Tra AI e sogni ad occhi aperti. Giuliana Cunéaz in mostra a Torino
Giuliana Cunéaz porta alla Galleria Gagliardi di Torino una mostra dove intelligenza artificiale e realtà aumentata esplorano i confini tra sogno e realtà, coinvolgendo il pubblico in un'esperienza immersiva
A Torino la Galleria Gagliardi punta tutto sull’intelligenza artificiale, con la mostra personale Qui ma non ora di Giuliana Cunéaz (Aosta, 1959). La retrospettiva approfondisce il rapporto tra il sogno e la tecnologia, portando nel capoluogo piemontese l’installazione La belle au bois dormant: un invito a sognare ad occhi aperti attraverso un’esperienza unica e personale, guidata dall’intelligenza artificiale.
Il sogno e l’intelligenza artificiale di Giuliana Cunéaz a Torino
La belle au bois dormant è concepita come una macchina dei sogni, dove il confine tra realtà e immaginazione si dissolve. Adagiato su un letto dal design futuristico, lo spettatore inizia un viaggio onirico scrivendo una frase su un tablet. Questa frase si trasforma, grazie all’ausilio dell’IA, in un’esperienza visiva personalizzata, proiettata su un monitor che emula un baldacchino. Cunéaz invita il pubblico a rimanere cosciente, esplorando le potenzialità del subconscio attivato dalla tecnologia. “Il mio approccio con IA”, racconta ad Artribune l’artista, “risale alla fine del 2022 e ho compreso come l’intelligenza artificiale potesse essere un mezzo utile per sviluppare un percorso onirico. Il mio interesse nei confronti dell’immaginifico e di tutto ciò che non appare immediatamente visibile ha trovato in AI un utile strumento d’indagine. Ogni volta è una sfida, un’ipotesi sperimentale affascinante e sorprendente come in un sogno a occhi aperti“.
Gli “Spiriti Guida”, un’opera in realtà aumentata che unisce il visibile all’invisibile
Il titolo Qui ma non ora incarna l’essenza di un’arte che sfida il tempo e lo spazio, sollecitando una riflessione sul nostro rapporto con la realtà. Attraverso la fusione tra poesia visiva e tecnologia avanzata, l’artista crea opere che esplorano la memoria e l’onirico, trasformando la percezione tradizionale dell’arte in un dialogo sofisticato tra spettatore e opera. Cunéaz continua a spingersi oltre i limiti tradizionali dell’arte visiva, utilizzando spesso tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata. È il caso, ad esempio, delle opere dedicate agli Spiriti Guida degli animali, che emergono attraverso animazioni in realtà aumentata, rappresentano un’interessante espansione nel regno del virtuale. “Gli spiriti guida”, spiega Cunéaz, “sono archetipi universali o numi tutelari che possono manifestarsi sia con sembianze animali, vegetali o anche umane. Rappresentano un ponte tra visibile e invisibile”.
La realtà aumentata nella pratica di Giuliana Cunéaz
Un tema, questo, che si riflette nello stesso medium dall’artista: in questo caso, la realtà aumentata diventa un “portale” che unisce il mondo materiale e quello spirituale, permettendo all’utente di accedere ad un’altra dimensione (come quella del sogno), parallela alla realtà. Le immagini stesse, infatti, “hanno una doppia natura, statica e dinamica. Lo spirito guida si manifesta e sviluppa una propria potenzialità evidenziata dall’animazione che ciascuno può attivare con il QR code dello smartphone”. In conclusione, oltre che portare innovazione, Cunéaz sfida il pubblico a interagire attivamente con l’opera, confermando il suo ruolo pionieristico nell’ambito dell’arte digitale contemporanea, e dimostrando come la tecnologia possa potenziare e arricchire l’esperienza sensoriale e interpretativa.
Laura Cocciolillo
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