Salvatore Falci – Effetto Ghianda
La mostra mette in dialogo “Effetto Ghianda” (2023) con l’opera storica “Puff” (1988), evidenziando l’evoluzione della ricerca dell’artista sul tema dell’azione trasformativa e della partecipazione del pubblico.
Comunicato stampa
La Galleria Monopoli di Milano è lieta di presentare Effetto Ghianda (2023), l'ultima
innovativa creazione dell'artista Salvatore Falci. La mostra inaugura il 22 gennaio 2025 e
rimarrà aperta al pubblico fino al 23 febbraio. In questa opera, Falci trasforma semplici
ghiande naturali in potenti catalizzatori di cambiamento, rivestendole d'oro e
successivamente di nero. L'opera trascende i confini tradizionali dell'arte per diventare un
esperimento di trasformazione sociale e personale.
Il progetto si sviluppa su tre dimensioni interconnesse:
- Materiale: attraverso l'uso quotidiano, la superficie nera della ghianda si consuma
gradualmente, rivelando lo strato dorato sottostante.
- Simbolica: l'opera dialoga con la Teoria della Ghianda di James Hillman e si ispira al
celebre progetto delle 7000 querce di Joseph Beuys.
- Sociale: ogni ghianda diventa un elemento attivo di connessione e cambiamento nella
comunità.
In mostra, Effetto Ghianda stabilisce un intenso dialogo con Puff (1988), opera storica
dell'artista dove le azioni quotidiane depositavano sulla materia l'impronta immediata del
gesto. Se in Puff l'intervento era diretto e istantaneo, Effetto Ghianda esplora una
temporalità dilatata: la trasformazione della superficie avviene gradualmente, in relazione al
tempo di utilizzo e all'intensità dell'interazione personale con l'oggetto. Questo confronto
evidenzia l'evoluzione nella ricerca dell'artista sul tema dell'azione trasformativa e della
partecipazione attiva del pubblico. Effetto Ghianda rappresenta un'innovativa proposta nel
campo dell'arte relazionale e partecipativa, dove l'opera d'arte si trasforma da oggetto di
contemplazione a seme di cambiamento attivo nella società.
SALVATORE FALCI
Portoferraio (LI), 1950, vive e lavora a Bergamo.
Già docente di Arti Visive all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, per anni alla Libera Accademia di Belle
Arti di Brescia, e di Metodologia e Tecniche della Sperimentazione Artistica presso l’Università di Bergamo. Ha
esposto alla Biennale di Venezia nel 1990 ed è stato coordinatore di varie edizioni di Oreste, presentato alla
Biennale di Venezia del 1999. Ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero tra cui, Studio Casoli,
Fondazione MUDIMA, Milano; Galleria Nazionale, Bologna; Galleria Alice Roma; Othis Parson, Los Angeles;
Galleria Il Milione, C/O Viafarini, Milano; International Art Space, Kellerberrin, Museo Nazionale West Australia,
Perth, Australia; Galleria Nazionale di Tirana, Albania; Centro Luigi Pecci, Livorno; Spazio Oberdan, Milano; PAC,
Milano. Attualmente sta curando il progetto ARTE E LUOGO, sull’intercultura.
Hanno scritto di lui,
C.C.Bakargiev, D. Nardone, A. Vettese, G. Ciavoiello, G. Di Pietroantonio, R.Barilli, Ester Coen, A. Mammì, R.
Pinto, M. Senaldi, Ted Snell, D. Bromfield, P. Laud. P. Cavellini, R. Borghi, A. Pioselli. L. Meloni, G. Di
Pietrantonio