Cen Long – Seminare Speranza: il Cantore della Luce
L’esposizione bolognese, che si sviluppa negli splendidi spazi di Palazzo Cavazza Isolani in Piazza Santo Stefano
a Bologna, mette in relazione l’arte dell’artista filosofo Cen Long con il tema della Speranza.
Comunicato stampa
La mostra, dal titolo Seminare Speranza – Cen Long il Cantore della Luce, curata da Metra Lin e Laura Villani e
promossa dalla Crux Art Foundation è allestita a Palazzo Cavazza Isolani, e rappresenta, dopo la mostra da
Aprile a Novembre a Palazzo Querini San Barnaba, Fondazione Ugo e Olga Levi in occasione della 60°
Esposizione internazionale d’Arte La Biennale di Venezia 2024, in marzo all’Accademia Delle Arti del Disegno di
Firenze, la più antica del mondo fondata da Michelangelo e diretta da Cristina Acidini già direttore degli Uffizi e del
Polo Museale Fiorentino, la terza tappa dell’Italian Cen Long Exhibition Tour.
L’esposizione bolognese, che si sviluppa negli splendidi spazi di Palazzo Cavazza Isolani in Piazza Santo Stefano
a Bologna, mette in relazione l’arte dell’artista filosofo Cen Long con il tema della Speranza, tema che viene
posto dall’artista al centro delle nostre esistenze quale espressione del potere assoluto dell’amore definito in
narrazioni pittoriche metafisiche e concettuali.
L’arte della speranza coltivata da Cen Long nella travagliata vita umana resiste come ultimo bene, estrema
scintilla che ci consente di attendere il futuro senza mai disperare un artista che raffigura un’umanità erica perché
ancora capace di sperare e di apprezzare le meraviglie del creato e dell’umanità dona a chi ha la purezza
nell’anima. La luce è poi il colore della speranza che riesce ad illuminare e rischiarare il più buio cammino.
Cen Long rappresenta, secondo gli intellettuali cinesi per le sue implicazioni filosofiche, l’artista più prestigioso
della Cina, il regno di mezzo Chung-kuo, e la sua mostra costituisce un’occasione di riflessione sempre protesa
alla speranza. La mostra si è proposta proprio per la profondità dei significati di innescare una serie di importanti
considerazioni su temi di cui la Speranza, secondo Seneca il solo bene comune a tutti gli uomini, appartenendo
anche a coloro che non hanno più nulla, rappresenta una visione di sincretismo e collegamento tra religioni. La
visione della vita di Cen Long contrappone alle prove e ai dolori a cui siamo sottoposti un cammino volto alla
ricerca di un paradiso a cui accedere con speranza e gratitudine per a bellezza del Creato e la bontà dell’umanità.
Cen Long, particolarmente sensibile anche al tema del Creato, vede l’uomo come una delle sue meravigliose
creature, simbolo e centro dell’impegno per la sostenibilità del pianeta, indispensabile per una transizione
ambientale effettiva e consapevole.
Cen Long un artista con un immenso bagaglio culturale sia occidentale che orientale, decide, dopo una carriera di
primissimo piano, di ritirarsi a vivere appartato con le sue tele, i suoi libri e la sua musica con il desiderio che le
sue opere possano spingere chi le guarda a esplorare l’ignoto e a nutrire speranza vista, in tempi di incertezza
e cambiamento, come un faro di luce e un catalizzatore di resilienza e progettualità.
Il tour nelle sue tappe di Firenze e Venezia ha riscosso un grandissimo interesse sia da parte della stampa che
del pubblico sia per l’importanza dell’artista che per l’intensità del messaggio di speranza che le opere e l’artista
desiderano comunicare.
Un messaggio universale, dove le persone semplici di un’umanità senza tempo hanno la sacralità dell’individuo
che nonostante le tribolazioni a cui la vita ci sottopone non perde la speranza nella bontà dell’umanità e della
bellezza del creato, da amare e proteggere. Seminare Speranza non è infatti solo il titolo della mostra ma il
messaggio che da sempre Cen Long vuole comunicare attraverso la sua pittura.
