Avevo Due Paure

Informazioni Evento

Luogo
RIFUGIO DIGITALE
via della Fornace, 41, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mer.-dom. 11,00-19,00

Vernissage
09/01/2025

ore 18.30

Curatori
Irene Alison, Paolo Cagnacci
Generi
fotografia

La Resistenza partigiana fu un insieme di movimenti politici e militari, un’opera di guerriglia, una lotta
clandestina. Cosa resta oggi di questo capitolo fondante dell’identità italiana?

Comunicato stampa

Dal 9 al 26 gennaio 2025 Rifugio Digitale presenta la mostra Avevo Due Paure dei fotografi Paolo
Cagnacci e Matteo Cesari con video di Theo Putzu a cura di Irene Alison e Paolo Cagnacci. La mostra
è stata realizzata in collaborazione con Forma Edizioni e con il contributo di Fondazione CR Firenze. I
video sono stati realizzati grazie al supporto di Banca Ifigest e Unicoop Firenze.

La Resistenza partigiana fu un insieme di movimenti politici e militari, un’opera di guerriglia, una lotta
clandestina in cui rischiarono, e spesso persero, la vita donne e uomini provenienti da diverse fazioni
ideologiche, da differenti ceti sociali, uniti dalla comune causa di liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista.
Cosa resta oggi di questo capitolo fondante dell’identità italiana, al di là di qualche pagina nei libri di
scuola e dei ricordi dei pochi testimoni di quei giorni febbrili ancora in vita? Alla vigilia dell’ottantesimo
Anniversario della Liberazione, con Avevo Due Paure i fotografi Paolo Cagnacci e Matteo Cesari – già autori
di Unaezeroquattro, indagine visiva sulla strage dei Georgofili – con il regista Theo Putzu, se lo sono chiesti,
tornando con il loro obiettivo a dare presenza al passato. Perché la Storia non è solo quella scritta nei libri.
La Storia sta dentro le pietre, nella terra, negli occhi di chi resta. Della Storia sono imbevute le radici degli
alberi, della Storia siamo fatti noi. E la Storia ci parla, se tendiamo l’orecchio ad ascoltarla.
Avevo Due Paure – mostra a cura di Paolo Cagnacci e Irene Alison esposta presso la galleria Rifugio
Digitale – non è solo un itinerario nella memoria, è una questione dischiusa sul nostro presente: un viaggio
nello spazio e nel tempo per dare corpo e immanenza al passato, per preservare quel che rimane, per coltivare un’eredità ancora fertile.