La poetica dell’inafferrabile di Antonio Marchetti Lamera in mostra a Polignano a Mare
La Fondazione Pascali ospita la personale del “pittore-disegnatore” affascinato dal rapporto tra luce e ombra. Grazie ad un minimalismo pittorico fondato sul disegno, opere inedite toccano dimensioni spirituali
“Quello che mi affascina dell’ombra, oltre alla sua relazione complementare con la luce, è che appartiene al mondo materiale, ma in realtà è un elemento incorporeo, è immateriale”. Così Antonio Marchetti Lamera (Bergamo, 1964) chiarisce l’essenza della sua ricerca, espressa attraverso una poetica pittorica di matrice analitico-minimalista e non priva di trascorse incursioni nell’ambito della scultura. La Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare dedica all’artista “dell’inafferrabile” la mostra personale Breathed on by lights/Soffiato dalla luce, a cura di Neylan Bağcıoğlu İzg. In esposizione diverse opere inedite che testimoniano un processo pittorico avviato con la fotografia, ma basato essenzialmente sul disegno.
Antonio Marchetti Lamera alla Fondazione Pino Pascali
Dopo aver cristallizzato l’ombra dell’istante attraverso scatti innestati a sperimentazioni video, Marchetti Lamera dà vita a forme in movimento, ombre intrinsecamente cangianti, rese con acrilici ma soprattutto con matite grasse. Ed ecco, stagliati su tele circolari o quadrate, paesaggi argentati e illuminati da luci soffuse – ma nello stesso tempo materici – in continua metamorfosi. Inafferrabili, appunto. Un lavoro meticoloso e rigoroso che racconta un viaggio esistenziale verso le vette della spiritualità.
Luce e ombra: la sintesi degli opposti in Marchetti Lamera
Già dal titolo della mostra, tratto da un brano del romanzo Il cavaliere inesistente di Italo Calvino, si evince la fascinazione, da parte di Marchetti Lamera, verso la dicotomia luce-ombra, che si risolve in un’armonica sintesi degli opposti espressa da “visioni aurorali” del mondo rischiarato dalla prime luci dell’alba, dopo il buio della notte.
Le opere di Antonio Marchetti Lamera tra Oriente e Occidente
Un magma di morbide geometrie e sovrapposizioni di dimensioni, interiori e no, ispirato dalla luce di Istanbul e dalle sue magnetiche architetture, ma anche dal confine adriatico del Mediterraneo. Entrambi luoghi simbolici a cavallo tra Oriente e Occidente, zone di confine tra antiche civiltà e culture radicalmente differenti che si incontrano e si scontrano nell’eternità dei corsi e ricorsi storici di vichiana memoria.
Cecilia Pavone
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati