioni e connessioni con altri artisti, musicisti e intellettuali, superando l’idea di autorialità, la sua contestazione della musealizzazione dell’opera e il desiderio di coinvolgere il pubblico per renderlo partecipe del processo creativo.
Nel corso della serata sarà proiettato il film (in inglese, non sottotitolato) Homage to New York, girato nel 1960 da D.A. Pennbaker, testimonianza della performance dell’opera auto-distruttrice realizzata nel 1960 dall’artista nel giardino del MoMA, con la collaborazione di John Cage, Jasper Johns e Robert Rauschenberg. L’ingresso è gratuito.
Il 12 dicembre sarà la volta del PAC, per proseguire a gennaio presso il Museo del Novecento, poi in Triennale e concludere alla Fondazione Prada. I programmi, ancora in via di definizione, saranno pubblicati online sulla pagina dedicata di miart.

Livia Montagnoli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati