La Top 10 dei migliori film italiani del 2024. Ci sono Gloria e Vermiglio

Esordi, opere seconde, favole, thriller e storie di grande realismo. Ecco il miglior cinema italiano dell’anno

Quali sono i migliori film del cinema italiano del 2024? Una cosa è certa: in questa lista ci sono pellicole accomunate dal realismo, dalla semplicità, dalla sincerità e dalla possibilità di riconoscersi, che fanno uscire dalla sala arricchiti di osservazioni, spunti e riflessioni.

Va fatta una precisazione su due titoli che vanno assolutamente citati, ma che non troverete in questa nostra top 10: sono Il ragazzo dai pantaloni rosa, il film italiano più visto dell’anno e che ha aperto un dibattito sociale incredibile; e Parthenope di Paolo Sorrentino, un successo di box office anche abbastanza inatteso, visto che gran parte delle critiche di stampa e pubblico hanno sottolineato il fastidioso occhio maschile sul femminile quasi mitizzato.

Margherita Bordino

Vediamo ora i migliori dieci film italiani de 2024

Gloria di Margherita Vicario

L’opera prima di Margherita Vicario, già attrice e cantautrice, è folgorante. Il film ha avuto un notevole successo di botteghino e soprattutto ha colpito il pubblico internazionale consacrando il suo esordio in questa nuova veste in modo definitivo. Ambientato nella Venezia del tardo XVIII Secolo, Gloria segue la storia della giovane Teresa, serva in una scuola musicale per orfane, che scopre un pianoforte nascosto e insieme ad altre quattro ragazze inizia a creare musica innovativa sfidando le convenzioni dell’epoca. Gloria è un film che mette al centro la solitudine e la sorellanza, la passione e il talento, in cui queste donne, a testa alta affrontano ostacoli e pregiudizi conquistando il loro spazio nel mondo.

Vermiglio di Maura Delpero

Vermiglio di Maura Delpero è designato a rappresentare l’Italia agli Oscar 2025 ed è entrato nella shortlist dei 15 titoli in attesa di una nomination come Miglior film in lingua straniera. Il film si svolge sul finire della Seconda Guerra Mondiale ed è ambientato nel paese da cui prende il titolo. Si tratta di una storia semplice in cui protagoniste sono tre sorelle che devono fare i conti con il periodo storico e con l’essere donne. Accanto a loro uomini non coscienti del proprio reale potere. Vermiglio combina realismo e poesia, e quando lo spettatore meno se l’aspetta arriva un colpo duro, secco, che riguarda la maternità, la perdita ma anche l’emancipazione.

Vermiglio
Vermiglio di Maura Delpero

Napoli New York di Gabriele Salvatores

Napoli New York è una straordinaria favola creata da quel narratore cinematografico che è Gabriele Salvatores per il grande schermo, se pure sostenuto dal un soggetto inedito dei grandi Tullio Pinelli e Federico Fellini. Questa storia, rimasta in un baule dal 1948, ha finalmente preso forma grazie al Premio Oscar e al suo team, che ha saputo rendere con grazia e sentimento. Emigrazione, riscatto sociale, sogno familiare e indipendenza economica animano il film, diviso tra una città distrutta dalla guerra ma pur sempre viva e magica e una grande e nuova metropoli coloratissima e già frenetica.

Napoli New York
Napoli New York di Gabriele Salvatores

La storia del Frank e della Nina di Paola Randi

Paola Randi con La storia del Frank e della Nina torna al suo cinema, quello realistico e magico di Tito e gli alieni. Pur dedicandosi spesso a progetti pop, Paola Randi è rimasta sempre fedele al suo modo di fare e di pensare portando con sé in ogni opera qualcosa che la rappresentasse. Il film segue le vicende di Carlo, soprannominato Gollum a causa delle difficoltà nel parlare; di Frank, che si mantiene vendendo compiti scolastici; e di Nina, sedicenne e madre in cerca di una nuova strada e di riscatto. Questi tre personaggi si muovono in una Milano inedita, romantica e industriale, alla ricerca della propria libertà e identità.

