L’abbaglio: al cinema il nuovo western italiano sulla spedizione dei Mille
Dal 16 gennaio 2025 al cinema c’è il nuovo film del regista de “Le confessioni” che torna a dirigere Ficarra, Picone e Toni Servillo. Dopo aver raccontato Pirandello, questa volta sullo schermo c’è la spedizione dei Mille in Sicilia. Qui il trailer
Ficarra e Picone con Toni Servillo sono nuovamente protagonisti al cinema di un film importante, diretti da un sempre preciso e antropologico Roberto Andò che con questi stessi attori compie un nuovo viaggio, passando quindi dal Pirandello de La stranezza alla spedizione dei Mille de L’abbaglio, al cinema dal 16 gennaio con 01Distribution.
Le parole del regista del film “L’abbaglio”
“Ci sono delle storie che ti vengono incontro e mentre giravamo La stranezza mi è venuto in mente un retroscena della vicenda dei Mille che ho pensato si potesse incarnare solo attraverso questi attori”, afferma Andò. “Questa vicenda ha permesso a me e agli sceneggiatori di raccontare questo spazio e tempo di cambiamento che è il Risorgimento con i suoi ideali e le sue istanze, un momento in cui tutto poteva accadere nel meglio e nel peggio. Una danza in cui ci sono illusioni e disillusioni incarnate nel Colonnello Orsini, realmente esistito, e in due personaggi di pura invenzione Domenico e Rosario”.
Tre personaggi principali e due punti di vista
“I tre personaggi di questo film rappresentano il gioco eterno della speranza e del cinismo ma si potrebbe anche dire che questi due personaggi che ci hanno sorpreso trasformandosi in eroi”, aggiunge il regista.
Nel film da un lato c’è appunto il Colonnello Orsini (Toni Servillo), colui che esegue i comandi del Generale Garibaldi (Tommaso Ragno), uomo del dubbio che si chiede “sarà una vera rivoluzione? Sarà la volta in cui le popolazioni potranno ricevere un beneficio?”, come commenta il regista; dall’altro Domenico (Salvo Ficarra) e Rosario (Valentino Picone), volontari che usano la spedizione per tornare nella loro terra, mossi da alcun ideale. Sono due personaggi picareschi, vigliacchi e disertori, che restituiscono l’esperienza umana di questa storia che si sviluppa su più livelli oltre che registri.
L’abbaglio: un nuovo western italiano
L’abbaglio, racconto cinematografico costellato di antieroi, di vinti e vincitori, è a tutti gli effetti una sorta di nuovo western che, alla John Ford, usa la canzone popolare per aggiungere riflessione, poesia, contesto.
E come sottolineato puntigliosamente da Roberto Andò (lo stesso regista, ricordiamolo, di Viva la libertà e Le confessioni): “Il film è una parabola che si conclude in un luogo che in qualche modo è l’imbuto che ci porta al presente. Questa rivoluzione si è compiuta perfettamente? Ha pagato il prezzo di troppi compromessi? Non è un saggio storico. È un film dal passo alternato tra commedia e dramma”.
Margherita Bordino
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