Tomás Saraceno – Anima∞le

Informazioni Evento

Luogo
PINKSUMMER - PALAZZO DUCALE
Piazza Giacomo Matteotti 28r, Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/11/2024

ore 18

Artisti
Tomas Saraceno
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra Anima∞le presenterà una forma di Cloud Cities, se vogliamo meno austera, teorica e elegante, ma accogliente anche per i visitatori non-umani: ragni, insetti, uccelli, cani e a Genova da Pinksummer anche gatti.

Comunicato stampa

Nel bel testo che Tomás Saraceno ha scritto per il catalogo della mostra tenutasi alla Serpentine nel 2022, Web(s) of Life, dopo aver affermato che la Fondazione Aerocene dal 2015 supporta direttamente attività che né le gallerie dell’artista, né lo Studio Saraceno con le loro produzioni di arte possono sostenere, rispetto alla solidarietà e al vero e proprio attivismo contro l’estrazione del litio che consuma acqua in luoghi del “sud globale” in cui l’elemento è prezioso per il sostentamento dei popoli e delle creature di quelle latitudini: “… Un accordo con le mie gallerie significa anche che ogni profitto rispetto ai lavori connessi con la Fondazione Aerocene sia diviso in tre: lo Studio, le gallerie e per le comunità della Salinas Grandes e della Laguna Guayatayoc attraverso una NGO locale in Argentina che si chiama FARN” e continua: “Dobbiamo anche chiederci da dove vengano i nostri ospiti. Chi sono? Cosa accade quando un museo prende in considerazione i visitatori non-umani? Chi ha il potere di deciderlo? Noi diamo il benvenuto ai cani nella nostra mostra e essi conteranno nelle nostre statistiche? Vorranno rimanere tutti gli uccelli e i ragni quando finirà la mostra? Alcune case per gli uccelli diventeranno stabili qui? Io non posso remunerare i ragni/ragnatele, la cui autorialità e saggezza hanno un posto centrale in Web(s) of Life, continuiamo a cercare modi non-estrattivi e sensitivi per supportare la ricerca e le pratiche di quelli della comunità Aracnophilia […] che attraverso la pratica divinatoria del Ŋgam dù rivelano un vero dialogo interspecista […] Abbiamo anche discusso come le sculture di Cloud Cities, quando sono occupate dagli uccelli, potranno rimanere stabili nel luogo, e dunque la proprietà di una tale opera dovrà essere estesa per istanza ai suoi ospiti volanti come co-proprietari insieme a futuri collezionisti. Decrescita della proprietà… ricrescita della responsabilità. Lo abbiamo chiamato certificato di autenticità e implica: se un collezionista acquisisce la scultura, sarà in co-proprietà insieme all’uccello e non gli sarà consentito di trasportarlo e trasferirlo fino a quando l’uccello nidificherà dentro di essa” e infine Saraceno afferma: “Con l’immagine di un seme dormiente, in uno stato latente di speranza, io e molti altri abbiamo provato a dare un piccolo contributo al movimento di decrescita, aggiungendo a questa nozione quella di ri-crescita, un segno di rigenerazione piuttosto che di negazione. Questo progetto è imperfetto, lento e talvolta può apparire come un tentativo goffo di prendere il passo verso una transizione meno estrattiva e più eco-sociale; non solo una transizione rispetto al flusso di energia, ma un movimento di scambio di conoscenza e di modi nei quali differenti forme di sapere siano rispettate, supportate e valorizzate”.

 

La mostra Anima∞le presenterà una forma di Cloud Cities, se vogliamo meno austera, teorica e elegante, ma accogliente anche per i visitatori non-umani: ragni, insetti, uccelli, cani e a Genova da Pinksummer anche gatti. Una declinazione di Cloud Cities che focalizza ancor più sulla teoria che l’universo non ha frontiere e che appartiene anche ai non-umani di tutte le specie a cui siamo accomunati dallo stesso destino, soprattutto di fronte alla consapevolezza della minaccia ecologica.

Quel seme dormiente di speranza di cui scrive Saraceno, rispetto a trovare il passo verso comportamenti meno estrattivi e più eco-solidali, si sta manifestando anche con il cambiamento del rapporto della nostra complessa società umana verso gli animali. Come tratta un articolo su “Wired” di Marco Grieco “Gli animali hanno un’anima? Ora se lo chiede anche la Chiesa”: nel periodo dirigistico iper estrattivo del boom economico il cinema metteva in scena Uccelli di Alfred Hitchcock (1963), Lo Squalo di Steven Spielberg (1975), inquadrando con precisione il rapporto conflittuale tra l’uomo e il resto del regno animale, atteggiamento fedele peraltro a una tradizione favolistica moderna sconfinata. Nel 2019 la serie Netflix Giù le mani dai gatti: caccia a un killer on-line ribalta la prospettiva. Ispirata a una storia vera, la serie inizia con la testimonianza di due internet nerds che non si conoscono e che si sono incontrati on line perché entrambi sono rimasti sconvolti da un video in cui qualcuno uccide due gattini. Assieme a altri hanno deciso di trovare il killer, lavorando come investigatori senza uscire da casa. Con l’ utilizzo della tecnologia del mondo occidentale scovano indizi, uniscono i puntini per trovare luoghi, tempi e un volto, quello infine di Luka Magnotta, killer dei gatti che si scoprirà essere anche l’assassino dello studente cinese Jun Lin a Montréal.

