A Roma la mostra su sessualità, maternità e femminilità. A partire da un dolce abruzzese 

La maternità è al centro di “Pupa”, mostra con cui il duo artistico romano Grossi Maglioni indaga le tradizioni italiane per proporre nuove idee slegate dal patriarcato e da obblighi di genere

Qual è l’immaginario archetipico dietro l’idea comunemente diffusa di donna e madre italiana? Questa la domanda da cui parte la mostra Pupa, personale del duo artistico Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni, 1982) a cura di Dorotheé Dupuis, a Roma, presso lo Spazio Supernova fino al 18 dicembre. 

Un corpus di opere site specific che evocano il corpo femminile

La mostra di compone di opere site specific realizzate con il supporto di Spazio Supernova, non solo sede espositiva ma anche centro di produzione culturale. Al piano strada, tre installazioni accolgono i visitatori. Opere vive, perché costituite oltre che da stoffe e ceramiche, da materiali organici come i germogli che, durante il periodo dell’esposizione, compiono più volte il loro ciclo vitale, in omaggio alla decantata maternità. Con titoli sarcastici: Torta di Terra; Pupa, Plateau; Vases: Bocca Pupa, i lavori evocano in modo ambivalente, ironico ed inquietante, il corpo femminile nella sua carnalità. La terra, elemento ancestrale, infatti, nel suo richiamare la vita, ne ricorda inevitabilmente anche la fine. Nella cripta, al piano inferiore, un’installazione sonora, come un canto magico, dal titolo Promessa d’acqua, realizzata in collaborazione con la musicista Andreina Noce, alias Eva Geist, introduce il video Pupa che racconta le origini del famoso dolce abruzzese.

Pupa, per Grossi Maglioni il coronamento di un percorso sulla maternità

La Pupa è dunque al centro, nella sua duplice valenza di dolce simbolico e rappresentativo di una diffusa tradizione folkloristica e di termine utilizzato in riferimento alle giovani donne, intese come bambole, vuoti contenitori per accogliere i futuri eredi. Come hanno affermato le due artiste romane: “La mostra segna l’inizio di una nuova fase della ricerca Beast Mother che indaga le rappresentazioni della donna e della maternità nella cultura contemporanea. A partire dal peso rivestito dalle tradizioni come assetto culturale consolidato, in cui anche i dolci diventano uno strumento per plasmare le menti delle donne, con “Pupa” ci proponiamo di riconfigurare le tradizioni per offrire modalità alternative di essere donna e madre e, quindi, nuove prospettive di futuro”. 

Il public program che completa la mostra di Grossi Maglioni

Obiettivo centrato grazie anche al public program che completa la mostra, ideato con la curatrice, Dorotheé Dupuis ex borsista 2022-23  all’Accademia di Francia a Roma, Villa Medici, residente in Messico ed esperta in tematiche legate al femminismo. Programma che coinvolge attivamente il pubblico grazie a un laboratorio, un talk e una passeggiata-dialogo a cura di Queering Rome.

Ludovica Palmieri

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Ludovica Palmieri

Ludovica Palmieri è nata a Napoli. Vive e lavora a Roma, dove ha conseguito il diploma di laurea magistrale con lode in Storia dell’Arte con un tesi sulla fortuna critica di Correggio nel Settecento presso la terza università. Subito dopo…

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