A Palazzo Pepoli torna il Museo della Storia di Bologna. Dietrofront del Comune dopo le polemiche

Chiuso da aprile scorso, lo storico edificio di Fondazione Carisbo, passato in concessione all’amministrazione cittadina, sembrava destinato a ospitare un nuovo progetto, in attesa del Museo Morandi. E invece riapre il Museo della Storia

Non si può certo dire che il 2024 di Palazzo Pepoli sia stato privo di colpi di scena. Coinvolto nel processo di rivoluzione del circuito Genus Bononiae, progetto culturale lungimirante e innovativo avviato da Fondazione Carisbo nel 2003 e oggi in fase di riassetto dopo l’esternalizzazione della gestione museale resa necessaria da conclamate difficoltà economiche, lo storico edificio di via Castiglione è stato oggetto negli ultimi mesi di un dibattito serrato circa il suo futuro, tra polemiche, appelli accorati e cambi di rotta. Mentre lo scorso maggio l’ufficializzazione di una partnership quadriennale di collaborazione tra Fondazione Carisbo e Opera Laboratori apriva nuovi scenari per la valorizzazione di Palazzo Fava – Palazzo delle Esposizioni, di San Colombano – Collezione Tagliavini, del complesso monumentale di Santa Maria della Vita e di San Giorgio in Poggiale – Biblioteca d’Arte e di Storia, infatti, Palazzo Pepoli, già sede del Museo della Storia di Bologna, subiva una sorte più incerta. 

Gli ultimi mesi incerti a Palazzo Pepoli e l’ipotesi del Museo Morandi

Ceduto in concessione al Comune da Carisbo – tramite un accordo di comodato gratuito di 12 anni, eventualmente rinnovabile – il Palazzo sembrava destinato a ospitare, secondo quanto annunciato dal sindaco Matteo Lepore, il Museo Internazionale di Giorgio Morandi, accogliendo entro la fine di ottobre 2026 le opere dell’artista ospitate al MAMbo. Una decisione accolta tiepidamente in città, soprattutto per la difficoltà di comprendere l’interruzione di un percorso, quello del Museo della Storia di Bologna, tutto sommato avviato di recente (l’inaugurazione risale al 2012), ma ben accolto e capace di far registrare un buon numero di presenze. Per predisporre il nuovo allestimento, si era anche deciso di trasferire in un deposito i beni mobili “costituenti l’intero apparato museale”, in vista di un progetto che già nel 2025 avrebbe dovuto aprire una finestra sul mondo dell’immaginazione, sotto la gestione di Bologna Welcome.

Il Museo della Storia di Bologna a Palazzo Pepoli
Il Museo della Storia di Bologna a Palazzo Pepoli

Il Museo della Storia di Bologna riapre a Palazzo Pepoli

E invece, dopo otto mesi di chiusura, il 30 novembre 2024 Palazzo Pepoli si appresta a riaprire nella veste più cara alla città, con il ripristino del Museo della Storia di Bologna. Un dietrofront solo temporaneo, probabilmente propiziato dalle proteste diffuse per lo smantellamento del museo (e dai costi elevati che avrebbe comportato), che almeno per i prossimi due anni garantirà il rilancio del progetto come “luogo di incontri dei saperi dedicato alla storia di Bologna nelle sue diverse espressioni, intesa come qualcosa di presente e fecondo nel sapere e nel saper fare dell’oggi e del futuro”: una enfatica trama narrativa che prova a far dimenticare le incertezze e i passi falsi dei mesi passati.
Accanto all’esposizione che racconta la storia di Bologna dalla Felsina etrusca fino al presente, il “nuovo” polo museale si impegnerà a promuovere un format articolato di appuntamenti ospitati nella Sala della Cultura al primo piano dell’edificio e nella Piazza coperta progettata da Mario Bellini, cui si accede liberamente. Tra conferenze e incontri curati da Roberto Grandi, laboratori, musica, approfondimenti tematici sulla cultura popolare in collaborazione con altre realtà e istituzioni cittadine, installazioni e interventi di diversa natura. Al pian terreno, inoltre, inaugura anche un punto ristoro, che nel mese di dicembre sarà aperto solo dal venerdì alla domenica, in fase di rodaggio.
E un ruolo importante, nella costruzione dell’identità di quello che vuole proporsi come hub culturale centrale nella vita della città, lo giocherà la comunicazione, con il lancio di un nuovo sito web e di canali social per veicolare i contenuti del nuovo museo a un pubblico ampio ed eterogeneo. 

Il programma inaugurale di Palazzo Pepoli

Il 30 novembre l’ingresso sarà gratuito per tutti, e nel pomeriggio si potrà partecipare a visite guidate alla scoperta del museo. Domenica 1 dicembre, invece, andranno in scena il concerto inaugurale della Filarmonica del Teatro Comunale e un dialogo sul dialetto bolognese tra Andrea Mingardi e Roberto Serra, primo di una serie di appuntamenti volti a valorizzare il vernacolo locale. 

Il Museo Morandi è sempre all’orizzonte

Il sindaco Lepore, però, fa sapere di non aver rinunciato al progetto del Museo Morandi, cui si continuerà a lavorare sperando nel buon esito della sentenza d’appello che oppone l’amministrazione cittadina a chi vorrebbe il ritorno delle opere di Giorgio Morandi a Palazzo d’Accursio. Con il via libera del tribunale, l’orizzonte temporale per la realizzazione del museo a Palazzo Pepoli si confermerebbe per la fine del 2026. Intanto, però, Bologna può tornare a godersi il suo Museo della Storia della città.

Livia Montagnoli

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