È Valencia la città più verde d’Europa. Ecco perché

A Valencia basta vedere la quantità di giardini e di spazi verdi dove potersi rifugiare e godere della natura senza allontanarsi dalla città, per capire il perché di questo riconoscimento arrivato nel 2024 dall’Unione Europea

La città spagnola di Valencia è stata eletta Capitale Verde Europea del 2024.  Questo premio, assegnato dalla Commissione Europea, riconosce gli sforzi delle città per migliorare l’ambiente e la qualità di vita dei propri cittadini. Prende in considerazione fattori importanti come i numerosi spazi verdi e le iniziative di mobilità sostenibile che si possono trovare in città. 

Perché è Valencia la città più verde di Europa

Negli ultimi anni, forte è stato l’impegno dell’amministrazione pubblica per una mobilità alternativa, promuovendo l’uso del trasporto pubblico, della bicicletta e degli spostamenti a piedi. 
In città, nei dintorni e in spiaggia ci si muove facilmente con tram e bus, oppure in bicicletta, utilizzando l’ampia rete di ‘bike-sharing’ lungo oltre 160 chilometri di piste ciclabili e all’interno dei 94 chilometri quadrati di zone pedonali. Elemento fondamentale di questa strategia è costituito dalla mobilità ciclabile, tanto che Valencia si definisce la ‘Capitale Mediterranea della Bici’. Dal 2015 il Comune di Valencia ha costituito un’apposita Agencia Municipal de la Bicicleta, responsabile del coordinamento necessario per aumentare l’uso della bicicletta in modo adeguato e sicuro nel territorio comunale. A capo di questa rete innovativa è stato un italiano, l’Assessore alla mobilità Giuseppe Grezzi.
A Valencia basta vedere la quantità di giardini e di spazi verdi dove potersi rifugiare e godere della natura senza allontanarsi dalla città. Quasi cinque milioni di metri quadrati di zone verdi, spesso arricchite con opere d’arte, installazioni, scultureSi può iniziare dai Giardini del Turia, uno dei parchi urbani più grandi della Spagna, un impressionante percorso di nove chilometri di giardini, spazi sportivi e svago, che attraversa tutta la città, dove un tempo scorreva l’omonimo fiume Turia. 

L’architettura di Calatrava a Valencia

Proprio su questi giardini si affaccia il futuristico Ciudad de las Artes e las Ciencias, progettato Santiago Calatrava. Un insieme di alti edifici bianchi appoggiati su una lastra d’acqua su cui riflettendosi raddoppiano la propria imponenza. Oltre al Museo delle Arti e a quello della Scienza, qui hanno sede il Museo Oceanografico, l’Auditorium e il Palazzo della Musica.
L’antico letto del fiume unisce punti di visita storici sulla città, come leTorri di Serranos, sulle antiche mura moresche, con un belvedere magnifico sul centro storico e i giardini reali. 
Jardines del Real – Jardines de Viveros (Giardini Reali – Giardini dei Vivai) è un parco storico di origine araba. La sua estensione, le sue bordure vegetali, i numerosi monumenti, sculture e fontane, lo convertono in uno dei giardini più affascinanti della città. Nel 1903 questo parco fu donato al Comune per essere adibito a vivaio di alberi, su cui si affaccia il Museo de las Belas Artes di Valencia, che conserva opere di maestri quali Velázquez, El Greco, Goya.

Oasi Naturale Albufeira Valencia. Photo Claudia Zanfi
Oasi Naturale Albufeira Valencia. Photo Claudia Zanfi

Le mostre e i musei a Valencia

L’Istituto Valenciano de Arte Moderna (IVAM), situato all’inizio dei lunghi Giardini del Turia, è il punto di partenza per un interessante itinerario culturale. A Valencia quasi tutti i musei offrono spazi verdi, cortili all’aperto, angoli di pausa tra fiori e vegetazione. Come il giardino del Centro de Arte Hortensia Herrera, fondazione privata nel cuore della città, con sede in un antico palazzo nobiliare incastonato tra edifici storici e la cattedrale. La fondazione presenta una collezione unica di grandi installazioni di autori internazionali, tra cui Jaume Plensa, Tony Cragg, Anish Kapoor, Andreas Gursky, Cristina Iglesias, Tomas Saraceno.

Valencia, città universitaria

L’intero Campus Universitario di Valencia è immerso nel verde. In particolare la zona dedicata alle aule del Politecnico è considerata tra i maggiori parchi di sculture all’interno di un campus.
L’area è circondata da opere d’arte di 80 artisti internazionali – tra cui Alberto Sánchez, Josè Villa, Damián OrtegaManolo Valdes – inserite tra un giardino e l’altro, con panchine e luoghi di sosta per studiare in mezzo ai prati. Sempre collegato all’Università l’Orto Botanico, che ha origine dal primo orto creato nel XVI secolo, dedicato all’insegnamento della botanica.
Interessante esplorare angoli nascosti anche nelle zone più periferiche, con nuove realizzazioni di ‘garden design’ come lo spazio verde del Parque Central, con oltre 100.000 metri quadrati di terreno. Il progetto, che inizia con l’interramento dei binari ferroviari, è ideato dalla nota paesaggista Kathryn Gustafson. Forma una grande struttura di passeggiate e percorsi d’acqua che collegano tra loro spazi diversi e conserva vecchi edifici che conferiscono al parco il fascino delle vecchie stazioni ferroviarie. 

L’urbanistica di Valencia

A Valencia tutte le strade sono state trasformate in spaziosi viali, accompagnati da filari di alberi d’agrumi, aranci e limoni. Tutti i dieci chilometri del lungomare sono affiancati da palmeti e vegetazione mediterranea. La città è circondata da La Huerta, 120 chilometri quadrati di frutteti e orti che riforniscono mercati e ristoranti per proposte gastronomiche a chilometro zero. Questi itinerari sono i protagonisti della nuova guida ‘Itinerari nel verde di Valencia’, un manuale che racchiude gli obiettivi della Capitale Verde Europea. 

Oasi periferiche e alluvioni

Lo scorso autunno la provincia di Valencia è stata interessata da una violenta alluvione – resa disastrosa dall’esondazione del fiume Dana – a scapito di una serie di piccoli centri abitati molto popolosi, a circa una decina di chilometri dalla città. Poco più a sud di queste zone alluvionate si trova un importante parco naturale, che è riuscito ad assorbire parte delle acque esondate. Facilmente accessibile con trasporto pubblico o in bicicletta, Il Parco Naturale dell’Albufera, è un’autentica oasi della biodiversità, in grado di ospitare migliaia di uccelli migratori che frequentano le zone umide. Qui è possibile esplorare i diversi ecosistemi con percorsi a piedi, in bicicletta o in barca. Qui si trova anche il più antico sistema di risaie, che fu artefice della nascita della ‘paella’, piatto tipico di tradizionale valenciana. 

Claudia Zanfi

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Claudia Zanfi

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi, promotrice culturale e appassionata di giardini, collabora con istituzioni pubbliche e private su progetti dedicati ad arte, società, paesaggio. Nel 2001 fonda il programma internazionale GREEN ISLAND per la valorizzazione dello spazio pubblico e delle nuove ecologie urbane.…

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