Thom Yorke e Stanley Donwood in mostra a Oxford. Dalle copertine dei Radiohead alle nuove opere
Nella città che ha visto nascere i Radiohead, nel 2025 l’Ashmolean Museum omaggia il sodalizio tra il frontman della band e l’artista che ne ha plasmato l’identità visiva, esponendo anche le grandi tele realizzate a quattro mani dai due
Proprio di recente, Thom Yorke è tornato a ribadire la necessità di esplorare nuove strade con la libertà creativa che gli appartiene, privilegiando la dimensione più individuale del suo lungo e articolato percorso artistico. Non certo con l’intenzione di rinnegare la sua storia come frontman dei Radiohead, gruppo che ha forgiato il rock alternativo britannico e internazionale negli Anni Novanta (a partire dall’album di esordio Pablo Honey, del 1993, fino al celebratissimo Ok Computer, pubblicato nel ’97, e alle sperimentazioni dei Duemila, propiziate dal successo di Kid A e Amnesiac), ma rivendicando “il diritto di fare quello che ha senso per ciascuno di noi senza dover continuamente dare spiegazioni”.
Thom Yorke, i Radiohead e l’arte
Ciascun componente della band ha infatti abbracciato negli ultimi anni progetti solisti di qualità: con il chitarrista Jonny Greenwood, altra pedina essenziale dei Radiohead, Yorke ha fondato la band The Smile (insieme al batterista jazz Tom Skinner), fresca della pubblicazione del terzo album registrato in studio. Intanto, il cantante e polistrumentista ha scelto di concludere il 2024 con un tour solista in Nuova Zelanda, Australia e Giappone, annunciando per il 2025 il desiderio di cimentarsi con una nuova sfida: l’adattamento dell’album Hail to the Thief dei Radiohead per una produzione teatrale dell’Amleto di Shakespeare che andrà in scena dal 27 aprile al 18 maggio a Manchester e poi a Stratford-upon-Avon, città natale del Bardo. Hamlet Hail to the Thief, come si intitola la piece inedita, celebrerà così l’incontro tra il rock contemporaneo e il teatro elisabettiano, evidenziando l’attualità della tragedia shakespeariana nella lettura delle degenerazioni del potere e della fragilità umana, temi comuni al disco che la band pubblicò nel 2003.
Il sodalizio artistico tra Thom Yorke e Stanley Donwood
Ma l’anno che verrà segnerà anche il debutto in una mostra pubblica delle opere d’arte frutto della longeva collaborazione tra Yorke e Stanley Donwood, al secolo Dan Rickwood, pittore, incisore, scrittore e anima visiva dei Radiohead, per i quali ha disegnato le copertine degli album sin dal 1995 (e ancor prima l’EP My Iron Lung del ’94). “Tutti i lavori che ho realizzato con i Radiohead nascono direttamente dall’ascolto della loro musica nella fase iniziale del processo di registrazione. La musica è ciò che illustro”, dichiarava l’artista ad Artribune ormai più di dieci anni fa, in occasione di una personale all’Outsider Gallery di Londra. Della poetica della band di Oxford, Donwood ha esplicitato le ossessioni, la malinconia, la pulsione per l’onirico e universi allucinati. E nel 2015 Yorke ha ricambiato l’affinità componendo una lunghissima soundtrack (The Panic Office: 432 ore di musica!) per accompagnare la retrospettiva dell’artista presso lo spazio Carriageworks di Sydney.
Del resto, la sinergia artistica tra i due ai tempi dell’università, quando a Exeter si conoscono nelle classi di storia dell’arte e letteratura inglese, e si è rinsaldata negli ultimi anni proprio in concomitanza con la nascita del gruppo The Smile, di cui Donwood ha disegnato l’identità visiva sin dagli esordi, durante la pandemia, creando insieme a Yorke anche le animazioni che accompagnavano i primi singoli. Nell’autunno 2023, solo per pochi giorni, la galleria Tin Man Art di Londra – che rappresenta entrambi gli artisti – anticipava gli esiti di questo rinnovato sodalizio con la mostra The Crow Flies, presentando al pubblico una serie di più di venti dipinti inediti di grandi dimensioni creati congiuntamente da Stanley Donwood e Thom Yorke, lavorando fisicamente l’uno accanto all’altro sulle stesse tele a partire dalla fascinazione per le mappe storiche e la topografia.
La mostra di Thom Yorke e Stanley Donwood a Oxford
Ma l’esposizione annunciata per il 2025, che ripartirà proprio da questo ultimo progetto, sarà la prima allestita in uno spazio pubblico, l’Ashmolean Museum di Oxford, e riunirà un gran numero di lavori, con approccio multimediale: This Is What You Get (“this is what you’ll get when you mess with us”, recita il ritornello di Karma Police) presenterà, infatti, oltre 120 opere dei due artisti, dagli anni Ottanta a oggi, includendo dunque le più celebri copertine degli album dei Radiohead, i bozzetti e gli schizzi dei due artisti, i taccuini di idee mai esposti prima. Fino alle grandi tele a quattro mani realizzate tra il 2021 e il 2023. In mostra dal prossimo 8 agosto fino all’11 gennaio 2026.
Livia Montagnoli
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