Camminare tra Uffizi e Palazzo Pitti. Il Corridoio Vasariano di Firenze apre a tutti

Dal 21 dicembre la passeggiata aerea progettata da Giorgio Vasari per consentire ai Medici il passaggio indisturbato e in sicurezza dagli Uffizi a Palazzo Pitti può essere visitata da chiunque lo desideri. Ecco com’è

La prossima rimozione della gru che da anni occupa il piazzale degli Uffizi è l’annuncio con cui Simone Verde ha concluso il suo primo anno al vertice del museo fiorentino. In occasione dell’apertura ufficiale del Corridoio Vasariano, accessibile a tutti da sabato 21 dicembre 2024, il direttore ha infatti scelto di proiettarsi sui futuri obiettivi: i “cantieri”, come lui stesso li ha definiti, in un’accezione che dalla dimensione edile si estende a quella scientifica. Nonostante le assenze illustri del Ministro Giuli e dell’ex direttore Eike Schmidt (forte sostenitore del progetto), l’infrastruttura aerea e coperta disegnata da Giorgio Vasari che dal 1565 connette gli Uffizi e il Giardino di Boboli è tornata a rivelarsi, dopo otto anni di lavori, nella sua totalità. E con modalità senza precedenti.

La vista sull'Arno dal Corridoio Vasariano
La vista sull’Arno dal Corridoio Vasariano

Il nuovo volto del Corridoio Vasariano agli Uffizi di Firenze

A essere visitabili sono i circa 750 metri di un’architettura pura, essenziale, scarna: nessuna opera è (almeno per ora) esposta sugli intonaci immacolati e gli interventi indispensabili per rendere fruibile il percorso (anche a livello di climatizzazione, illuminazione e sicurezza) sono stati risolti con discrezione, nonostante il livello di complessità. Si procede quindi, tra leggere pendenze, su un pavimento in cotto restaurato, mentre la città e l’Arno si mostrano passo dopo passo, in un ribaltamento della consueta prospettiva che già di per sé vale l’esperienza. E poi “si gira” attorno alla Torre dei Mannelli, secondo il “virtuosismo” con cui Vasari superò il mancato abbattimento dell’omonima struttura. Sporadiche porzioni in pietra si aprono prima o dopo la generosa vetrata che sovrasta Ponte Vecchio, mentre l’affaccio sugli interni della Chiesa di Santa Felicita, quando già si è Oltrarno, potrebbe rappresentare un sorprendente colpo di teatro per quanti non conoscono ancora la vicenda costruttiva del Corridoio. 

L’accesso al Corridoio Vasariano di Firenze

La musica accompagna la visita, che d’ora in poi costituirà un plus per il pubblico degli Uffizi (previo pagamento di un supplemento speciale: 43 euro è infatti il prezzo del biglietto integrato che consente di accedere al Corridoio). Un sistema di rampe, pedane e ascensori rende la passeggiata pienamente accessibile. Costo dell’operazione? Ai circa 10 milioni di euro di investimento pubblico si somma il milione di dollari donato nel 2023 dall’imprenditore statunitense Skip Avansino, anche lui assente.

Simone Verde
Simone Verde

I Grandi Uffizi e la ricomposizione della cittadella medicea-lorenese

Non casuale, infine, la data scelta per la riapertura del Corridoio Vasariano, che venne inaugurato – dopo un cantiere gestito in tempi record – il 18 dicembre 1565. Di conseguenza, il suo recupero e la sua “restituzione pubblica” rappresentano per Eugenio Gianiil più bel regalo di Natale che possiamo fare a Giorgio Vasari e a Cosimo I de’ Medici” (che fu promotore del progetto in occasione del matrimonio del figlio Francesco I con Giovanna d’Austria). Il presidente della Regione Toscana ha inoltre riconosciuto all’opera un ruolo di primo piano nella storia locale, rilevante a tal punto da renderla uno dei simboli dell’identità toscana.
Mai prima d’ora il Corridoio era stato accessibile a chiunque desiderasse percorrerlo, senza restrizioni. La conclusione dell’intervento avviato nel 2016 – in un arco temporale caratterizzato da aumento dei prezzi, pandemia, difficoltà nell’approvvigionamento delle forniture e complessità di ordine tecnico – costituisce un traguardo non scontato e apre alla potenziale ricomposizione di tutte le (articolate) componenti della cittadella medicea-lorenese nel cuore di Firenze.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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