I film dei fratelli Lumière tornano restaurati nelle sale cinematografiche
Presentato a Torino il secondo film di montaggio di Thierry Frémaux, che esplora l'inizio della storia del cinema attraverso più di cento corti realizzati a cavallo fra Ottocento e Novecento dai padri della settima arte: i fratelli Lumière
Il critico cinematografico Thierry Frémaux continua la sua esplorazione del cinema delle origini. Con Lumière! L’aventure continue (Francia, 2024, DCP, 103′) propone al pubblico il montaggio e il commento di un altro centinaio di film Lumière girati nel decennio che va dal 1895 al 1905, quello iniziale della storia del cinema. Il film è il sequel di Lumière! L’aventure commence (Lumière! La scoperta del cinema) uscito in Francia nel gennaio del 2017 (136.000 spettatori) e poi in 33 paesi del mondo, compresa l’Italia, con grande successo di pubblico.
Chi è Thierry Frémaux, una carriera dedicata al cinema fra Cannes e Lione
“L’aventure continue è la seconda occasione per l’Institut Lumière di far tornare i film girati dai fratelli lionesi nelle sale cinematografiche dove vennero presentati per la prima volta più di un secolo fa” ha commentato da remoto Thierry Frémaux, che dell’Istituto con sede a Lione è il direttore, impossibilitato a essere presente di persona alla proiezione del suo film al Torino Film Festival. In qualità di Commissario generale del Festival di Cannes era convocato, il giorno stesso, in audizione all’Assemblea Nazionale (la camera del parlamento francese) a Parigi. Il prestigioso incarico alla guida di uno dei più importanti festival cinematografici del mondo, affidatogli nel 2007, dopo che dal 2001 era già direttore artistico, non lo ha distratto dai suoi interessi di cinefilo militante che oltre alla direzione dell’Institut Lumière, lo ha portato a fondare, nel 2009, il Lumière Festival di Lione. Nel corso degli anni sono state premiate grandi star internazionali, da Clint Eastwood a Isabelle Huppert, protagonista dell’ultima edizione, lo scorso ottobre. Presentando il film di Frémaux, il direttore artistico del Torino Film Festival, Giulio Base, non ha nascosto che è proprio il festival lionese il modello di riferimento per il suo lavoro a Torino, “un bel mix di atmosfera glamour con star che attirano un vasto pubblico e al tempo stesso di attenzione cinefila nella programmazione“.
I film del fratelli Lumière tornano nelle sale dopo 130 anni
Lo schema narrativo di Lumière! L’aventure continue è lo stesso scelto per il titolo precedente: scansione per capitoli dedicati a un tema specifico (preceduti da un prologo e chiusi da un epilogo) in cui sono inclusi fra i 6 e i 12 brevi filmati delle origini (le cosiddette Vues degli operatori Lumière che avevano una durata fissa di 50 secondi, quanto consentito dalla tecnica dell’epoca). Paesi lontani, la folla nelle città del Mondo, treni e navi, scene militari, tutto commentato e narrato direttamente dalla voce di Thierry Frémaux, mentre la colonna sonora, splendida, fa affidamento sulle musiche di Gabriel Fauré. Ancora una volta la scelta è caduta su un musicista contemporaneo dei fratelli Lumière, lo stesso criterio che nel film precedente aveva fatto optare per le musiche di Camille Saint-Saëns. La voce narrante di Frémaux è parte importante nel dipanarsi delle storie che ci riportano alle origini della settima arte: ad un tempo didattico ed erudito, con riferimenti storici e filosofici, il commento evidenzia come le scelte tecniche e poetiche di quei primi film siano poi state in grado di influenzare le opere di grandi registi, da Ford a Ozu, fino agli autori contemporanei. “Il cinema dei fratelli Lumière non è un cinema del passato, ma del presente e del futuro: sono film perfetti già alle origini, con la loro forza, evidenza, poesia” sottolinea Frémaux.
Le tre versioni del primo film della storia del cinema
L’inizio de L’aventure continue fa scoprire al pubblico altre due versioni, oltre a quella più conosciuta, di Sortie de l’usine Lumière (L’uscita dalle officine Lumière, marzo 1895), l’uscita degli operai dalla fabbrica Lumière a Lione, considerato il primo film della storia. La versione migliore fu presentata privatamente a Parigi nel marzo 1895, e fece poi parte dei dieci filmati proiettati il 28 dicembre dello stesso anno al Salon indien du Grand Café, in quello che è considerato il primo evento pubblico e quindi l’inizio della storia del cinema. Le altre due riprese testimoniano comunque dell’accuratezza posta, fin dagli esordi, da Louis Lumière nella scelta delle migliori condizioni di luce e dei diversi angoli di ripresa.
Thierry Frémaux ha sottolineato che l’uscita di questo suo secondo film non sarebbe stata possibile senza la complessa opera di restauro dell’intero corpus delle Vues Lumière che consta in totale di circa 1400 filmati. Il progetto, realizzato in collaborazione con il laboratorio dell’Immagine Ritrovata di Bologna, sta progressivamente restaurando i filmati provenienti da vari archivi come quello del Centre national du cinéma et de l’image animée (CNC), della Cinémathèque française e dello stesso Institut Lumière. Nel 2016 sono stati recuperati 130 filmati, a cui si sono aggiunti i 300 restaurati nel 2024. Centodieci sono stati utilizzati per questo secondo film di montaggio restando fedeli al formato originale e rispettando la velocità di ripresa degli operatori Lumière.
Nel 2025 si festeggiano i 130 dalla nascita del cinema
Lumière! L’aventure continue uscirà nelle sale francesi il 5 febbraio 2025 (non ancora disponibile la data italiana). Il prossimo anno il cinema festeggerà il suo 130° compleanno e la pellicola fa parte di un programma di celebrazioni che caratterizzeranno l’evento in tutta la Francia. Non a caso il film di Frémaux si conclude con il corto che nel 2019 Francis Ford Coppola ha voluto girare davanti all’ Hangar du premier film riprendendo il pubblico che usciva dalla sala cinematografica ricavata dove un tempo c’erano le officine Lumière. Un omaggio del regista americano al luogo dove le Cinématographe è nato. L’ultima immagine è un tondo di Bertrand Tavernier (Lione, 1941 – Sainte-Maxime, 2021), il regista lionese che fu il primo presidente dell’Institut Lumière. Una dedica molto sentita da parte di Thierry Frémaux a uno dei registi più cinefili della storia del cinema.
Dario Bragaglia
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