A Genova 80 opere per raccontare la pittrice impressionista Berthe Morisot

In parallelo al grande evento di Torino alla GAM, il Palazzo Ducale genovese propone una seconda occasione per riscoprire la storia della grande impressionista, mettendo in rilievo i suoi soggiorni in Liguria e l’impatto che ebbero sulla sua pittura

Per quanto non universalmente nota al grande pubblico, Berthe Morisot (Bourges, 1841 – Parigi, 1895) fu un’esponente chiave dell’Impressionismo. È Pissarro stesso a scrivere, subito dopo la sua morte, “Povera signora Morisot, il pubblico la conosce a malapena”. Pubblico, che oggi può colmare tale vuoto con una seconda mostra in parallelo alla grande rassegna torinese. Parliamo di Impression, Morisot, al Palazzo ducale di Genova. Un progetto che si unisce alle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita del movimento francese più amato della fine dell’Ottocento. 

Berthe Morisot: breve ritratto dell’artista

Figura centrale del movimento impressionista, Berthe Morisot partecipa a tutte le mostre del gruppo, tranne quella del 1879. Lavora fino alla morte sopraggiunta nel 1895, lasciando un corpus di poco più di quattrocento quadri. Questa mostra vuole contribuire alla diffusione e alla conoscenza dell’artista, eludendo i cliché di una pittura femminile ancora legati alla sua opera.
L’ambito domestico – storicamente considerato inferiore e denigrato – diventa ora protagonista delle sue opere. I personaggi, più suggeriti che descritti, reali e al tempo stesso immersi nelle loro fantasticherie, trasmettono una poesia silenziosa e un che di misterioso.

La sorella Edma al centro delle opere di Berthe Morisot in mostra a Genova

La prima metà degli Anni ’70 dell’Ottocento è decisiva per la pittrice.  È allora che mette la figura umana al centro della sua poiesis. Sua sorella, nonché pittrice Edma, diventa la modella prediletta, posando per lei sia all’esterno sia all’interno. Ne Le Berceau (La culla) del 1872 la raffigura mentre osserva la figlioletta Blanche dormire. Lo sguardo materno, la linea che tratteggia il suo braccio sinistro piegato in sintonia con quello – anch’esso piegato – della neonata, gli occhi chiusi di quest’ultima, disegnano una diagonale che mette in rilievo il movimento della tenda sullo sfondo.

Berthe Morisot Le Berceau 1872 © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais : Patrice Schmid
Berthe Morisot Le Berceau 1872 © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais : Patrice Schmid

La mostra di Berthe Morisot al Palazzo Ducale di Genova

I soggiorni in Liguria

Le 80 opere in mostra, tra dipinti acqueforti acquerelli pastelli, insieme ai documenti fotografici e d’archivio, permettono di ripercorrere tutta la vita dell’artista. E non è un caso il fatto che la rassegna sia stata ambientata proprio a Genova. Tra gli scopi del progetto, c’è infatti anche quello di raccontare l’importanza che i due soggiorni in Riviera di Berthe Morisot, negli inverni 1881-1882 e 1888 -1889, hanno avuto sullo sviluppo della sua pittura. Lo schiarirsi della tavolozza, le pennellate dinamiche, vigorose che simulano il moto ondoso, sempre più libere, hanno subito una forte spinta e sono state fortemente influenzate da questa esperienza. Un’intensa testimonianza la è data dalla Barca illuminata.

La vegetazione ligure nelle opere di Berthe Morisot

Un’altra opzione tematica che attrae la Morisot nel periodo ligure è la vegetazione locale, con gli aranci che diventano uno dei soggetti privilegiati. Lo si può notare in Sotto l’arancio del 1889, dove lo sfondo sembra rasentare l’astratto/informale. L’opera testimonia una delle ambizioni dell’artista: “raffigurare degli aranci, non rigidi, ma flessuosi, affascinanti come le cose che ho visto di Botticelli a Firenze”.

L’infanzia nelle opere di Berthe Morisot

Un altro focus della mostra è dedicato alle nipoti, alle bambine e ai bambini rimasti anonimi. L’artista li affigura con grande sensibilità, al punto da essere definita anche pittrice dell’infanzia. Lo si può vedere, ad esempio, in La favola del 1883.  La tela fa parte della serie di opere in cui la figlia Julie è ritratta con Pasie, la governante.  Per le scelte cromatiche e l’atmosfera diradata, dalla tela scaturisce un senso di pace, di serenità.
In Fanciulla con la bambola del 1884, il ritratto di Julie è impostato frontalmente. Il dipinto è già nella scia dello stile impressionista. Evidenti sono i punti di contatto con la tela della collega e amica Mary Cassatt, come nei piedini che oscillano nel vuoto.

L’Impressionismo di Berthe Morisot in mostra a Genova

Se le tele sull’infanzia aprono il percorso e preannunciano uno sviluppo tecnico imminente, nelle sezioni successive si entra nel pieno della poetica e dello stile impressionista. In queste domina la figura femminile, con opere della maturità, dalla “sprezzatura” convinta. Evidente è anche il “non-finito”, una pratica pittorica che Morisot ha affrontato cin interesse, lasciando intravvedere la tela grezza che si fa colore tra gli altri, come in Giovane donna che si rimette un pattino del 1890.

Fausto Politino

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Fausto Politino

Fausto Politino

Laureato in Filosofia con una tesi sul pensiero di Sartre. Abilitato in Storia e Filosofia, già docente di ruolo nella secondaria di primo grado, ha superato un concorso nazionale per dirigente scolastico. Interessato alla ricerca pedagogico-didattica, ha contribuito alla diffusione…

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