Cen Long un artista filosofo grande conoscitore di entrambe le culture, orientale ed occidentale, appartiene ad
una famiglia di intellettuali. Il padre è riconosciuto come un genio nella storia dell’arte, dell’antropologia e
dell’etnografia, la madre è ritenuta un’intellettuale fra le più eminenti studiose cinesi. Cen Long stesso è
considerato un modello di erudizione in letteratura, musica (musica classica e opera) e filosofia occidentale ma
anche in calligrafia, letteratura, storia e filosofia cinese. Discipline sempre affrontate con straordinaria profondità.
Un artista filosofo riflessivo e tenace impegnato a dare un messaggio di umanità e di tensione mistica
interculturale.
Secondo gli intellettuali cinesi Cen Long, per le sue implicazioni filosofiche, rappresenta l’artista più prestigioso
della Cina e la sua mostra costituisce un’occasione di riflessione sempre protesa alla speranza che rappresenta il
tema centrale in una visione di sincretismo e collegamento tra religioni.
In un mondo caratterizzato da continue trasformazioni, la ricerca e l’esaltazione della verità, della bontà e della
bellezza emergono come valori di incomparabile rilevanza. Questi ideali, come fari luminosi, rischiarano il caos e
l’oscurità, stabilendo connessioni profonde con la psiche umana e ricordandoci le virtù più autentiche della vita.
Cen Long, artista profondamente devoto all’esplorazione della luce, ha dedicato decenni alla ricerca dell’essenza
e del significato dell’esistenza. Attraverso il suo toccante e vibrante linguaggio pittorico, racconta le vite di persone
comuni che affrontano con coraggio le sfide delle loro condizioni, offrendo una nuova interpretazione del mondo
apparentemente banale che ci circonda. Le sue opere invitano lo spettatore a immergersi in storie intrise di lotta e
resilienza. Cen Long un artista che incarna i più alti ideali della sua arte, impegnato a colmare il divario tra il
contemporaneo e il classico, un ponte per riscoprire le virtù e la bellezza primordiale racchiusa nello spirito
umano. Questa esposizione aspira a creare un dialogo che trascenda le epoche, una conversazione senza tempo
che attraversa i confini dello spazio e della storia. - Curatrice Metra Lin
Non amo dipingere l’oscurità misteriosa ma un mondo luminoso, pieno di forza e speranza. Dipingendo desidero
immergermi nella luce e nella felicità che fa scaturire nella mia mente cercando di trasmettere questa speranza
luminosa affinché possa rimanere custodita nei cuori. - Cen Long
Il tema dell’Italy Cen Long Tour è quello particolarmente attuale ed insieme universale e senza tempo del
desiderio dell’artista di seminare speranza attraverso una visione della vita raffigurata come un Purgatorio dove
le persone, sottoposte a prove e dolori, non si arrendono ma continuano a sperare ed a impegnarsi nella ricerca
di valori come bontà e bellezza.
Si tratta di una mostra con tele di grandi dimensioni, solide nella costruzione e libere nella pennellata fluida, dove,
figure potenti dal modellato plastico, sono in costante dialogo con la pittura occidentale; tessiture corali dalle
profonde reminiscenze dell’arte di questo emisfero; una spiritualità diffusa che, pur non collegandosi direttamente
agli stilemi del cristianesimo, ne veicola contenuti che rappresentano l'essenza dell’umanità facendo sì che la sua
opera diventi un ponte per comunicare attraverso un'intelligibilità universale valori estetico-morali: quali amore,
gentilezza, speranza e forza. Stelle guida per l'era della modernità da contrapporre alla velocità nostro
tempo. Colpisce l’autenticità e la forza delle opere che, utilizzando un linguaggio che esula dalla realtà
contemporanea, presenta un’umanità di pescatori e pastori che esprime purezza e grazia e che, trascendendo
una collocazione storica, induce in un’esperienza squisitamente spirituale.
