Tra fantascienza e grandi ritorni. 5 videogiochi appena usciti da non perdere

La fine del 2024 ci ha regalato cinque nuovi titoli per gli appassionati di videogiochi. Da mondi alieni a ipotesi di immortalità, fino alla storia di un grande classico: Tetris

In questo nuovo episodio del suo spazio dedicato alle recensioni dei videogiochi, Artribune vi parla di ben due giochi ispirati ai film animati di Studio Ghibli (Europa e Neva), della commedia horror Grunn, dell’avventura “punta-e-clicca”Phoenix Springs e del nuovo episodio della Gold Master Series di Digital Eclipse, dedicato alla storia del celebre videogioco Tetris.

Matteo Lupetti

1. Europa di Novadust Entertainment, Helder Pinto e Future Friends Games
1. Europa di Novadust Entertainment, Helder Pinto e Future Friends Games

Europa

Su Europa, satellite naturale del pianeta Giove, l’umanità in fuga dalla Terra devastata dai cambiamenti climatici ha tentato di costruire un’utopia terraformata, accudita e sorvegliata da macchine chiamate Giardinieri. Ma quando gli esseri umani hanno iniziato a estrarre e sfruttare anche le risorse di Europa i Giardinieri li hanno trattati come nemici. Nei panni di un bambino robot esploriamo i rigogliosi paesaggi di Europa e le sue rovine ormai abitate solo da piante, animali non umani e macchine. Voliamo e planiamo attraverso una sequenza lineare di aree risolvendo piccoli puzzle, scoprendo segreti opzionali e affrontando nemici che si limitano a stordire e a rallentare il protagonista. Fortemente ispirato, almeno a livello visivo, all’animazione di Studio Ghibli (soprattutto a Laputa – Castello nel cielo del 1986), Europa si chiede se ci sia posto per l’umanità nella sua ecotopia. O se il nostro futuro sia muoverci da pianeta a pianeta alla ricerca di nuovi ecosistemi da razziare, come ipotizzato dal regista Christopher Nolan in Interstellar (2014) e dall’ereditiero Elon Musk con le sue mire su Marte. Ma non solo: Europa evidenzia anche qualcosa di più inquietante sull’utopia stessa: il suo essere “un prodotto della brutalità imperiale”, qualcosa che un’umanità conquistatrice impone tanto su altri esseri umani quanto sulla natura, come nota China Miéville nella sua introduzione a Utopia di Tommaso Moro (Timeo, 2023). In Moro, infatti, la civiltà di Utopia viene fondata su una terra conquistata e sottratta alle sue popolazioni indigene e poi terraformata, tagliandola dal continente e trasformandola in un’isola.
Europa di Novadust Entertainment, Helder Pinto e Future Friends Games è disponibile per PC e Nintendo Switch.

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2. Grunn di Tom van den Boogaart e Sokpop Collective
2. Grunn di Tom van den Boogaart e Sokpop Collective

Grunn

Nel 2014 Tom van den Boogaart pubblicò Bernband, una delle prime sperimentazioni nel genere degli walking simulator, i simulatori di passeggiata incentrati su, appunto, muoversi all’interno di luoghi digitali. Bernband è basato sulla libera esplorazione (senza sfide o obiettivi) di una metropoli fantascientifica e aliena, “la città del Pff”. Nell’ultima opera dello sviluppatore, Grunn, abbiamo due giorni per sistemare il giardino di una casa, che però si rivela essere piena di segreti tanto bizzarri e persino buffi quanto inquietanti e mortali. Ogni volta che moriamo il gioco ricomincia da capo e dobbiamo recuperare di nuovo i dispersi attrezzi da giardino e le chiavi per le varie zone. Ma siccome il mondo di gioco resta sempre uguale, possiamo sfruttare le conoscenze acquisite durante le precedenti partite, tra cui i vari modi in cui rischiamo di morire. Come BernbandGrunn è in parte un gioco sullo scoprire quegli spazi liminali nascosti oltre la superficie delle cose e raccontati dalla storica dell’arte Valentina Tanni in Exit Reality(Nero, 2023). Spazi che in Bernband Gunn non sono però meri rimandi a popolari estetiche di internet, ma occasioni per disvelare i meccanismi che permettono il funzionamento (e il malfunzionamento) della realtà mostrandone il dietro le quinte, le marginalità e gli scarti dei suoi processi.
Grunn di Tom van den Boogaart e Sokpop Collective è disponibile per PC e Mac.