La storia del frank e della Nina
La storia del frank e della Nina di Paola Randi

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini

Francesca Comencini con Il tempo che ci vuole ha reso omaggio al padre, Luigi Comencini, e al rapporto che ha avuto con lui nella vita privata e in quella professionale. Il film esplora infatti la relazione tra un padre e una figlia, uniti dalla passione per le storie e per il cinema. È il racconto d’amore di un padre che non mette mai il suo lavoro davanti alla famiglia e che sostiene la figlia in ogni momento, anche in quello più buio, insegnandole il rispetto verso gli altri e per il set, un luogo sacro. Una storia privata e personale che ha il potere di diventare universale.

Il tempo che ci vuole
Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini

Familia di Francesco Costabile

Dopo Una femmina Francesco Costabile torna al cinema con una storia di violenza e di riscatto. È quella di Luigi Celeste, cresciuto in una famiglia segnata dalla violenz domestica, e che per salvare la madre e il fratello dal carnefice, il padre, lo ammazza. Familia potrebbe sembrare una sorta di tragedia greca ma non lo è: attinge a una realtà che ci riguarda da vicino. Un film a metà tra thriller e dramma, e un colpo allo stomaco che invita a riflettere sul nostro presente e sulla necessità di ascoltare le urla di aiuto di chi vive queste situazioni per non avere più storie che finiscano con la morte.

Familia
Familia di Francesco Costabile

Il treno dei bambini di Cristina Comencini

Il film di Cristina Comencini è uscito direttamente su Netflix e già dalla sua presentazione alla Festa del Cinema di Roma ero chiaro il successo che avrebbe avuto, arrivando persino nella top ten della piattaforma streaming in tutto il mondo. Il treno dei bambini, adattamento cinematografico di una parte del romanzo omonimo di Viola Ardone, è ambientato nell’Italia del dopoguerra e segue la storia del piccolo Amerigo, bambino napoletano di otto anni che, per via della povertà, viene mandato al Nord a vivere con una famiglia più agiata. Questa esperienza, vissuta in un primo momento con il dramma del distacco dall’amata madre e dalla propria casa, offre ad Amerigo una nuova prospettiva di vita e delle opportunità che nelle sue condizioni non avrebbe avuto.

Il treno dei bambini
Il treno dei bambini di Cristina Comencini

Invelle di Simone Massi

Si tratta di un film italiano d’animazione del 2023 diretto da Simone Massi. Il titolo, preso direttamente dal dialetto marchigiano, significa “nessun luogo” e si riferisce alle terre contadine da cui lo stesso regista ha tratto ispirazione. Il film intreccia le storie di tre bambini di diverse generazioni: c’è Zelinda, nel 1918, una bambina contadina che, con la madre in cielo e il padre in guerra, deve assumersi le responsabilità della famiglia; c’è Assunta, nel 1943, una bambina che vive in un periodo di guerra, cercando momenti di gioia nonostante le difficoltà; e poi c’è Icaro, nel 1978, un bambino che cerca di realizzare i sogni non realizzati delle generazioni precedenti.

Invelle
Invelle di Simone Massi

Hey Joe di Claudio Giovannesi

Claudio Giovannesi è un autore dalla grande sensibilità ed è un vero dispiacere vedere come il suo nuovo film non abbia trovato molto spazio nelle sale cinematografiche assai affollata di novembre e dicembre. Questo film è un viaggio attraverso le emozioni che legano un padre e un figlio che non si conoscono e che appartengono a mondi e culture differenti. Hey Joe, ambientato nel 1971, segue la storia Dean Barry (James Franco), veterano americano della Seconda Guerra Mondiale che fa ritorno a Napoli dopo ben 25 anni per trovare e incontrare il figlio Enzo, nato da una relazione avuta durante il conflitto, che praticamente non conosce. L’impatto della guerra, la riconciliazione e il perdono sono qui focus preziosi e fondamentali.

Hey Joe
Hey Joe di Claudio Giovannesi

Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi

Giovanni Veronesi alla regia e Pilar Fogliati nei panni della e del protagonista, una accoppiata vincente in questa intelligente e divertente commedia. Il film segue la storia di Vittoria, attrice trentenne che, insoddisfatta della sua carriera e non ancora realmente arrivata al successo, si prende gioco di un noto regista teatrale facendole credere di essere un uomo, e quindi il perfetto Romeo per il suo dramma shakespeariano. Il gioco dell’equivoco passa attraverso il grande teatro e racconta più sfumature umane: dall’insicurezza alla spavalderia, dalla prepotenza al talento, dal maschilismo invadente e fastidioso all’ingegno soffocato delle donne.

Romeo è Giulietta
Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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