L’artista Daniele Milvio realizzerà l’opera di arte pubblica per la nuova ala del Teatro alla Scala a Milano
Il concorso promosso dalla società ARIA ha individuato un progetto artistico da inserire nella facciata della torre di Mario Botta in modo permanente. Milvio realizzerà un bassorilievo in bronzo, dal titolo “Sipario”
Archiviata l’attesa Prima che apre la stagione del Teatro alla Scala, nella “nuova” Torre progettata da Mario Botta per ampliare il complesso settecentesco del Piermarini, svelata alla città alla fine del 2023, continuano i lavori per completare la scenografica sala prove ipogea per l’orchestra. Intanto, il teatro sta trasferendo gli uffici che erano dislocati in città all’interno dell’edificio affacciato su via Verdi, destinato a diventare il fulcro operativo delle attività della Fondazione, nonché snodo essenziale del rinnovamento urbanistico dell’area.
Il concorso per l’opera d’arte che completerà la Torre di Mario Botta
E si deve ricondurre a questo intento il concorso indetto da ARIA (Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti: stazione appaltante del progetto realizzato con il contributo dello Stato e della Regione Lombardia) all’inizio del 2024 per individuare un progetto artistico da inserire nella facciata del nuovo edificio, accanto all’ingresso al civico 3 di Via Verdi. Un intervento permanente, previsto nel progetto originario – nell’ambito degli adempimenti richiesti dalla legge 717/49 “arte negli edifici pubblici” che impone alle amministrazioni pubbliche, contestualmente ad alcune tipologie d’interventi di edilizia pubblica, l’obbligo di prevedere la realizzazione di opere d’arte volte all’abbellimento del progetto –, volto a celebrare il rapporto tra musica e architettura. Premio previsto per il progetto vincitore: 85mila euro. Un investimento fin troppo parco, vista la natura e il prestigio dell’operazione, come non mancavamo di sottolineare in fase di presentazione del bando, temendo la scarsa partecipazione di artisti davvero titolati a realizzare un’opera di arte pubblica per Milano.
Gli esiti del concorso di ARIA
A distanza di qualche mese, il concorso ha dato il suo esito. E tra gli oltre 60 progetti ricevuti, la commissione guidata da Paolo Besana e composta da Mario Botta, Roberta Sara Gnagnetti, Maurizio Cattelan e Marzia Migliora, ha assegnato la vittoria a Daniele Milvio, primo per punteggio davanti a Nico Vascellari, Arcangelo Sassolino – che ottengono due menzioni speciali – e Gian Maria Tosatti (nell’ordine di graduatoria). Un gruppo di testa che fuga i timori: la risposta alla chiamata è stata alta e qualificata, come conferma anche l’elenco dei nomi che seguono, da Velasco Vitali a Flavio Favelli, da Yuval Avital ad Anna Valeria Borsari (recentemente scomparsa). L’opera prescelta è un bassorilievo in bronzo fuso a cera persa delle dimensioni di 102x319x18 cm, dal titolo Sipario, “non solo una reinterpretazione di un simbolo della Scala” spiega l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi “ma un gesto che lega la memoria storica della città al suo presente in continua evoluzione”. Sipario rappresenta “le caratteristiche morfologiche di una porzione di sipario della Scala, per la precisione la parte centrale, in corrispondenza dell’apertura” e risulterà leggermente socchiuso. “Riflettendo sul tema del concorso” spiega Milvio “ho pensato di approfondire la mia conoscenza dell’architettura scenica, affidandomi ai testi di Giacomo Torelli e Bruno Mello. Ho ragionato sulla struttura del sipario e sulle sue mutazioni nel tempo, approfondendone tanto gli aspetti funzionali quanto quelli simbolici”.
Chi è Daniele Milvio
Milvio (Genova, 1988; vive e lavora a Milano) orienta la sua ricerca su una commistione di pittura e scultura, rompendo la barriera tra le dimensioni bidimensionale e tridimensionale; la sua pratica, quindi, accosta tecniche e materiali diversi, alla ricerca di risultati inediti. Già protagonista di mostre personali e collettive tra Milano, Napoli, Londra, Berlino (nel 2024 ha presentato i suoi lavori da Amanita a New York, e ha partecipato all’Art Week di Cremona Contemporanea con il suo Altare per divinità storicizzate allestito al Tempietto di San Luca) l’artista genovese avrà 180 giorni dalla stipula del contratto per realizzare il progetto per la torre di Botta.
Livia Montagnoli
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