Già una volta Cen Long si era confrontato con il percorso di purificazione della Divina Commedia quando venne
allestita a Palazzo Contarini del Bovolo a Venezia una preziosa mostra dove le grandi tele di Cen Long erano
poste in dialogo con il Paradiso di Jacopo Tintoretto entrambi pervasi da una luce avvolgente che scava le ombre
e fa risaltare il biancore dei corpi. Metra Lin, da decenni conoscitrice profonda dell’opera dell’artista, ha
raccontato, che le opere recenti sono scaturite, soprattutto, dallo spaesamento pandemico e dall’inattesa
comunanza dei destini anche se Cen Long tutto questo lo vive da molti anni avendo scelto di lavorare in quasi
totale solitudine. I protagonisti dei dipinti di questo artista solitario, eterodosso e controcorrente richiamano una
vita d’altrove, rivolta a cogliere i segni del cielo e portare un messaggio di umanità, di tensione mistica
interculturale.
L’Artista che vede la pittura come una parte essenziale della sua pratica spirituale, si augura con questa
esposizione veneziana, secondo appuntamento del suo Tour italiano, che la sua arte possa far emergere gli
aspetti più preziosi dell'umanità, portando coraggio e speranza in mezzo al rumore e alla furia della società
moderna. La Speranza, come modalità per sapere affrontare le difficoltà che si prospettano, è il centro del
messaggio di Long.
Le opere di Cen Long esposte fino a novembre sono molto distanti dalla rappresentazione dell’arte cinese
contemporanea che siamo abituati a conoscere, specie in campo pittorico, e costituiscono un unicum nel
panorama artistico con un approccio caratteristico che consiste in uno stile semplice, una pennellata sofisticata,
una composizione rigorosa, una colorazione stratificata e solida. Ogni opera contiene un significato profondo ed
esprimono valori in grado di resistere alla prova del tempo e di affascinare l’immaginazione evocando un senso di
serenità allo spettatore, incoraggiando coloro che sono oppressi dalla frenesia della vita moderna a sperimentare
nuovamente l'estetica della tranquillità, per tornare a uno stato più fondamentale dell'essere.
Il tema della speranza è anche il messaggio del documentario dal titolo “Speranze dal sottosuolo” che ha il
sostegno di S:E. il Cardinale Matteo Maria Zuppi e che abbiamo proiettato a Venezia, all’interno della mostra di
Cen Long in occasione del Festival del Cinema, e ora a Palazzo Cavazza Isolani per la consonanza con il tema
della mostra e con il tema del prossimo Giubileo Pellegrini della Speranza.
L'occasione della mostra viene celebrata anche con la presentazione della prima monografia su Cen Long in
italiano edita da Silvana.
La mostra ha il patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, del Comune di
Bologna, dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, dell’Istituto
Italiano di Bioetica e il supporto della Crux Art Foundation.
Curatrici Cen Long Italy Exhibition Tour
Metra Lin Laura Villani
CEN LONG – BREVE BIOGRAFIA
Nato nel 1957 a Guangzhou, la più grande città costiera del sud della Cina, Cen Long ha lasciato la carriera
accademica per proseguire la propria opera con maggior libertà. La sua vita è stata segnata dal suicidio del
padre, Cen Jia Wu (1912-1966), celebre antropologo e storico. Un ambiente familiare stimolante (anche la madre,
Feng Lai Yi, è un’intellettuale) lo indirizza ben presto a studiare arte, filosofia e tradizioni dell’Occidente; una
preparazione di base che influenzerà le modalità esecutive di Cen Long, così come la simbologia dei suoi lavori. Il
suo approccio artistico tende a conferire un significato profondo ad ogni opera per esprimere valori universali. Le
sue opere evocano un senso di chiarezza e serenità incoraggiando a sperimentare l'estetica della tranquillità, per
tornare ad uno stato più fondamentale dell’essere. Il risultato è una pittura colma di mistero, che parla ad ogni
fede senza essere collegata ad un credo in particolare e ci conduce con invisibili passaggi in una condivisione
delle sorti dove la bellezza è connaturata all’esistere.
