La Pop Art italiana arriva in mostra in Belgio 

I miti della Pop Art italiana degli Anni Sessanta e Settanta rivivono nella grande mostra proposta dalla Galerie St-John di Gent. I protagonisti sono Emilio Tadini e Keizo Morishita, insieme ai loro colleghi

L’ultima proposta espositiva della Galerie St-John di Gent, Italian Pop Art around 1970. Emilio Tadini, Keizo Morishita & friends, in programma, è dedicata agli artisti Emilio Tadini e Keizo Morishita, insieme ai colleghi e amici Gianfranco Pardi, Enrico Baj, Valerio Adami, Alik Cavaliere e Marco Roncada.  

Galerie St. John, Gent
Galerie St. John, Gent

La Galerie St-John di Gent: un progetto di riconversione in Belgio 

La mostra è allestita negli straordinari spazi della settecentesca cappella di St-Jan in d’Olie – uno dei primi esempi in Belgio di riconversione di un edificio ecclesiastico, altrimenti destinato alla rovina – che fu acquisita nel 1980 da Leo Steel. La galleria che vi ha sede oggi è guidata dai figli, Emmy e Raf Steel, che hanno curato la mostra Italian Pop Art around 1970. Quest’ultima è un’occasione per fare il punto sui legami degli artisti italiani, o attivi in Italia, con il Belgio e sui rapporti con le gallerie di entrambi i Paesi, in particolar modo la Galerie Richard Foncke di Gent e lo Studio Marconi di Milano, intessuti negli Anni Settanta del Novecento. 

Le opere della Pop Art italiana in mostra a Gent in Belgio 

La raccolta presentata proviene da una collezione privata costituita tra la fine degli Anni ‘60 e l’inizio degli Anni ‘70, le cui opere – acquistate da Richard Foncke – sono sempre rimaste unite. La maggior parte di esse non è mai stata mostrata al pubblico fino ad oggi, dopo l’esposizione iniziale dell’epoca. 

Emilio Tadini in mostra a Gent in Belgio 

L’esposizione è incentrata in primo luogo su Emilio Tadini, intellettuale, poeta e artista milanese, che in Belgio influenzò con la sua opera le nuove avanguardie astrattiste fiamminghe. Lo si può collegare ad altre figure, quali Adami, Cavaliere, Baj,  Pardi e Lucio del Pezzo, dei quali sono visibili dipinti, disegni e collage, tra cui le serie Copertina per un settimanale e Color & Co. In esse emerge il discorso intellettuale dietro alla pittura, con una riflessione sulle fondamenta dell’arte, sul colore e il fondo. Nonché la volontà di attivare lo spettatore in una ricostruzione della storia narrata dall’artista, attraverso oggetti identificabili ma neutri, e l’interazione con il pubblico che ne svela significati e connessioni. Si prenda, ad esempio, Le Déjeuner sur l’herbe (1970), con il cortocircuito di sensi e richiami tra l’opera di Claude Monet e il suo omaggio all’omonimo dipinto di Édouard Manet. 

Keizo Morishita in mostra a Gent in Belgio 

Il clamore della Pop Art e il suo debutto in Italia grazie alla Biennale di Venezia del 1964, è evocato nell’esposizione con un fine gioco di rimandi, accanto alla riflessione sull’arte delle avanguardie. Questo avviene con il recupero della figura di Marcel Duchamp da parte di Keizo Morishita, nella serie Avec Marcel Duchamp affiancata a La Géographie. Un pensiero quanto mai attuale, che evoca i luoghi di conflitto e di guerra nel 1968.  Una delle prime mostre sul lavoro di Keizo si tenne proprio qui, a Gent, nel 1969 presso la Galleria Foncke, con opere delle due serie qui presentate. 

Gli altri artisti in mostra a Gent in Belgio 

In un percorso idiosincratico tra minimalismo e barocco, la galleria propone le più geometriche opere di Gianfranco Pardi, affiancate ai giochi visivi e semantici di Enrico Baj, in un crescendo di colore con Valerio Adami, Alik Cavaliere e Marco Roncada. Quest’ultimo chiude il percorso con alcune tele posizionate nel corridoio che conduce all’uscita. I profili e i colori di Roncada, la cui esperienza nella Pop Art durò poco più di qualche anno, emergono e si fondono in un caleidoscopio di forme e ombre creato dal pavimento a sacchi bianchi e neri della galleria. 

Silvia Scaravaggi 

Italian Pop Art around 1970. Emilio Tadini, Keizo Morishita & friends 
Galerie St-John, Gent (Belgio) 
Fino al 29 dicembre 2024 

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Silvia Scaravaggi

Silvia Scaravaggi

Operatrice culturale e curatrice indipendente. Si è laureata con Sandra Lischi all'Università di Pisa in Teoria e tecniche dei mezzi di comunicazione audiovisiva; ha approfondito lo studio dei nuovi media durante il Socrates all’Universiteit van Amsterdam. Ha collaborato con Aiace…

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