Chi è feroce verso gli animali non umani lo è spesso con quelli della propria specie, nell’ultimo romanzo Schegge di Bret Eston Ellis, il serial killer chiamato nel libro Pescatore a Strascico, poco prima di uccidere la sua vittima umana, rapisce e tortura i suoi animali domestici e quelli del quartiere. Leggendo il romanzo ogni volta che il giovane protagonista Bret, rientra nella sua ricca casa sulla Mulholland Drive a Los Angeles, priva di genitori perennemente in vacanza in Europa, assale una densissima ansia fino a quando il piccolo cane Shingy non si manifesta.

Porfirio di Tiro (III secolo d.C.), la cui scrittura dai frammenti lascia intravedere una sorta di pubblicista contemporaneo, che da buon neoplatonico riprende I pitagorici e nel trattato De Abstinentia afferma che chi ama la natura animata non odierà nessuna classe di esseri innocenti e quanto sarà il suo amore per il tutto, tanto più coltiverà la giustizia.

Porfirio inoltre afferma che la dieta vegetariana rende più buoni della dieta carnivora, perché procura un senso di pace della ragione.

Konrad Lorenz, per il suo saggio narrativo sul linguaggio comportamentale degli animali non-umani, L’anello di Re Salomone, muove dalla leggenda che il re possedesse un anello che gli dava il potere di parlare con gli animali, lasciando intendere che la saggezza del mitico sovrano derivasse proprio da questa pratica.

Rispetto a Leonardo da Vinci il Vasari afferma: “Veramente mirabile e celeste fu Lionardo…. E non avendo egli si può dir nulla, e poco lavorando, del continuo tenne servitori e cavalli, de’ quali si dilettò molto, e particolarmente di tutti gli altri animali, i quali con grandissimo amore e pacienza governava. E mostrollo ché spesso passando dai luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia a pagatogli a chi li vendeva il prezzo che n’era richiesto, li lanciava in aria a volo, restituendogli la perduta libertà”. Si dice che Leonardo non mangiasse carne. D’altra parte anche nella Genesi Dio invita l’uomo a cibarsi dei frutti degli alberi e non degli animali e pare che i cristiani primitivi si attenessero a questo precetto, come del resto Francesco d’Assisi fece in seguito.

Sempre nel medesimo articolo sull’anima degli animali di “Wired” si legge basandosi su statistiche precise che in Italia nel 2020, anno della pandemia, si è registrato un boom di adozioni di cani e gatti per un totale di 17.600 animali domestici, il 15% in più dell’anno precedente e che anche a tavola l’Italia sta cambiando, pur essendo il quarto produttore di carne bovina in Europa, negli ultimi dieci anni il consumo è diminuito di un terzo.

Ammesso che l’uomo possegga o meno un’anima immortale, riesce davvero difficile o alquanto irrazionale pensare che il soffio degli animali sia più restio a una qualche ascensione metafisica, ma non è importante, l’etica riguarda soprattutto la Terra considerata come divinità laica. D’altra parte ci sono stati momenti della Storia, in cui si diceva che anche la donna fosse priva di soffio divino, come altre specie umane ritenute inferiori. La cultura patriarcale è tuttora irragionevole, anche sotto il profilo capitalistico della finanza, svincolata da ogni forma di produzione, che non sia il denaro per il denaro anche quello nuovo digitale straperformativo.

Vogliamo credere che queste sculture di Cloud Cities pensate da Tomás Saraceno per accogliere gli “zóa”, contengano il seme della speranza che conduce al manifestarsi di un mondo rinnovato e più evoluto in cui vitella/o e leoncella/o pascoleranno assieme a una piccola/o fanciulla/o, per citare l’Isaia della Bibbia.

Benvenuti saranno I vostri animali non umani in questa mostra di Tomás Saraceno e benvenuti saranno anche quelli che speriamo giungano non accompagnati da umani per appropriarsi delle sculture Cloud Cities per uccelli e insetti sistemate nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale.

