È morto il pittore e critico d’arte Paolo Manazza. Fondò la rivista online ArtsLife e la fiera WopArt
Giornalista, critico d'arte, pittore astrattista e docente, è stato uno dei più autorevoli esperti in Italia in tema di mercato dell'arte, e nel 2005 aveva ricevuto l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana da Ciampi. Negli ultimi tempi, la svolta NFT
È morto a 65 anni il pittore, giornalista e critico d’arte milanese Paolo Manazza. Nella sua lunga carriera, in cui è stato anche docente e direttore editoriale, Manazza (classe 1959) è stato uno dei più autorevoli esperti in Italia in tema di mercato dell’arte. Ha scritto e contribuito alla scrittura di numerosi cataloghi, saggi e volumi sull’arte e collaborato con diverse testate, incluso il Corriere della Sera, dove ha tenuto una longeva rubrica sull’economia dell’arte (famosa la sua “lista di Manazza” in cui consigliava su che artisti investire).
Paolo Manazza, le docenze e Artslife
Fondatore (e per molti anni direttore) della rivista online ArtsLife, Manazza è stato docente del corso di Editoria dell’Arte e Teoria e pratica del Mercato Multimediale dell’Arte all’Accademia di Brera di Milano, oltre a insegnare nei master di specializzazione della stessa Accademia. Nel 2005 ha ricevuto l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Anche imprenditore, nel 2016 ha co-fondato WopArt, fiera dedicata all’arte su carta a Lugano (l’ultima edizione si è tenuta lo scorso settembre).
Paolo Manazza artista e la svolta NFT
Negli stessi anni ha anche lavorato assiduamente come pittore, esponendo in gallerie e musei soprattutto a Milano ma anche nel resto d’Italia. Manazza è stato uno dei principali esponenti dell’arte astratta italiana contemporanea, ma negli ultimi tempi si stava spostando verso le innovazioni tecnologiche e gli NFT. A dicembre 2024 un quadro di Manazza era stato trasformato in NFT – il primo al mondo in 3D visibile senza visori – con la collaborazione con il regista specializzato in documentari Ilvio Gallo e un sottofondo musicale a cura di Steven Piccolo, con Sergio Armaroli al vibrafono. L’opera era stata pubblicata sulla copertina de La Lettura, l’inserto culturale del Corriere, a cui Manazza stesso aveva detto: “Tra quindici anni questo Nft entrerà nel cenozoico del digitale, ma verrà archiviato come primo al mondo realizzato con tale tecnologia. Sarà possibile guardarlo su schermi giganti con il senso della profondità e il pulviscolo di stelle che ti gira intorno”.
Redazione
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