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3. Neva di Nomada Studio e Devolver Digital
3. Neva di Nomada Studio e Devolver Digital

Neva

Principessa Mononoke (1997) di Studio Ghibli racconta lo scontro, durante lo shogunato Ashikaga, tra la popolazione dell’immaginaria Città del Ferro e gli dei della vicina foresta, di cui la città sfrutta le risorse. Neva di Nomada Studio, diretto dall’illustratore e artista visivo Conrad Roset, ne riprende l’immaginario per rappresentare il rito della vita e della putrefazione attraverso il ciclo delle stagioni e il rapporto tra la magica lupa Neva, che seguiamo nella sua crescita, e la guerriera Alba. Riferimento alla protagonista del celebre romanzo fantascientifico catalano Seconda origine di Manuel de Pedrolo (1974, in Italia pubblicato da Atmosphere libri nel 2011 con traduzione di Patrizio Rigobon). Ma a differenza di altre opere che raccontano il rapporto con alterità non umane, come The Last Guardian di Sony Interactive Entertainment (2016), qua la creatura Neva diventa rapidamente solo uno strumento privo di sue voglie e di suoi bisogni, un set di meccaniche da sfruttare per proseguire nel gioco. E a differenza dello stesso Principessa Mononoke, o del balletto Le Sacre du printemps di Igor’ Fëdorovič Stravinskij (1913) dedicato al ritorno della primavera e sottotitolato Quadri della Russia pagana, c’è in Neva la ricerca di una certa universalità che non ammette precisi riferimenti culturali e geografici, e neanche la costruzione di un mondo con le sue culture. Già accadeva qualcosa di simile nell’opera precedente di Nomada Studio, Gris (2018), che traduce in una generica e vaga metafora videoludica le fasi del lutto. 
Neva di Nomada Studio e Devolver Digital è disponibile per PC, Mac, Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5 e Xbox Series S e X.

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4. Phoenix Springs di Calligram Studio
4. Phoenix Springs di Calligram Studio

Phoenix Springs

“Una volta che avremo imparato a dominare il prolungamento della vita e ci saremo avvicinati alla possibilità di diventare eternamente rinnovabili, cosa sarà delle nostre energie, delle nostre aspirazioni?” si chiedono due dei cofondatori del progetto Convergence nel romanzo di fantascienza Zero K di Don DeLillo (Einaudi, 2016 con traduzione di Federica Aceto). Per concludere che a loro queste domande non interessano. “Abbiamo ricostruito questa landa desolata, questo buco di culo deserto e isolato, con lo scopo di separarci dalla ragionevolezza, da questo fardello conosciuto col nome di pensiero responsabile”. Sono domande che però chiaramente interessano a Jigme Ozer. Come ha raccontato a The New York Times, Zero K è stato uno dei punti di partenza del videogioco di cui è scrittore e designer, Phoenix Springs, esplorazione di una comunità, un’oasi in un deserto, composta da persone che hanno hackerato e superato i limiti della vita. È un’esplorazione svolta con gli strumenti (e i limiti) tradizionali delle“avventure punta-e-clicca”, videogiochi in cui usando il mouse muoviamo il nostro personaggio e selezioniamo gli elementi con cui interagire per scoprire indizi e risolvere i puzzle necessari per proseguire nella trama. Ma qui, a differenza di quanto accade normalmente in questo genere, non raccogliamo e utilizziamo oggetti ma concetti, ricordi e conoscenze, coerentemente con una storia che parla di memoria, percezione e individualità. Notevoli disegni e animazioni, opera di Eleanor Summers.
Phoenix Springs di Calligram Studio è disponibile per PC, Mac e Linux.

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5. Tetris Forever di Digital Eclipse (Atari)
5. Tetris Forever di Digital Eclipse (Atari)

Tetris Forever

Tetris Forever è il nuovo museo interattivo della Gold Master Series di Digital Eclipse, raccolte di videogiochi riproposti nel modo più fedele possibile alle loro versioni originali e contestualizzati nella storia del medium attraverso video interviste e materiali dell’epoca. Digital Eclipse affronta stavolta Tetris, sviluppato nel 1985 da Aleksej Leonidovič Pažitnov mentre lavorava nell’Accademia di Scienze dell’Unione Sovietica. Ma il punto di vista è, più che quello storico-critico, quello de The Tetris Company di Pažitnov e del suo socio Henk Rogers che gestiscono ora il marchio. La narrazione si concentra sulla complicata storia dell’acquisizione delle licenze per la commercializzazione in occidente da parte di Rogers, e le versioni giocabili sono principalmente quelle di cui The Tetris Company possiede totalmente i diritti. Così, Tetris Forever lascia fuori tutte le versioni in effetti storicamente più rilevanti di Tetris: la versione di Sega (1988), quelle per Game Boy e NES di Nintendo (1989), la serie Tetris: The Grand Master di Arika (iniziata nel 1998), The New Tetris per Nintendo 64 (H2O Entertainment e Nintendo, 1999) e Tetris Worlds (pubblicato da THQ tra 2001 e 2002). Persino la data di nascita di Tetris viene qui anticipata al 1984, come The Tetris Company sostiene dal 2009 quando, per motivi promozionali, decise di festeggiarne in anticipo i 25 anni, come notato da Damien McFerran e Jack Yarwood su Time Extension. Infatti, in Tetris Forever “Tetris si libera” (titolo del secondo capitolo della raccolta) proprio quando smette di essere libero. Cioè quando smette di essere di proprietà statale e diffuso gratuitamente e diventa un bene di consumo venduto da compagnie private nei paesi capitalisti. 
Tetris Forever di Digital Eclipse (ora parte di Atari) è disponibile per PC, Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5, Xbox One, Xbox Series S e X e Atari VCS.

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Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

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