Ci verrebbe da concludere con la favola di Esopo Il Ragno e la Podagra, ma non ci sembra appropriato, m combattendo le frontiere e lo specismo, vuole andare oltre alle forme di classismo divisivo. Come a dire che tutti beneficierebbero di un certo tipo di decrescita che implica il ritorno necessario dello Welfare, inabissato dai capitali folli del neo-liberismo di matrice individuale indotto dalla globalità nei fatti un po’ di cartapesta, come una quinta teatrale che nasconde il backstage.

Lasciamo piuttosto lo spazio a Alberto Pesavento, già collaboratore del Museo Aero Solar fondato da Saraceno e trasformato poi in Fondazione Aerocene, oggi apicultore, che racconterà di un lavoro speciale che sarà presentato in mostra.

 

Titolo: “Ora d’aria”

Serie di favi di miele naturali costruiti dalle api mellifere all’interno di un coprifavo posizionato al contrario sopra il nido dall’apicoltore.

L’apicoltore: “Qualche volta le api vanno a farsi una passeggiata nei dintorni e portano con sé tutto il necessario: cera e miele. Sembra poi che le api preferiscano occupare questo spazio vuoto piuttosto che quello che offriamo loro di solito: un nido a misura d’uomo.”

Tutti i proventi di quest’opera d’arte saranno utilizzati per preservare l’apicoltura sostenibile su piccola scala e i progetti educativi sulle api da miele.

In collaborazione con âseméil

www.asemeil.it

 

Pinksummer ringrazia per il supporto alla produzione

Painting S.R.L. Verniciature Industriali, Luzzara RE, Italia

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In the beautiful text that Tomás Saraceno wrote for the catalogue of the exhibition held at the Serpentine in 2022, Web(s) of Life, after stating that the Aerocene Foundation since 2015 directly supports activities that neither the artist’s galleries nor the Saraceno Studio with their art productions can support, with respect to solidarity and real activism against water-consuming lithium mining in places in the ‘global south’ where the element is precious for the sustenance of the peoples and creatures of those latitudes: ‘... An agreement with my galleries also means that any profit with respect to the work connected with the Aerocene Foundation is divided into three: the Studio, the galleries and for the communities of the Salinas Grandes and Laguna Guayatayoc through a local NGO in Argentina called FARN’ and continues: ’We also have to ask where our guests come from. Who are they? What happens when a museum takes non-human visitors into account? Who has the power to decide this? We welcomed dogs into our exhibition and they count as visitors in our statistics. Would all the birds and spiders stay after the exhibition? Will some of the bird houses become standard? While I cannot remunerate the spider/web, whose authorship and wisdom finds a central place in Web(s) of Life, we continue to seek non-extractive and sensitive ways to support the research and practice of those in the Aracnophilia community [...] whose practice of Ŋgam dù divination reveals a true interspecies dialogue. [...] As well, we have discussed how the Cloud Cities sculptures, when they are occupied by birds, should remain in place, and that the ownership of such an artwork would be extended to instantiate its flying guests as co-owners together with future collectors. Degrowing ownership... regrowing stewardship... we have called this a certificate of authenticity, that states: if a collector purchases the sculpture, they will co-own it together with the bird, and will not be allowed to ship or move it so long as the birds continue nesting inside of it.’ and finally Saraceno states: ’With the image of a dormant seed, in a latent state of hope, myself and many others have tried to make a small contribution to the movement of degrowth, by appending to it the notion of re-growth - a marker of regeneration rather than negation. This project is an imperfect, slow and sometimes bumpy attempt to take steps towards a less extractive and more eco-social transition; not only a transition in flows of energy, but in the movement and exchange of knowledge and the ways in which different forms of knowledge are respected, supported and valued’.

 

Anima∞le exhibition will present a form of Cloud Cities, if we want to be less austere, theoretical and elegant, but also welcoming to non-human visitors: spiders, insects, birds, dogs and in Genoa at Pinksummer even cats. A declination of Cloud Cities that focuses even more on the theory that the universe has no borders and that it also belongs to non-humans of all species to whom we share the same destiny, especially in the face of the awareness of the ecological threat.

That dormant seed of hope of which Saraceno writes, with respect to finding the step towards less extractive and more eco-social behaviour, is also manifesting itself with the changing relationship of our complex human society towards animals. As an article in ‘Wired’ by Marco Grieco discusses, ‘Do animals have a soul? Now even the Church wonders’: in the hyper-extractive executive period of the economic boom, the cinema staged Alfred Hitchcock’s Birds (1963), Steven Spielberg’s Jaws (1975), accurately framing the conflictual relationship between man and the rest of the animal kingdom, an attitude faithful to a boundless modern fairy tale tradition. In 2019, the Netflix series Hands Off Cats: Hunt for an Online Killer reverses the perspective. Inspired by a true story, the series begins with two internet nerds who do not know each other and met online because they were both shocked by a video of someone killing two kittens. Together with others, they decided to find the killer, working as investigators without leaving home. Using the technology they unearth clues, connect the dots to find places, times and a face, that finally of Luka Magnotta, the cat killer who will also turn out to be the murderer of Chinese student Jun Lin in Montréal.

