Al via i grandi lavori di restauro nel Giardino di Boboli a Firenze. Stanziati 15 milioni di euro
Gli interventi riguarderanno il ripristino dei giochi d'acqua delle monumentali fontane, e la riqualificazione dell'Anfiteatro per accogliere nuovamente spettacoli dal vivo. In programma anche il restauro generale degli spazi verdi
Sono stati annunciati i maxi interventi di restauro per il Giardino di Boboli a Firenze. I lavori interesseranno le fontane monumentali del Nettuno e dell’Isola – i loro giochi d’acqua – e l’Anfiteatro, che tornerà ad ospitare spettacoli dal vivo. Queste sono le aree più problematiche individuate dalle Gallerie degli Uffizi che, per l’iniziativa, hanno stanziato 15 milioni di euro che saranno destinati all’azienda appaltatrice selezionata dall’apposito bando di gara (e gestita dalla Soprintendenza di Pisa e Livorno).
Gli interventi di restauro al Giardino di Boboli a Firenze
L’Anfiteatro (progettato dal Tribolo per Eleonora di Toledo e realizzato dopo la morte del suo ideatore, nel 1550) fu in origine concepito come un’architettura vegetale, un “Anfiteatro di Verzura” che costituiva l’ingegnosa trasformazione della cava di pietra forte da cui era stato estratto il materiale per la costruzione di Palazzo Pitti. Fu Cosimo II de’ Medici, nell’ambito dell’ampliamento del Palazzo, a decidere di trasformarlo in un anfiteatro in muratura. Con la sua morte, nel 1621, la trasformazione subì una battuta d’arresto ma, nel 1628, in occasione delle nozze tra Margherita de’ Medici e Odoardo Farnese, lo spazio ospitò per la prima volta spettacoli e rappresentazioni teatrali, predisponendo una cavea provvisoria per gli spettatori. Infine, i lavori vennero ripresi nel 1630 per volere di Ferdinando II, sotto la guida di Giulio Parigi e si conclusero nel 1634. Ad oggi, l’Anfiteatro ha visto la necessità di un restauro scultoreo, vegetale e strutturale e l’intervento (che avrà una durata di 10 mesi) riguarderà gradonate – incluse le scale di accesso –, balaustre, 24 edicole con urne e statue; parterre, vasca e obelisco, percorsi posti nelle immediate adiacenze dell’Anfiteatro, rampa di accesso dall’ingresso Nord-Est di Palazzo Pitti, piazzale della Meridiana. È inoltre prevista la realizzazione di un impianto idrico di antincendio per mettere in sicurezza il Giardino, in particolare nelle aree in cui è possibile saranno ospitati gli spettacoli attività di pubblico spettacolo, come l’Anfiteatro nei pressi del Palazzo e il Prato delle Colonne a Porta Romana.
I giochi d’acqua al Giardino di Boboli a Firenze
Le Gallerie hanno considerato anche il restauro integrale del patrimonio storico artistico del Giardino di Boboli, dedicando particolare attenzione alle fontane monumentali dell’Isola e del Nettuno. Il ripristino di queste – con tutti i loro 100 diversi originari meccanismi di zampillo –, si aggiungono ai lavori di conservazione dei bacini, degli spazi e delle infrastrutture dedicate all’approvvigionamento idrico e la manutenzione dei parterre che circondano gli invasi d’acqua.
Il patrimonio vegetale del Giardino di Boboli
Anche al patrimonio vegetale di Boboli sarà dedicato un piano di riqualificazione ad hoc, reintegrando il tessuto vegetale (dove presenti lacune) e di ricostruzione del disegno originale del verde, andato perso in alcuni punti del giardino. Nello specifico gli interventi riguarderanno siepi, filari di piante, alberi ed anche i prati, a cui si affianca una nuova rete dei percorsi pedonali e carrabili del giardino.
Il Giardino di Boboli: tra ricostruzione storica e rilancio del sito storico artistico fiorentino
“Dopo mesi di lavoro parte finalmente il rilancio del Giardino di Boboli, con una fitta serie di interventi, architettonici, strutturali e di restauro, sia monumentale che vegetale, che ricostituiranno il volto originario del cuore verde del centro di Firenze”, così parla Simone Verde, il direttore delle Gallerie degli Uffizi. “La nostra stella polare è, come sempre, quella ricomposizione storica e collezionistica a 360 gradi dell’inestimabile patrimonio culturale del complesso che vede tra l’altro, nell’imminente apertura universale del Corridoio Vasariano la nascita per la prima volta nella storia di un ponte connettivo, permanente e aperto a tutti, tra le varie anime della cittadella medicea”.
Valentina Muzi
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