Natascia Conforto – Segni come cicatrici
L’ultima mostra del 2024 nel Museo d’Arte Diffusa è la prima mostra personale di Natascia Conforto, esposta alla Caffetteria Romani e a cura di Fabio D’Achille.
Comunicato stampa
"Disegni, opere su carta di risulta, studi grafici sul corpo femminile, realizzati senza cancellare eventuali errori; particolari accuratissimi realizzati con matite grasse e gessetti ad olio - allungati con acrilici - che si alternano a silouette, guaches e scampoli di carte che affollano il suo zibaldone visionario, ironico che spazia tra colori caldi e monocromatismi. Ama gli errori grafici, non li cancella, li sovrasta sovrapponendo altri tratti più grossi quasi a testimoniare che non si può fare bene senza prima sbagliare! Un'azione artistica incessante, dinamica, terapeutica, liberatoria per l'autrice pontina cinquantenne che adora il segno forte, veloce, impaziente e graffiante quasi una cicatrice sul supporto, un segno di sofferenza ed espiazione di essa.
Gli studi al Liceo Artistico di Latina risentono degli stimoli e degli insegnamenti dei docenti di seconda generazione degli anni '80 e '90 quali Cerbone, Andreatini, Lucchetti e il compianto Vittori... poi inizia l'Accademia di Belle Arti a Roma ma non si laurea per via del lavoro e della imminente maternità. Una mostra, questa, strappata al suo geloso archivio - racconta D'Achille - infatti Natascia solo ora, dopo tanti anni si è decisa ad affrontare questo percorso artistico diffuso con MAD, forse proprio perché lo stesso museo diffuso le risulta informale e impulsivo e... ad una settimana dall'apertura dell'esposizione ancora non riesce ad andare a visitarla nella location che la ospita!"