Those who are ferocious towards non-human animals are often ferocious towards those of their own kind. In Bret Eston Ellis’ latest novel The Shards, the serial killer named in the book Trawler, just before killing his human victim, kidnaps and tortures his pets and those in the neighbourhood. Reading the novel each time the young protagonist, Bret, returns to his wealthy home on Mulholland Drive in Los Angeles, bereft of parents perpetually on holiday in Europe, a dense anxiety assails us until the little dog, Shingy, shows up.

Porphyry of Tyre (3rd century A.D.), whose writing from the fragments hints at a kind of contemporary publicist, as a good neo-Platonist takes up the Pythagoreans and in his treatise De Abstinentia states that he who loves animate nature will hate no class of innocent beings, and the more he loves the whole, the more he will cultivate justice.

Porphyry also states that the vegetarian diet makes one better off than the carnivorous diet because it provides a sense of peace of reason.

Konrad Lorenz, for his narrative essay on the behavioural language of non-human animals, King Solomon’s Ring, moves from the legend that the king possessed a ring that gave him the power to talk to animals, suggesting that the mythical ruler’s wisdom derived from this very practice.

With respect to Leonardo da Vinci, Vasari states: ‘Truly admirable and celestial was Leonardo.... And since he had nothing to say, and little work, he continually kept servants and horses, of which he took great delight, and particularly of all the other animals, which he governed with great love and patience. And he often showed him that when he passed by places where birds were sold, he would often take them out of their cages by hand and pay the seller the price that was required, and then he would throw them into the air in flight, restoring their lost freedom’. It is said that Leonardo did not eat meat. On the other hand, even in Genesis God invites humans to eat the fruit of trees and not animals, and it seems that primitive Christians adhered to this precept, as did Francis of Assisi later.

In the same article on the soul of animals in ‘Wired’, we read based on precise statistics that in Italy in 2020, the year of the pandemic, there was a boom in the adoption of dogs and cats for a total of 17,600 pets, 15% more than the previous year, and that even at the table Italy is changing, despite being the fourth largest producer of beef in Europe, consumption has fallen by a third in the last ten years.

Assuming that humans does or does not possess an immortal soul, it is indeed difficult or somewhat irrational to think that the breath of animals is more reluctant to some metaphysical ascension. On the other hand, there have been times in History when women were also said to lack divine breath, like other human species considered inferior. The patriarchal culture is still unreasonable, even from the capitalist point of view of finance, disengaged from any form of production, other than money for money’s sake, even the new digital over-performing one.

We want to believe that these Cloud Cities sculptures by Tomás Saraceno to welcome the ‘zóa’ contain the seed of hope that leads to the manifestation of a renewed and more evolved world in which heifer/calf and lioness/lion will graze together with a little girl/boy, to quote the Isaiah of the Bible.

Welcome will be your non-human animals in this exhibition by Tomás Saraceno, and welcome too will be those that we hope will come unaccompanied by humans to take possession of the Cloud Cities sculptures for birds and insects placed in the Main Courtyard of the Doge’s Palace.

We would like to conclude with Aesop’s fable The Spider and the Podagra, but it does not seem appropriate, Cloud Cities fighting borders and specism, wants to go beyond divisive forms of classism. As if to say that everyone would benefit from a certain kind of degrowth that implies the necessary return of Welfare, which has been swallowed up by the insane capitals of neo-liberalism of individual matrix induced by globality in fact a bit of papier-mâché, like a theatrical backdrop hiding the backstage.

Rather, we leave space to Alberto Pesavento, former collaborator of the Aero Solar Museum founded by Saraceno and later transformed into the Aerocene Foundation, and today beekeeper, who will tell of a special work that will be presented in the exhibition.

 

Title “Out-of-cell time”

Series of natural honey combs built by honeybees inside a beehive crown board, placed upside down over the nest by the beekeeper.

The beekeeper: “Sometimes the bees go for a walk nearby and bring everything they need with them: wax and honey. It seems that the bees prefer to occupy this empty space rather than the one we usually provide them with: a human-sized hive.”

All proceedings of this art work will be used to preserve small scale sustainable beekeeping and educational projects about honeybees.

 

In collaboration with âseméil

www.asemeil.it

 

 

Pinksummer thanks for the support

Painting S.R.L. Verniciature Industriali, Luzzara RE, Italy