Il mito di Eleonora Duse celebrato in un documentario al cinema
Dal 3 febbraio 2025 al cinema c’è un documentario che racconta la Divina, Eleonora Duse, colei che ha cambiato per sempre il mestiere dell’attore. Alla regia Sonia Bergamasco. Qui il trailer
Un film muto, tante fotografie, diversi aneddoti e un grande mito attorno. Chi era Eleonora Duse e perché tuttora la consideriamo la più brava di tutte?
A cent’anni dalla sua scomparsa l’attrice Sonia Bergamasco passa alla regia documentaria per investigare su questa sua “collega” che, a tutti gli effetti, ha cambiato il mestiere dell’attore ispirando non solo Lee Strasberg, storico direttore dell’Actors Studio, ma moltissime generazioni successive. Duse – The Greatest è al cinema dal 3 febbraio con Luce Cinecittà, una produzione Propaganda Italia, Quoiat Films e Luce Cinecittà.
Sonia Bergamasco regista-detective sulle tracce di Duse
“Sono certa che fare l’attrice mi abbia salvato la vita, che l’abbia resa vivibile – a tratti esaltante, comunque intensa, concreta, mia. E che continui a farlo”, scrive Sonia Bergamasco nelle note di regia. “Con questo film, come una detective, mi sono messa sulle tracce di Eleonora Duse, un’attrice leggendaria che ha illuminato la strada alle generazioni successive con l’energia dirompente del suo corpo di scena. Al centro di questa indagine è il corpo dell’attrice, il suo labirinto”.
Come può una donna, di cui ci sono rimaste pochissime tracce, essere così influente ancora, nel nostro presente? È questa la domanda, la riflessione che dà motore e linfa a questo documentario.
Il mestiere dell’attrice dopo Eleonora Duse
Duse – The Greatest è un film di estremo interesse perché non racconta solo la Divina oltre il mito, ma va più a fondo con riflessioni, suggestioni, analisi di movimenti e corpi.
“Seguendo il percorso di Eleonora Duse, artista simbolo, e grande “assente” (in video, di lei ci resta solo un film muto) Duse – The Greatest vuole fare luce sul mestiere dell’attrice oggi: che cos’è diventato, qual è il suo spazio nell’immaginario collettivo contemporaneo”, commenta sempre la regista. “La macchina da presa scivola sui corpi delle persone incontrate (attrici, autrici, artisti, studiosi), si immerge nei particolari”.
E aggiunge: “Quello che ho indagato è il corpo sensibile, nudo, dell’attrice (ieri e oggi) e la radiografia del suo corpo immaginario, attraversato dallo sguardo degli altri. Un flusso di immagini in cui momenti di fermo (scatto fotografico) fanno da snodo e da collante alla narrazione. Fermo immagine dal girato contemporaneo in cui immergersi per cogliere dettagli dei corpi e delle azioni, e per saldare il racconto a immagini più “antiche”, fotografiche, o a video d’archivio in bianco e nero”.
Il documentario di Sonia Bergamasco e il film di Pietro Marcello
Su Eleonora Duse, l’attrice italiana più famosa al mondo, – riconosciuta tale anche da Charlie Chaplin, che la vede a teatro a Los Angeles e scrive “è la più grande artista che ho mai visto”, e anche da Meryl Streep che in pubblico, in più di un’occasione, l’ha identificata come sua preferita insieme a Silvana Mangano – finalmente nel nostro Paese si accende una luce di ricordo e omaggio.
Ora Sonia Bergamasco con un documentario e prossimamente Pietro Marcello con un film ne rivendicano l’immensa grandezza. E, come unione tra questi due mondi, tra un film documentario e uno di finzione, la regista sceglie come ultima tappa del racconto di andare a Parigi ad incontrare Valeria Bruni Tedeschi impegnata in quei giorni a prepararsi per interpretare Eleonora Duse nel nuovo film del regista di Martin Eden. Duse – The Greatest termina quindi come una staffetta tra indagine reale e finzione, tutto a favore della nostra Divina Eleonora Duse.
Margherita Bordino
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