SOWING HOPE AWARD
IL CONCORSO SEMINARE SPERANZA CON L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA E DI FIRENZE
Il tema "Seminare Speranza" è stato scelto per ispirare e offrire una sfida alle menti creative dell’Accademia. In
questi tempi di incertezza e cambiamento, la speranza rappresenta un faro di luce e un catalizzatore di resilienza
e progettualità. Collaborando con l’Accademia di Belle Arti di Bologna (Prof. Lenardo Santoli) e di Firenze (Prof.
Saverio Vinciguerra) , desideriamo predisporre la realizzazione di una variegata proposta di espressioni artistiche
che riflettono sul potere di trasformazione rappresentato dalla Speranza. Questa collaborazione intende fornire a
studenti e neolaureati una piattaforma prestigiosa per mostrare il proprio talento su un palcoscenico
internazionale. La messa a disposizione di una organizzazione consentirà agli studenti di poter entrare in contatto
con artisti e professionisti affermati nel settore dell'arte, creando preziose opportunità di networking all’estero. Il
concorso verrà inoltre promosso in modo significativo per attrarre artisti e appassionati d'arte da tutto il mondo,
con l’intenzione di dare un contributo alla visibilità degli studenti e dell’Istituzione dell'Accademia di Belle Arti nel
corso della mostra a Palazzo Cavazza Isolani. La Crux Art Foundation e la Hann Art Agency si impegnano a
fornire le risorse e il supporto logistico necessari perchè questa collaborazione possa valorizzare il potenziale
creativo di studenti e laureati di talento. Il "Sowing Hope Award”, il concorso artistico "Seminare Speranza”,
intende essere non solo una celebrazione dell'arte ma anche un'esplorazione del potere duraturo della Speranza.
Le opere selezionate oltre ad essere esposte in mostra saranno pubblicate in un volume sul Italian Cen Long
Exhibition Tour. I cinque finalisti saranno premiati nel corso di una cerimonia l’11 Gennaio 2025 e il vincitore del
"Sowing Hope Award” sarà invitato a tenere una personale in un Museo di Taiwan.
SPERANZE DAL SOTTOSUOLO
REGISTA VALERIO FINESSI, PRODUTTORE ESECUTIVO VANNI SGARAVATTI
Il cortometraggio ospitato per il legame speciale con il tema della Speranza che guida la Mostra Cen Long e il
cammino delle persone anche più fragili e meno fortunate di fronte a insormontabili problemi di disagio, presenta il
progetto “Cura delle relazioni per la prevenzione del disagio” e intende sensibilizzare le persone sull’importanza di
un approccio di responsabilità ed etica della cura. Il documentario presenta una serie di situazioni e di casi che
emergono dalle interviste dei protagonisti. Realizzato a Bologna con il sostegno del Cardinale Zuppi, la
promozione da parte dell’Odv sanitaria Sokos e dal Centro medico Legale di Inps spiega i vari collegamenti. Viene
rappresentate ed evidenziate le fratture tra norme e bisogni sociali che si possono ricomporre con un rapporto di
collaborazione tra istituzioni e volontariato. Dalle storie più drammatiche a quelle che mostrano il male di vivere
diffuso, emergono vari tipi di invisibilità e di come si sovrappongono mondi diversi. Mondi che si intersecano in
una battaglia quotidiana al confine delle nostre comfort zone, che hanno la pretesa di proteggerci dal dolore. I
volontari, i rappresentanti delle istituzioni, le persone fragili incontrate e gli ambienti in cui questi contatti
avvengono costituiscono il contesto in cui si cercano le soluzioni tra speranze e delusioni che si alternano ora
dopo ora. Da Bologna, luogo di sperimentazione del progetto, ci si rende conto come ogni quartiere della città
diventa un punto di vista sul mondo, un caleidoscopio spesso di disagi, ma anche di mille colori di intensità
umana.