Il futuro dei musei italiani? Con questa spending review non si va da nessuna parte… Su Artribune Magazine, riflessioni (e qualche ricetta) di Gabriella Belli
Le collezioni italiane hanno subìto, durante il ventennio fascista, un arresto notevole, da cui è stato difficile risollevarsi. Gli attuali tagli ai budget stanno creando un altro vuoto che sarà complicato colmare per tenersi al passo con gli altri Paesi europei? Domanda capitale, alle cui risposte sono legati i destini attuali di tante strutture culturali […]
Le collezioni italiane hanno subìto, durante il ventennio fascista, un arresto notevole, da cui è stato difficile risollevarsi. Gli attuali tagli ai budget stanno creando un altro vuoto che sarà complicato colmare per tenersi al passo con gli altri Paesi europei? Domanda capitale, alle cui risposte sono legati i destini attuali di tante strutture culturali italiane, ma soprattutto il futuro delle stesse.
A chi porla? Artribune Magazine ha guardato a una persona che da decenni è ai vertici di musei, e che ha dimostrato che trovare stimoli nuovi davanti a situazioni nuove che venivano affidate alle sue cure. In altre parole, alla persona che ha creato e diretto per anni il Mart di Trento, e poi ha accettato il timone dei Musei Civici di Venezia. Avete capito, parliamo di Gabriella Belli: a lei abbiamo cosa si può fare in un momento di crisi come quello nel quale siamo immersi.
E lei non si è certo tirata indietro: “purtroppo questa spending review, questa situazione pesantissima nell’ambito dei beni culturali ha da anni messo il coperchio all’incremento del patrimonio. C’è stato un piccolo intervento nel periodo di costruzione del Maxxi a Roma con una campagna di acquisizioni, e tuttora il Ministero fa qualche raro acquisto…”. Insomma, in che direzione guardare? Per le altre risposte, vi toccherà aspettare di leggere la rivista: ormai manca poco, chi passerà ad Artefiera Bologna la troverà fresca di stampa…
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