Giorgio Cassone – Quel singolo

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO GMR.2
Via Torre Belfredo 49/C, Mestre, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal martedì al venerdì, dalle 15:30 alle 19:00

Vernissage
23/01/2025

ore 18

Artisti
Giorgio Cassone
Curatori
Martina Cavallarin, Silvio Fuso
Generi
arte contemporanea, personale

Giorgio Cassone, Quel singolo è la mostra personale di Giorgio Cassone negli spazi della project room di Galleria Michela Rizzo a Mestre.

Comunicato stampa

Giorgio Cassone, Quel singolo è la mostra personale di Giorgio Cassone negli spazi della project room di Galleria Michela Rizzo a Mestre.

Il percorso espositivo si avvale di una serie di tele verticali del medesimo formato, nelle quali il bianco e nero sono solo raramente intervallati da incursioni geometriche di colore. A fare da contrappunto una tela di grandi dimensioni che riporta una serie di parole, dipinte senza soluzione di continuità, una sorta di compendio del pensiero diffuso che anima un’esposizione dal carattere forte, dalla verve ironica e dall’indiscussa inclinazione dell’artista ad attivare una riflessione personale. Tutto questo attraverso l’apparizione di segni e frasi mai criptiche, ma che esprimono tautologicamente ciò che sono. Non senza spirito di denuncia, non senza la necessità di mettersi in gioco.

La sera dell’inaugurazione, tra le righe, accompagnerà la visione della mostra un incontro - alimentato dagli annosi dialoghi intermittenti tra Silvio Fuso, Martina Cavallarin e Giorgio Cassone -, e la dispensa di un manifesto a disposizione dei visitatori.

 

Nell’era della nuova società di massa, il lavoro di Giorgio Cassone riprende il pensiero sul singolo della filosofia kierkegaardiana, rappresentando una critica al cosciente disorientamento che marca la mancanza di cognizione di causa nei passaggi fondamentali della vita civile, sia da parte di coloro che ne sono protagonisti, ma anche da chi interpreta il ruolo della platea. Tale disorientamento è deleterio non solo per la mancanza di equilibrio che comporta, ma perché prodotto dell’ignavia uniformante di cui ciascuno è colpevole, effetto dell’assenza di un pensiero critico e consapevole dei processi di omologazione collettiva che sempre più caratterizzano il contesto in cui viviamo. E contro il nichilismo delle masse e del divenire della società del consumo globale, l’esistenzialismo di Kierkegaard, concepito agli albori di tale civiltà, si richiama al singolo, come alle battaglie che deve e può affrontare. “Colui che non cedette e cadde alle Termopili.” Perché pur nel celeberrimo numero, i Trecento combatterono come singoli contro il Caos. Ognuno come singolo, insieme, fece la differenza.

Oggi, è questo impegno a mancare, vittima del senso di conforto offerto dalle convenzioni sociali e dalla rassicurante assenza di apparenti conseguenze, che in realtà si accumulano l’una dopo l’altra a ogni semplice battito d’ali della farfalla.

 

Le tele di Giorgio Cassone sono di un formato volutamente standard il che fa in modo che le frasi non sono condizionate dalla grandezza della superficie che le ospita, offrendosi così senza retorica e senza spettacolarità agli occhi di chi guarda. Si tratta di indicazioni lapidarie, di scritte talvolta originali, talvolta frutto di un processo che parte dalla citazione per approdare nel limbo dell’ironia, talvolta riprese da grandi autori del passato, o recitando apertamente i trasgressivi graffiti che tatuano le nostre città. Alla base di queste frasi c’è il disappunto verso le cattive guide, i padroni della negligenza collettiva, ma soprattutto c’è la volontà di pensare che il singolo può fare la differenza. Perché l’importanza del singolo - l’azione isolata, l’analisi peculiare - è patrimonio di chi si sofferma a riflettere, a ragionare, a formare un’idea critica al fine di produrre un’accelerazione sulle cose del mondo.

Senso ultimo che dovrebbe animare lo spettatore che si pone di fronte a queste opere, è proprio prendere coscienza che il tutto è fatto sostanzialmente di piccole parti, ciascuna delle quali ha la medesima importanza, se orientata al benessere sociale. Kierkegaard voleva che sulla sua tomba fosse scritto “quel singolo”. Non è stato fatto. Oggi, Giorgio Cassone intende riferirsi proprio a quel singolo, ma non tradendo la sua filosofia, anela al vero libero arbitrio permettendo a ciascuno di decidere del proprio agire.